«Il nostro Ateneo ha avvertito con forza il dovere morale di intervenire, aggiungendo alla generosità dei catanesi, e di quanti altri intendono aiutare Laura Salafia, il proprio contributo». E’ stata deliberata ieri l’erogazione di 10mila euro da parte dell’università di Catania per la studentessa ferita per sbaglio in piazza Dante lo scorso anno e da allora paralizzata dal collo in giù. Una cifra promessa in diretta tv la scorsa settimana dal rettore Antonino Recca, ma che tardava ad arrivare. Un contributo importante e atteso, anche per far decollare la sottoscrizione lanciata dalla famiglia Salafia e dai legali che al momento non ha ricevuto le risposte sperate. Per Laura intanto c’è anche chi si impegna a modo suo, persino con un rap.
«Spero che questa sentenza possa servire a sensibilizzare maggiormente la gente. E dove non cè stata la risposta delle istituzioni, mi auguro che arrivi quella dei cittadini», dichiarava Carmelo Peluso, legale della famiglia Salafia, all’indomani della sentenza di primo grado che ha condannato a 18 anni Andrea Rizzotti, l’uomo che il primo luglio 2010 ha sparato in pieno giorno appena fuori dall’università, colpendo la ragazza. Ma l’ex dipendente comunale è nullatenente: da lui – a parte la soddisfazione della giustizia – Laura potrebbe non avere mai un risarcimento materiale. Indispensabile per aiutare i genitori che da un anno sostengono diverse spese. Prima la permanenza della ragazza e le cure in un centro di riabilitazione a Imola, poi quando Laura, forse tra poche settimane, tornerà a Catania una casa senza barriere architettoniche.
Era stato lo stesso rettore Recca, in un primo momento, a proporre una sottoscrizione in favore della studentessa. Idea a cui non si è mai dato seguito e che è stata ripresa un anno dopo dai legali della famiglia Salafia. Si aspettavano un cenno dall’università e dal Comune di Catania, soprattutto dopo la decisione, a suo tempo, di non costituirsi parte civile nel processo a Rizzotti. Dalla prima arriveranno 10mila euro, dal secondo ancora non si sa. Il rettore e i consiglieri di amministrazione dell’ateneo, inoltre, hanno inviato a tutti i docenti, al personale e agli studenti etnei una lettera aperta nella quale li si invita a partecipare alla sottoscrizione. «Per aiutare Laura a vivere al meglio la sua vita», si legge. L’obiettivo è di raggiungere almeno 100mila euro.
E proprio dal silenzio delle istituzioni, precedente a ieri, ha preso spunto un giovane rapper catanese, Gabriele Ener, che ha deciso di dedicare una canzone a Laura. «L’ignoranza l’ha ferita ma le istituzioni l’hanno calpestata», spiega il cantante. Un brano in cui il ragazzo ha voluto riversare la sua indignazione per una città dove non solo accadono cose come il ferimento di una studentessa appena fuori dall’università, ma dove tutto questo viene assorbito senza scandali.
Le coordinate della sottoscrizione:
Conto corrente bancario presso Monte dei Paschi di Siena
Intestato a Laura Salafia
Iban: IT 85 F 01030 16918 000001267714
[Foto di Giofilo]
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