L’amministrazione Bianco commenta se stessa Tante cifre, molti progetti futuri, pochi risultati

Un evento pubblico ma non troppo. Con ingresso sottoposto a controllo di polizia e riservato soltanto ai cittadini muniti di invito ufficiale. Inizia così la giornata organizzata dall’amministrazione guidata da Enzo Bianco per esporre e commentare i presunti risultati ottenuti in questi anni di mandato. Una lunga mattinata di cifre e risultati futuribili a cui hanno preso parte solo le autorità cittadine e i giornalisti accreditati. Per il resto spalti semivuoti, qualche uomo di partito e i vertici delle forze dell’ordine. Tra le prime file era possibile scorgere i volti della giunta, dal vicesindaco Marco Consoli all’assessora Valentina Scialfa, il rettore dell’università di Catania Giacomo Pignataro, il procuratore capo Michelangelo Patanè, l’ex commissario dell’Autorità portuale Cosimo Indaco e il suo successore, l’ammiraglio Nunzio Martello.

Dall’altra parte dell’auditorium del centro direzionale di San Leone spiccavano invece la prefetta Maria Guia Federico, il questore di Catania Marcello Cardona, i colonnelli Roberto Manna della guardia di finanza e Francesco Gargaro dei carabinieri e, poco in disparte, il segretario provinciale del Pd Enzo Napoli. Accompagnato dai coniugi Giacomo Rota, segretario della Cgil di Catania, e Concetta Raia, deputata regionale del Partito democratico. L’aria è quella delle grandi occasioni, ma gli «stakeholder» (possibili portatori di interessi commerciali) promessi tardano a presentarsi, e i ministri Graziano Delrio e Stefania Giannini hanno inviato soltanto un contributo in differita. In sala ci sono invece gli assessori regionali Anthony Barbagallo e Giovanni Pistorio.

Una carrellata di testimonianze video di realtà cittadine, alternate alle slide degli assessori, hanno caratterizzato l’incontro di oggi. Aperto dal padrone di casa, il sindaco Enzo Bianco: «Al momento del mio insediamento ho trovato una situazione drammatica – commenta il primo cittadino etneo -, una città abbandonata al degrado e al vandalismo. Oggi è difficile invertire questa tendenza ma insieme alla mia squadra ce la stiamo mettendo tutta per dare un segnale di cambiamento». Nonostante lo scenario cupo del passato il sindaco rincuora gli ascoltatori: «In qualche anno Catania sarà una delle città più competitive dell’Italia meridionale. Qualcuno forse storce la bocca perché vorrebbe i problemi risolti con la bacchetta magica, ma noi ce la faremo».

Tocca all’assessore Salvo Di Salvo elencare i progetti urbanistici. Partendo dal piano per Librino, passando per il porto di Catania, arrivando infine a Corso martiri delle libertà. Valentina Scialfa parla poi della situazione degli edifici scolastici, degli interventi di messa in sicurezza e dei 76 progetti antisismici che – secondo quanto riportato – sarebbero stati implementati dal giorno dell’insediamento della nuova giunta. Finita la prima ondata interna di interventi, arriva il turno di un outsider: il reggente della procura Michelangelo Patanè. Il magistrato racconta l‘attività di contrasto alla criminalità organizzata, facendo diretto riferimento alla recente operazione Kronos. «Alcune cosche sono state eliminate dal territorio – commenta Patanè – ma abbiamo fatto tanto anche nel campo dei reati contro la pubblica amministrazione. Con orgoglio posso dire che nella procura di Catania non ci sono santuari».

Anche il questore Marcello Cardona elenca alcune tra le più importanti operazioni di polizia. Risultati, però, difficilmente imputabili all’attuale gestione di Palazzo degli Elefanti. Il capo della polizia catanese mostra una diapositiva con le principali attività commerciali sottoposte a sequestro. Tra queste anche la nota discoteca Empire, all’epoca gestita da Mimmo Di Bella, definito dalla procura «prestanome del presunto boss Nuccio Ieni». Di Bella, organizzatore di eventi, è stato fotografato con Enzo Bianco e l’assessore alla Cultura Orazio Licandro durante l’inaugurazione della via degli artisti.

La prefetta di Catania introduce successivamente il tema della sinergia tra istituzioni e ringrazia l’ormai ex commissario dell’Autorità portuale Cosimo Indaco per il ruolo svolto fino a questo momento. È lo stesso spedizioniere doganale a prendere parola nell’ennesimo videomessaggio dove vengono snocciolate le novità introdotte nella gestione del porto: tra queste, le più importanti, sono – secondo Indaco – l’apertura del porto alla città e la costruzione della nuova darsena commerciale. La scelta di rinnovare il mandato a Cosimo Indaco, perfezionata dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, è stata giudicata pochi giorni fa «inopportuna» dall’Autorità nazionale anticorruzione, essendo l’ex commissario anche titolare, da anni, di una società che opera all’interno del porto etneo.

Giunti alla fine dell’incontro rimangono dunque molti numeri e cifre di risultati ancora non raggiunti. Un lungo monologo di un’amministrazione che giudica se stessa, si circonda di polizia, non concede spazio alle domande dal pubblico e lascia fuori i cittadini non invitati. «È sicuramente un fatto grave, ecco perché la sala era praticamente vuota – commentano alcuni partecipanti all’uscita – evidentemente c’è aria di nervosismo».

Mattia S. Gangi

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