“A partire dall’1 febbraio è stato sospeso il servizio di ‘emergenza sbarchi’ presso la Guardia medica di Lampedusa: questa decisione comporta una riduzione del personale, con ripercussioni sia sull’erogazione dei servizi che per l’attività degli operatori che devono comunque assicurare assistenza 24 ore su 24 sia ai migranti che alla popolazione locale”. Lo dice il sindaco di Lampedusa e Linosa, Totò Martello, che ha scritto all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e al commissario straordinario dell’Asp di Palermo Daniela Faraoni.
“Dal momento che, è bene ribadirlo, a Lampedusa gli sbarchi continuano a esserci – anche se più piccoli ma frequenti, e spesso senza che abbiano risalto mediatico – non si comprende il motivo di questa decisione che crea inevitabili disagi poiché il personale rimasto in servizio, che adesso non può più contare sul supporto degli operatori dedicati alla emergenza sbarchi, deve prestare assistenza sia ai migranti che giungono sulla nostra isola che a residenti e turisti”.
“È evidente che quella di Lampedusa non può essere considerata una Guardia medica come tutte le altre, e vista l’importanza di poter contare su un presidio sanitario pienamente efficiente sull’isola – conclude Martello – chiedo all’assessore alla Salute e al commissario dell’Asp di Palermo di rivedere questa decisione che rischia di avere pesanti conseguenze sia sul personale medico che sui servizi erogati agli utenti”.
(Fonte: Ansa)
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