Le donne di Torino contestano Elsa Fornero

La legge di stabilità costerà alle famiglie 2, 5 miliardi di euro. Una nova stangata che si aggiunge a quelle già arrivate sulla testa degli italiani. Con il placet, è bene ricordarlo, dei partiti che appoggiano il governo dei banchieri del prof Monti, alias: Pdl, Pd e Udc.

Scandalosa è la previsione di aumento dell’Iva dinnanzi ad un crollo dei consumi che è già accentuatissimo, soprattutto, al Sud. Non solo. Si parla di un aumento dell’Iva anche per le prestazioni assistenziali per disabili ed anziani. Colpire i più deboli per salvare le lobby più potenti. Siamo alle solite. 

E nessuno può dimenticare la ‘strage’ degli  esodati. Quelli che secondo la ‘professorina’ Elaa Fornero, ministro del Lavoro (di chi?)  sarebbero circa 60mila. E che invece, dice l’Inps, sono più di 300mila. Centinaia di migliaia di lavoratori che oggi si ritrovano senza ammortizzatori sociali.  Mentre cresce la disoccupazione, soprattutto quella femminile.

Non a caso, stamattina, la Fornero è stata contestata duramente a Torino, nel corso del convegno organizzato alle Officine Grandi Riparazioni (OGR), ‘Mai piu’ complici’, organizzato dall’associazione ‘Se non ora quando?’.
Quando il ministro e’ salito sul palco, dopo i saluti del sindaco Piero Fassino, un gruppo di donne del collettivo AlterEva e della Rete Donne Fiom di Torino ha cominciato a inveire e ad urlare. “Essere donne non basta” – ha detto una sindacalista, alzando insieme alle compagne, cartelli con scritte sul lavoro con su scritto: “Una donna senza lavoro e’ una donna senza libertà”.  

Dobbiamo dire che, a nostro parere, sotto questo punto di vista, la Fornero è ‘democratica’ come il resto del suo governo:  donne e uomini, del ceto medio-basso, sono tutti carne da macello senza distinzione di sesso, razza o religione.

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