Le nomine dei manager della sanità siciliana: i nostri dubbi e le nostre domande

CI DICONO CHE L’1 LUGLIO PROSSIMO SI INSEDIERANNO DI DIRETTORI GENERALI DELLE AZIENDE SANITARIE PROVINCIALI, DELLE AZIENDE OSPEDALIERE E DEI POLICLINICI UNIVERSITARI. NOI, CHE NON ABBIAMO CERTEZZE, PONIAMO ALL’ASSESSORE LUCIA BORSELLINO UN PAIO DI INTERROGATIVI DAL SAPORE PRESOCRATICO

Dopo la precisa interrogazione del gruppo di Forza Italia all’Ars sulle irregolarità dell’attribuzione dei punteggi a taluni nominati Direttori Generali delle Aziende Sanitarie siciliane, abbiamo ripetutamente posto alcune, articolate e documentate domande all’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino. Non abbiamo avuto le risposte che ritenevamo fossero – come sono – dovute da chi amministra la cosa pubblica.

Invero, per tale mancanza, ci consoliamo dato che, oltre che a noi ed alla pubblica opinione, quelle risposte non sono state date né ai parlamentari firmatari dell’interrogazione, né al Presidente della Prima Commissione Legislativa all’Ars, On. Antonello Cracolici: al punto da far dire a quest’ultimo che il Governo non aveva dato alcuna risposta. E così portare lo stesso Cracolici ad astenersi sulle nomine di Candela, De Nicola e Ficarra. Nomine sulle quali, addirittura, si è anche astenuto l’On. Nino Malafarina, fedelissimo del Presidente della Regione On. Rosario Crocetta.

Quando con il nostro articolo del 28 maggio abbiamo posto le prime domande all’assessore Borsellino, abbiamo scritto che sarebbe stato meglio rivolgerci alla Procura della Repubblica di Palermo per dissipare ogni dubbio su una vicenda tanto contorta. Non lo abbiamo fatto perché il nostro non è il mestiere degli inquirenti, e poi perché, francamente, pensavamo che l’assessore Borsellino non avesse avuto difficoltà alcuna a rispondere. Ci siamo clamorosamente sbagliati…

Tranne che la risposta che si è voluta dare sia quella che anche i nominati sui quali pesa il dubbio dell’illegittimità, il prossimo 1 luglio, si andranno a insediare: Candela alla Asp di Palermo, De Nicola alla Asp di Trapani, Ficarra alla Asp di Agrigento e il dott. Migliore all’Azienda ospedaliera ‘Civico’ di Palermo.

Se così è, siamo dispiaciuti per il fatto che, probabilmente a seguito dei nostri articoli, è saltato solo il povero dott. Calogero Muscarnera. È il dott. Muscarnera un capro espiatorio il cui sacrificio ha finito con il legittimare posizioni che, forse, potrebbero risultare dubbie?

Ci ripetiamo: noi poniamo solo domande.

Per esempio: applicata la regola della prevalenza temporale in un ruolo ed in un incarico determinato, com’è possibile che al dott. Antonino Candela sia stato attribuito il punteggio riferibile all’incarico di Direttore Amministrativo dell’Asp di Palermo, quando invece doveva essergli attribuito il punteggio riferibile al prevalente incarico di Direttore di Struttura Complessa dell’Ausl di Trapani? Perché la superiore regola non è stata applicata per il dott. Candela e, così, gli si è consentito di acquisire oltre i 24 punti necessari per essere inserito tra i curriculati?

Ammesso che il servizio prestato dal dott. De Nicola dal 02/11/2004 al 31/08/2009 presso l’Amministrazione regionale possa essere pienamente ascritto a servizio di Dirigente regionale, di certo lo stesso De Nicola non è mai stato Direttore regionale. Ed allora, come è possibile che gli sia stato attribuito, secondo le variabili adottate dalla Commissione di selezione, un punteggio proprio del massimo ruolo regionale? E subordinatamente, dato che è indubbio che il servizio temporalmente prevalente del dott. De Nicola è quello di Dirigente regionale (facciamo ammenda del forse), come è possibile che al sunnominato sia stato anche attribuito il punteggio proprio dell’incarico di Direttore Generale dell’Asp di Trapani dal settembre del 2009 al dicembre 2012? Punteggio, in ogni caso, riferibile ad un incarico temporalmente minore di quello maggiore di Dirigente regionale.

Se a tutti gli aspiranti all’incarico di Direttore Generale è stata applicata – così come è stata applicata – la regola del divieto di cumulo tra gli incarichi svolti nel decennio antecedente il bando di selezione, come è possibile che tale divieto non è stato applicato nei confronti del dott. Ficarra, dato che, per il punteggio che gli è stato attribuito, appaiono cumulati l’incarico di Direttore Amministrativo dell’Azienda Ospedaliera “Vittorio Emanuele” di Gela e l’incarico di Direttore Amministrativo dell’Asp di Enna?

E come è possibile che né la Commissione di selezione, né i competenti uffici dell’assessorato alla Salute non si siano accorti che il dott. Ficarra, al momento della nomina a Direttore Amministrativo dell’Azienda Ospedaliera “Vittorio Emanuele” di Gela, non aveva raggiunto il minimo dei cinque anni di direzione di Struttura Complessa previsto dalla legge per potere assumere l’incarico di Direttore Amministrativo?

Vero è che si può anche essere primatisti olimpionici del salto triplo, ma ci chiediamo: può l’attuale nomina a Direttore Generale dell’Asp di Agrigento (ritenuta illegittima) sanare le precedenti illegittimità?

Se così dovesse essere, altro che lascia o raddoppia… Non lascia, anzi raddoppia e triplica.

Assessore Borsellino, ci chiediamo se Lei, questa volta, risponderà. Certo, lei è una persona importante, porta un cognome altisonante. Noi, invece, siamo solo un giornale che si permette di affrontare argomenti astrusi e noiosi, mettendo in dubbio gli atti di un Governo noto al mondo per la legalità, la trasparenza, l’antimafia e via continuando.

Ma noi siamo testardi e presocraticamente innamorati del dubbio. E, in quanto tali, continuiamo a dubitare e a porre domande. E anche qualche preoccupazione, frutto sempre dei nostri dubbi.

Elenchiamo un po’ di esempi-dubbi, ovviamente con le solite domande:

che cosa succederebbe se la Procura della Repubblica di Palermo, investita dalle denunce, dovesse ravvisare che le regole sono state applicate diversamente secondo i candidati?

Che cosa succederebbe se gli inquirenti dovessero accertare che, allorquando sono state disattese le regole che Ella stessa si è data quando le ha fatto proprie dalla Commissione di selezione, tale illegittimità (sotto il profilo dell’eccesso di potere) ha recato un ingiusto vantaggio a taluni nominati?

Che cosa succederebbe se dovesse essere accertata la non corretta attribuzione dei punteggi a favore di taluni candidati poi nominati Direttori Generali?

Ovviamente, noi non ci sogniamo nemmeno lontanamente di ipotizzare abuso in atti di ufficio o falso ideologico: lungi da noi certe conclusioni.

Noi assessore Borsellino, solleviamo dubbi e poniamo domande.

 

 

Redazione

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