SIAMO TUTTI CURIOSI DI CAPIRE COSA FARA’ L’ASSESSORE REGIONALE ALL’ECONOMIA…
Al San Paolo Palace hotel di Palermo, dove è in corso la direzione regionale del PD, l’atmosfera è caldissima. Praticamente, si è ritrovata l’unione intorno alla relazione del segretario regionale Giuseppe Lupo ( cinquantasei i voti a favore, sette contrari, due astenuti) che non risparmia critiche al vetriolo al Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, e al suo Megafono e che chiede agli assessori in quota al suo partito di dimettersi dalla Giunta regionale.
In platea c’è Mariella Lo Bello il fragile assessore regionale al Territorio e Ambiente, che prende la parola e conferma, seppur in mezzo a qualche tentennamento, la sua fedeltà al Partito di cui è espressione: “Sono stata donna della Cgil e donna del PD. Per questo, rispetterò la decisione del mio Partito. Non condivido però la relazione del segretario Lupo. Questo Governo forse ha commesso qualche errore. È andato un po’ a zig zag, magari, anche per l’inesperienza di noi assessori. Ma è cambiata la Sicilia?” si chiede l’ex cgiellina esortando a superare le divisioni.
Al di là delle parole, se il PD ha deciso di uscire dalla Giunta Crocetta, Mariella Lo Bello, vicina ad Angelo Capodicasa, con ogni probabilità si dimetterà. Così come dovrebbe farlo anche Nino Bartolotta, l’altro assessore regionale (Infrastrutture) espressione dell’area PD che fa capo all’un po’ ‘ammaccato’ Francantonio Genovese.
E Luca Bianchi? Cosa farà l’assessore regionale all’Economia arrivato da Roma? La domanda ci è particolarmente cara. Perché se Bianchi, che oggi era in platea al San Paolo, è veramente in quota PD, allora dovrebbe dimettersi: la linea del suo Partito è cambiata.
Se si dimettesse, vorrebbe dire che noi ci siamo sbagliati nel considerarlo come un inviato speciale delle burocrazie ministeriali romane con la mission di fare ingoiare ai siciliani ogni politica dettata dalle oligarchie finanziarie europee: tagli di qua, tagli di là, disoccupati ovunque, servizi pubblici zero. In puro stile greco.
Va da sé che in caso contrario, non ci sarebbero più dubbi. Insomma, se Luca Bianchi non si dimetterà, beh, sarà la dimostrazione che non è stato nominato assessore regionale per fare gli interessi della Sicilia, ma per reggere il sacco a Roma che sta massacrando le finanze dell’Isola..
Lui per il momento Bianchi non si sbilancia: “Aspettiamo di vedere come va a finire”, ha detto ad alcuni cronisti.
Da questa vicenda comunque arriverà un po’ di chiarezza ufficiale. Che non è male. Anche noi, assessore Bianchi, siamo curiosi di capire come va a finire…
Ps: Alla direzione regionale del Pd, seduta in platea accanto a Luca Bianchi, c’era anche Nelli Scilabra, la giovane assessora alla Formazione professionale. Abbiamo tralasciato di esaminare il suo caso, pare che lei sia ormai in quota Megafono.
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