Lampedusa, salvati 274 migranti

Tre gommoni sono stati soccorsi nella notte dalle unità della Guardia Costiera di stanza a Lampedusa. Le operazioni, iniziate ieri, hanno permesso di salvare la vita a 274 persone. Questa è la prima vera ondata di migranti dell’anno e non è tardata ad arrivare.

Le condizioni meteo si sono infatti stabilizzate in assetto estivo da circa due giorni. Appunto nelle ultime 48 ore i trafficanti di esseri umani si sono dati un gran da fare. Oltre ai tre natanti, su cui viaggiavano anche venti donne, le Capitanerie di Porto hanno ricevuto altre due segnalazioni per le quali sono state avviate le procedure di rilevamento delle coordinate. Tutti i migranti soccorsi sono di etnia sub-sahariana e tutti sono stati condotti nel centro di accoglienza di Lampedusa.

Le operazioni non sono state semplici e hanno coinvolto quattro guardacoste d’altura, una nave della Marina Militare e due navi civili: il rimorchiatore Med 8 e il mercantile Ievoli Shine. Inoltre un migrante, particolarmente bisognoso di attenzioni mediche, è stato accompagnato al poliambulatorio di Lampedusa con l’elicottero di bordo della nave della Marina Militare “Libra”.

Le attività sono intense e la quantità di migranti in arrivo sembra essere notevole. Notevole anche in rapporto all’ordinanza che determina quello di Lampedusa “porto non sicuro”. L’ordinanza era stata voluta dal Ministero degli Interni a seguito degli eventi catastrofici che nel 2011 hanno catapultato l’isola sulle copertine di tutto il mondo. Da due anni quindi la Guardia Costiera è costretta a violare una ordinanza che la stessa ha dovuto emettere.

Questa ovviamente non è l’unica anomalia. Da tempo, fonti ben informate sostengono che quest’anno ci si dovrà aspettare un sostanzioso flusso migratorio. Previsioni che, anche senza l’ausilio di Intelligence, vengono confermate dai nuovi tumulti che hanno luogo nel Nord Africa da qualche tempo. Recente è, infatti, l’allarme lanciato dal Ministro degli Esteri, Emma Bonino circa le “condizioni preoccupanti” in cui versa nuovamente la Libia. Malgrado le aspettative, però, nessun intervento è stato effettuato per ripristinare l’originale capienza del Centro di Soccorso e Prima
 Accoglienza di Contrada Imbriacola, a Lampedusa.

La struttura, danneggiata gravemente dall’incendio del 2011, quando i migranti esasperati dalla lunga detenzione trovarono nell’attacco piromane la soluzione per essere trasferiti, funziona al 50% perché priva di un padiglione dormitorio. Ancora oggi i resti del padiglione sono li, nel campo in cui si ospitano i migranti. In estrema sintesi, i migranti giunti a Lampedusa questa mattina hanno già riempito il centro di accoglienza, i prossimi due gommoni saranno un esubero.

I migranti sub-sahariani soccorsi a Lampedusa non sono l’unica etnia in viaggio negli ultimi giorni e quella siciliana non rappresenta l’unica rotta. A Roccella Ionica, in provincia di Reggio Calabria, ieri sono sbarcati 159 migranti. Avvistati a poche centinaia di metri dalla costa dalle unità navali della Capitaneria di Porto, sono stati portati a terra curdi, afgani e siriani. Non è stato questo dato, se pur allarmante, ad emozionare i guardacoste, ma bensì la vista di Nojian. Durante la traversata, durata secondo i migranti sette giorni, una donna che stava a bordo ha dato alla luce una bambina. Alla neonata, che pare abbia atteso di trovarsi in acque territoriali italiane per venire al mondo – dettaglio irrilevante in un Paese che non riconosce lo Ius Soli – la madre ha dato nome Nojian, “Nuova vita”.

Foto di prima pagina tratta da tempieterre.it

Mauro Seminara

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