Una moto ape che va in giro a vendere patatine fritte. Le idee più semplici, un po come i testi delle canzoni, sono quelle che riscuotono duraturo successo. Se funziona con il gelato, perché non provare con le patatine? Se lo sono chiesti due catanesi, Michele Maggio e Concetto Testa, 40 e 30 anni, soci e amici. Che hanno aggiunto al progetto alcuni tocchi di originalità e simpatia. Non si tratta infatti delle classiche patate surgelate, ma di quelle fresche, tagliate direttamente davanti al cliente con una forma rotonda come le chips e uno spessore di appena due millimetri. Il tutto servito in coni di carta e a bordo di una moto ape, adeguatamente modificata e dal nome indimenticabile: Lapa Tatina.
«Lidea ci è venuta in un ristorante di Milano racconta Michele, il socio con più esperienza dove insieme alla cotoletta ci hanno portato delle patatine tagliate a mano, in modo un po’ grossolano, ma rotonde. Ci siamo subito esaltati allidea di poter distribuire questo genere di prodotto fresco in maniera itinerante. Un nuovo tipo di street food». Poco importava che nessuno dei due amici avesse mai avuto altre esperienze nella ristorazione. «In realtà nasciamo come distributori di prodotti Disney, ma nella vita bisogna provare», sorride Michele. Il coraggio non gli manca. Per trasformare la moto ape in un piccolo auto-negozio si sono rivolti ad unazienda locale e hanno cominciato a viaggiare sulle strade della provincia di Catania. Lo scorso agosto hanno provato nelle piccole fiere, ma visto che le persone facevano la fila per acquistare i coni della Lapa Tatina, presto lattività si è allargata.
«Siamo andati alluscita delle scuole, abbiamo fatto un evento in piazza Duomo a Catania – spiega Michele adesso lavoriamo nei centri commerciali Le Zagare e Porte di Catania, abbiamo aperto un franchising a Siracusa e stiamo per sbarcare anche a Palermo». Ma Lapa Tatina sembra aver fatto colpo anche oltre lo Stretto. «Ci hanno contattato dal Belgio, da Roma, Firenze e Bologna, stiamo trattando», continua il titolare che tuttavia lamenta leccessiva burocrazia nella richiesta delle autorizzazioni ai Comuni. «Se le amministrazioni ci venissero incontro, semplificando le pratiche e agevolando la messa in strada del mezzo, si potrebbero creare posti di lavoro per tanti ragazzi», sottolinea Michele. Invece in diverse occasioni a Lapa Tatina è stato vietato il transito per le vie del centro o, ad esempio, sul lungomare di Catania.
Insieme ai due soci fondatori, a far parte del progetto sin dal primo momento cè Salvo Giuffrida, 41 anni, licenziato un anno fa da unazienda di Milano e tornato nella sua terra giusto in tempo per salire sulla lapa. Oggi pensa al matrimonio. «Allinizio non sapevo neanche guidarla ammette Salvo è un lavoro nuovo, ma magari tra dieci anni sarà normale essere il lapataro della patatina».
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