Lagambiente Catania: “Basta con la speculazione economica e politica sui migranti”

A QUANTO PARE NON SIAMO SOLO NOI A DENUNCIARE IL GRANDE ‘BUSINESS’ CHE SI E’ CREATO ATTORNO ALLA GESTIONE DEI CENTRI DI ACCOGLIENZA CHE ‘MACINANO’ UN SACCO DI SOLDI PUBBLICI. IL NUOVO AFFARE, TUTTO SICILIANO, DEI CENTRI PER MINORI NON ACCOMPAGNATI. “NO” DEGLI AMBIENTALISTI A NUOVI CENTRI NELLA PROVINCIA ETNEA

A quanto pare non siamo solo noi a pensare che l’operazione Mare Nostrum sia diventata un mezzo di arricchimento di privati senza scrupoli che sfruttano l’emergenza immigrati. Indicativo, sotto questo punto di vista, il comunicato diffuso da Legambiente Catania.

“Legambiente Catania – si legge nel comunicato – esprime il proprio dissenso all’idea, espressa dal Ministero degli Interni, di costruire un mega centro di accoglienza per immigrati, verosimilmente in Provincia di Catania”.

Il riferimento è al solito Angelino Alfano, vero e proprio professionista della solidarietà a colpi di centri di accoglienza. La ‘macchina’ è semplice: arrivano gli immigrati – che le nostre navi militari, unico caso al mondo – vanno a cercare sin sotto le coste libiche, li ‘sbarellano’ in Sicilia al grido “Li abbiamo salvati, li abbiamo salvati”, mentre c’è già pronto chi ‘accoglierà’ i migranti a spese della collettività.

In più – e questa è la novità della gestione ministeriale di Alfano – sorgono come funghi centri di accoglienza per minori non accompagnati. A Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento – è forse la provincia di Alfano? – si contano ben sette centri di accoglienza per minori non accompagnati…

Lo ‘sgobbo’ è notevole: per ogni minore ci sono in ‘palio’ 74 euro al giorno (anche se ancora non si capisce chi pagherà: ma noi un’idea ce l’abbiamo conoscendo il Ministro Alfano…). Ogni centro può ospitare 12 minori. Non c’è bisogno che il conto lo facciamo noi…

Quanto all’autorizzazione, non c’è problema: se non ci pensa la Regione siciliana ad autorizzare l’apertura di questi centri di accoglienza per minori, ci pensano i Prefetti: che guarda caso – ma che strana combinazione! – dipendono dal Ministero degli Interni. Cioè dallo stesso Ministro Alfano…

Ah, dimenticavamo: i centri di accoglienza per minori non sono pubblici, ma privati. Quindi ci guadagnano i privati: una barca di soldi scippati ai cittadini italiani con le tasse!

“Al di là degli aspetti sacrosanti della difesa senza se e senza ma della vita degli immigrati – si legge ancora nel comunicato di Legambiente Catania – e nel pieno rispetto dei molti volontari che operano giornalmente con una ricchezza di umanitarismo quasi eroico, noi purtuttavia riteniamo sia da abbandonare l’attuale modello di gestione dell’mmigrazione clandestina. Riteniamo infatti che la gestione di tale emergenza stia purtroppo assumendo sempre più la fisionomia di una vera e propria speculazione economica e politica”.

“A nostro giudizio – prosegue la nota di Legambiente Catania – la genuinità del soccorso a chi ne ha bisogno sta sprofondando sotto i colpi di un meccanismo di reperimento e di redistribuzione di denaro pubblico, e quindi di consenso politico, ben lontani dagli scopi immediati di salvataggio di vite umane”.

“I centri di accoglienza – sottolineano gli ambientalisti – stanno diventando enormi stipendifici in cui la politica si muove perfettamente a suo agio nella gestione del potere. E’ all’ordine del giorno su tutti i quotidiani la sensazione che i poveri migranti vengono tenuti mesi e mesi in una vera e propria custodia-prigione solo per poter meglio far funzionare tale meccanismo di potere”.

Non soltanto di potere, cari amici di Legambiente Catania: ma anche di denaro: perché più i migranti vengono tenuti in “custodia-prigione”, più i centri di accoglienza guadagnano. E finalmente c’è qualcuno che sta facendo venire fuori quest’ennesima vergogna tutta italiana!

“Ci opponiamo con forza al rischio evidente che gli immigrati possano diventare una merce di scambio – concludono i dirigenti di Legambiente Catania -. Se ci fosse un Verga scriverebbe un libro su questa vicenda. I ‘vinti’ sarebbero naturalmente i migranti”.

 

Redazione

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