L’Autonomia siciliana: va abolita o va rilanciata? La provocazione di Grande Sud

“Rafforzare l’autonomia siciliana attraverso un’attuazione concreta dello Statuto o abolire quest’ultimo e diventare una Regione a statuto ordinario?”.

A lanciare la provocazione è Grande Sud News, l’organo di informazione del movimento arancione guidato da Gianfranco Miccichè, probabile candidato alla presidenza della Regine siciliana.

“Per il futuro della Sicilia – dicono gli uomini di Grand Sud – non esiste una terza via”. Una via di mezzo, insomma, non c’è. Perché cercare di percorrere una via di mezzo “significa continuare a perpetrare una situazione come quella attuale, non più sostenibile”. 

In effetti, una Regione o è autonomia o non  lo è. Avere uno Statuto autonomistico con tanti articoli, peraltro molto importanti, e non applicarli non serve assolutamente a niente. Pensiamo all’articolo 37, quello che stabilisce che i grandi gruppi economici nazionali, con stabilimenti in Sicilia, ma sede sociale in altre parti d’Italia, devono pagare le imposte nella nostra Regione.

Invece quest’articolo dello Statuto rimane inapplicato e così si verifica un amaro paradosso: questi gruppi nazionali, pur operando in Sicilia, pagano fior di imposte nelle regioni italiane di provenienza. Lasciando alla Sicilia – in molti casi – solo l’inquinamento dell’ambiente.

Perché, a distanza di oltre sessant’anni, succede ancora tutto questo?

Grande Sud News prova a dare una spiegazione: “E’ impensabile avere sulla carta delle prerogative proprie di uno Stato autonomo, ma non poterle attuare per una sorta di perenne sudditanza psicologica dei governati nei confronti di Roma. Così come è improponibile – aggiunge l’organo di informazione di Grande Sud – continuare a mantenere una macchina burocratica elefantiaca solo perché il nostro Statuto impone alla Sicilia di sobbarcarsi costi che in altre regioni sono a carico dello Stato. Bisogna operare una scelta di campo”.

Già, una scelta di campo. Quale? La risposta di Grande Sud, a onor del vero, non è chiara. Non si dice: applichiamo lo Statuto e basta. E non si dice nemmeno: sbaracchiamolo.

“Il miglioramento delle condizioni di vita dei siciliani – conclude l’organo di informazione del partito-movimento arancione – non deriverà dalla presunta onniscienza di chi andrà a governare la Regione, ma dall’habitat normativo-istituzionale entro il quale verranno attuate le politiche di sviluppo e risanamento. Grande Sud News ha deciso di aprire un dibattito e invita tutti coloro che hanno a cuore le sorti della nostra Isola ad esprimersi”.

Insomma, una risposta non c’è. O meglio, è affidata ai lettori. La parola, allora, a tutti i siciliani che credono – o non credono -nell’Autonomia siciliana. 

LinkSicilia – e questo i nostri lettori lo sanno benissimo – crede nell’Autonomia. E, di conseguenza, continuerà a battersi  per l’applicazione dello Statuto.  

 

Redazione

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