Lampadine fulminate e bolletta della luce alle stelle L’appello di Pagliaro: «Il Comune punti su led e solare»

L’Amg Energia cambia la bellezza di 30 lampadine fulminate al giorno a Palazzo delle Aquile e Villa Niscemi e nel 2015 la bolletta della luce è costata 17 milioni di euro: due anni fa arrivava a 12 milioni. Paradossi di un Comune che subisce tagli progressivi ai fondi statali e regionali ma fatica a risparmiare dove si può. «Con le lampade al led il costo della bolletta diminuirebbe del 60 per cento: a Palermo non c’è un solo palo della luce a led, a Catania, tanto per fare un esempio, sono 28mila. E a Milano in un solo anno hanno adeguato l’80 per cento dei lampioni». È stato il presidente della società di via Ammiraglio Gravina, Mario Pagliaro, a richiamare l’attenzione dell’amministrazione su questi e altri dati sorprendenti.

Lo ha fatto durante l’audizione di ieri pomeriggio in Consiglio comunale che ha preceduto la discussione sulla delibera per la mobilità orizzontale dei dipendenti delle partecipate. Niente contratto di servizio dell’Amat, almeno per questa settimana: l’assessore alla Mobilità Giusto Catania ha appena iniziato le audizioni presso le commissioni: è già stato sentito dalla prima (Traffico) e dalla settima (Bilancio), oggi dovrebbe toccare alla terza (Partecipate). «Con le lampade al led il risparmio sarebbe di 18mila euro all’anno per Palazzo delle Aquile e di 12mila per Villa Niscemi – ha spiegato Pagliaro all’aula -. E ovviamente si risparmierebbe anche sulla manodopera».

Il chimico del Cnr ha tracciato un quadro sulla salute dell’azienda: «Il nostro bilancio ammonta a 40 milioni fra entrate e uscite ma con una situazione di anemia finanziaria dovuta al contenzioso Saipem, che da solo è valso 17 milioni e che si ripercuoterà sul bilancio dell’anno prossimo, e a alcuni interventi straordinari come la manutenzione dell’ex gasometro di via Tiro a Segno. Inoltre ho trovato grosse difficoltà operative: eravamo a corto di riduttori di pressione, ma ce li siamo procurati, e siamo tuttora in ritardo con il Comune per il riscaldamento di alcuni impianti come il PalaMangano, il PalaOreto e la piscina». La situazione, insomma, non è delle più rosee. Quando Pagliaro si è insediato, lo scorso settembre, perfino la sede aziendale di Corso dei Mille era fatiscente: al buio, frequentata da topi e cani aggressivi, con un magazzino che non veniva pulito da nove anni e i bagni alla turca.

«La riaccensione di vie, piazze e vicoli al buio prosegue a tappeto in tutta la città – ha continuato il presidente -. Stiamo intervenendo in centinaia di strade e riceviamo decine e decine di segnalazioni e proteste da parte di cittadini e circoscrizioni. Lavoriamo senza sosta, 24 ore su 24. A Palermo ci sono 94 cabine elettriche e solo una, la cosiddetta Sperone 1, è completamente fuori uso, mentre altre sei hanno bisogno di essere immediatamente sostituite con una spesa di 100mila euro. Gli impianti sono antiquati e le condizioni lavorative difficili». 

L’anemia «non è solo finanziaria ma professionale visto che da anni vige il blocco delle assunzioni e non possiamo sostituire il personale che va in pensione. Abbiamo un grande bisogno di nuove leve. Questa azienda ha un grande potenziale, con ottime professionalità. Punto molto sulla produzione di impianti fotovoltaici e intendo contrastare la piaga dei furti di rame, ho già avviato un dialogo con l’Enel e i carabinieri. Anche perché dal 31 luglio non siamo più coperti da polizza assicurativa». Questa settimana verranno avviate la sostituzione degli oltre 500 metri di cavi di rame rubati in via Rosario Nicoletti e la riparazione della cabina Sperone 1. Nei prossimi giorni toccherà ai presidenti delle altre partecipate.

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