«Non me la sento di essere io ad andare a corteggiare. Ma se mi arriva un cenno o un input, potrei anche fare un primo passo». Come in amore, anche in politica il corteggiamento è spesso prudente. A giudicare dalle parole del consigliere comunale Giovanni Petralia, sembra questa la situazione all’interno del civico consesso dopo il cambio di casacca di Agatino Giusti che ha aderito a Cambiamo (il partito politico di centrodestra fondato da Giovanni Toti) lasciando Forza Italia che, adesso, si ritrova all’interno del gruppo misto. Una cambiamento (è il caso di dirlo!) improvviso che ha lasciato esterrefatti i due superstiti Dario Grasso e Petralia. Intanto, tra i corridoi di Palazzo degli elefanti e non solo, si vocifera di strategie e manovre di avvicinamento ad altri consiglieri che sarebbero già cominciate.
«Stiamo ancora smaltendo la botta che abbiamo preso, sia dal punto di vista politico che umano, e non abbiamo la grinta giusta per fare campagna acquisti», dichiara a MeridioNews Petralia che ammette di avere saputo dell’abbandono di Giusti dai social e solo a cose già fatte. «Non discuto le ragioni politiche che lo hanno portato a questa scelta – aggiunge – ma è stato brutto saperlo così. Se ne avessimo discusso prima, avremmo provato a farlo ragionare». Una separazione unilaterale difficile da accettare, insomma. E dopo la quale, prima di lanciarsi in una prima mossa azzardata, si prova a intercettare qualche segnale. «Non sarò io a cercare nessuno – ribadisce Petralia – anche perché non mi va di destabilizzare altri gruppi ma, se qualcuno è interessato e vicino ai nostri ideali politici, le porte sono aperte. Intanto – aggiunge – andiamo avanti lo stesso senza ansia e urgenza di rifare il gruppo».
Eppure, le voci di corridoio hanno anche due nomi e cognomi: quello di Alessandro Campisi (di Grande Catania) che, nel 2020 è stato anche il più assiduo frequentatore dell’aula con 42 presenze in Consiglio comunale; e quello di Giovanni Grasso, l’ex candidato sindaco del Movimento 5 stelle che, di recente, è migrato nel Movimento 24 agosto fondato da Pino Aprile. Il professore dell’istituto Bellini, che era stato cercato da tutti lo scorso anno in un momento di riorganizzazione della politica cittadina, adesso smentisce di essere stato contattato da Forza Italia. «All’epoca, ero stato lusingato da quelle interlocuzioni, ma oggi sono contento di restare fermo nel mio ruolo di opposizione costruttiva». Capogruppo del gruppo misto e presidente della commissione Recovery fund, Grasso sembra non avere alcuna intenzione di farsi avvicinare: «Gli intruppamenti non sono per me – afferma – e non sono disposto a dialogare con nessun partito finché saranno romanocentrici e nordcentrici».
Se per Grasso le voci di corridoio sembrano flebili, discorso diverso vale per Alessandro Campisi. «Sono arrivate anche a me – ammette a MeridioNews – ma so anche qual è la base da cui partono: c’è una grande amicizia con Giovanni Petralia e Dario Grasso, quindi spesso ci vedono insieme». Niente di serio, però, almeno stando a quanto sostiene il diretto interessato. «Ci confrontiamo su varie cose ma non abbiamo parlato di questa questione e non ho ricevuto nessuna richiesta in tal senso. In ogni caso – conclude – in questo momento, io sono un consigliere di Grande Catania e qui voglio restare». In un altro momento, magari, se son rose fioriranno.
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