Ci mancava solo la querela. Nella farsa tragi-comica del flop del Piano Giovani adesso ci sono tutti gli ingredienti per un mix davvero esplosivo: due inchieste giudiziarie, una della Corte dei Conti e una della Procura della Repubblica di Palermo, uno scontro micidiale tra assessori e dirigenti, una braccio di ferro durissimo tra Governo e partiti dell’opposizione (ma non solo, anche una parte del PD non lesina critiche) e sullo sfondo, il sospetto di assunzioni clientelari, di affari generati dall’esternalizzazione del progetto e dal coinvolgimento di società terze, l’ombra di una guerra per bande per il controllo di ingenti risorse, in teoria da destinare ai giovani siciliani disoccupati.
Tutti ingredienti che confermano quel “clima infame” di cui ha parlato il deputato del PD, Antonello Cracolici qualche giorno fa e che non accenna a cambiare.
Ed ora, arriva anche la querela. All’assessore ragionale alla Formazione, Nelli Scilabra, infatti, non sono andate giù le parole di Marco Falcone che non si è limitato alla critica politica. Il deputato forzista ha parlato chiaramente di tentativi di assunzioni clientelari e ha fornito un quadro preciso:
Crocetta ha detto Falcone è a conoscenza che Italia Lavoro nellultimo anno, come emerge dalle comunicazioni obbligatorie on-line, ha assunto un numero di persone di gran lunga superiore ai 32 di cui hanno parlato tutti i giornali? Sapeva che la stessa società si apprestava a formalizzare altri 200 contratti ?
Crocetta continua il deputato azzurro è a conoscenza che quel piano di comunicazione che doveva servire a costituire una short list di 18 persone, oggi si è, via via, ingrossato sino a diventare di 94 unità e si è tentato persino allargare a 110 soggetti?
E perchè non è mai stato bloccato incalza Falcone ancorché il deliberato unanime dellARS ? Sarà sicuramente una coincidenza, ma come mai i selezionati sono tutti amici su Facebook sia della Scilabra che del suo segretario particolare Balsamo?
Stavolta Crocetta puntualizza il capogruppo di Forza Italia allArs come spiega lesigenza di dribblare levidenza pubblica, coinvolgendo anche assessori ignari, e assegnare direttamente, con delibera di giunta di governo, tre mega affidamenti per oltre 2 milioni di euro ciascuno ? Non mi pare che su questo ci sia unanime indirizzo delle autorità giudiziarie e contabili!.
Troppo per Nelli Scilabra. Che, ieri, addirittura, si è detta ‘sollevata’ dall’intervento della magistratura e ha definito la questione del flop Piano Giovani “una vicenda torbida”. Come cascata dalle nubi, come se questo affaire non riguardasse in pieno l’assessorato che guida.
Certo, ci sarebbe da obiettare sul fatto che l’intero progetto sia stato affidato a lei e non all’assessorato al Lavoro, che fino a prova contraria, dovrebbe essere l’unico soggetto incaricato di promuovere politiche attive del lavoro. Che c’entra l’assessorato alla Formazione? Altro mistero.
In ogni caso, per la pupilla del Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, le critiche di Falcone sono indigeste e all’Adnkronos dice:
“Le calunniose dichiarazioni rilasciate da Marco Falcone appaiono come l’ennesimo, peraltro grottesco, tentativo di confondere le acque d’innanzi all’opinione pubblica e di spostare l’attenzione dalle reali responsabilità con teoremi infamanti quanto ridicoli. Una cosa sono la dialettica politica e lo scontro anche duro, altra cosa le insinuazioni e gli schizzi di fango” ha detto Scilabra annunciando “di aver già dato mandato ai propri legali per procedere nei confronti del capogruppo di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana, Marco Falcone, davanti l’autorità giudiziaria sia in sede civile che in sede penale”.
Per lei, quello che sta venendo fuori in questi giorni, è solo frutto della macchina del fango, messa in moto “da ‘politici’ faccendieri’ e da ‘pochi giornalisti conniventi che cercano attraverso i media di delegitimare i rivali”.
Non stupisce l’ennesimo attacco alla stampa da parte del Governo siciliano. Che sin da subito ha messo in chiaro la sua concezione della libertà d’informazione. Chi critica è connivente con i politici faccendieri o pure peggio. Ricordate gli strali del Presidente Crocetta contro chi denunciava la propaganda dell’antimafia? In quell’occasione dall’Ordine dei giornalisti siciliani è arrivata una chiara presa di posizione che ricordava a Crocetta di occuparsi di materie di sua competenza tra le quali non rientra la libertà (o meno) di stampa.
Un quadro sconcertante. Dinnanzi al quale gli unici che possono davvero dire di sentirsi sollevati dall’intervento dei magistrati sono i siciliani. Beffati ancora una volta.
Non sarebbe poi male se l’Ars accogliesse la richiesta del Movimento 5 Stelle di trasmettere in diretta streaming la seduta della Commissione Lavoro convocata per martedì per indagare sul caso. Previste le audizioni dei principali personaggi e interpreti di questo teatrino (Scilabra, la dirigente Anna Rosa Corsello), che sarebbe un ‘gran piacere’ ascoltare dal vivo.
Abbiamo la sensazione che, però, la richiesta cadrà nel vuoto.
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