«I consigli comunali straordinari, per legge, andrebbero fissati entro 20 giorni dalla loro richiesta». A bacchettare l’amministrazione è il consigliere Sebastiano Arcidiacono che ricorda come la riunione straordinaria di questa mattina sul tema della viabilità sia stata richiesta dal collega Andrea Barresi (Grande Catania) 16 mesi fa. «Nonostante il tempo trascorso vedo però che l’argomento è ancora straordinario poiché rappresenta una delle tante emergenze cittadine. Mi aspetto dall’assessore al ramo (Rosario D’Agata, ndr) una relazione puntuale sulle cose già fatte e sui progetti in cantiere», dichiara Arcidiacono. Ad ascoltare la replica dell’assessore D’Agata rimangono – dopo una seduta durata più di tre ore – solo tre consiglieri: oltre all’esponente del gruppo Misto ci sono Giovanni Marletta e Vincenzo Parisi. Che raccolgono dal componente della giunta Bianco le risposte anche per le interrogazioni poste dagli altri consiglieri.
Il dibattito lungamente atteso si rivela presto un elenco di litanie che ruota intorno a un evento traumatico: l’abbattimento del ponte del Tondo Gioeni. Manlio Messina di Fratelli d’Italia è il più duro sull’argomento affrontato anche da Barresi, Giuseppe Catalano e Sebastiano Anastasi. «Il 4 agosto del 2013 è una data da non dimenticare perché quel giorno San Luigi Bosco e Santissimo Vincenzo Bianco da Catania hanno eliminato il ponte. Propongo che dopo i fuochi da sira ‘o tri per Sant’Agata, si facciano anche quelli del 4 agosto», attacca ironico il consigliere Messina. Che torna serio e interroga l’amministrazione comunale sulla presunta mancata adozione del Piano generale del traffico urbano (Pgtu), lo schema quadro della viabilità etnea che la giunta Bianco ha eredito dall’amministrazione di Raffaele Stancanelli. «Sono certo che tutto quello che avete fatto finora non è autorizzato», dichiara Messina, mentre sventola il faldone all’assessore D’Agata. A smentirlo è il presidente della commissione al Bilancio, Parisi: «È proprio grazie al Pgtu che stiamo lavorando per ottenere 30 milioni di euro di fondi Pon Metro».
L’argomento del Tondo Gioeni non è il solo a dare le basi per l’esercizio di arte retorica dell’aula consiliare di Palazzo degli elefanti. Tra i temi più caldi della mobilità catanese figurano il benigniano traffico tentacolare, l’esiguo numero degli agenti della polizia municipale, il fallimento dell’iniziativa Lungomare liberato, l’abbandono a cui è lasciato andare il Brt, l’assenza di alternative all’automobile per chi si sposta dalle periferie verso il centro cittadino. Ma ancora, l’eccessivo costo dei taxi, l’assenza di parcheggi capienti e il contratto di servizio non ancora approvato per la partecipata Sostare. La replica dell’assessore D’Agata svela i progetti dell’amministrazione: «Incrementeremo i trasporti pubblici, faremo partire al più presto programmi di car sharing, motor sharing, car pooling e ci stiamo attrezzando per smaltire meglio il traffico cittadino». «Certamente puntiamo all’Amt e alla metropolitana ma sappiamo tutti cosa è successo alla ditta operante (Tecnis, ndr) e bisogna avere pazienza», conclude D’Agata.
Due sale operatorie del reparto di Cardiochirurgia dell'ospedale Papardo di Messina sono state sequestrate dai carabinieri del…
Sanzioni per un totale di 132mila euro sono state applicate a Catania dalla polizia ai titolari di…
Fogli di via, ammonimenti, avvisi orali e daspo urbano. La questora di Caltanissetta, Pinuccia Albertina…
Giudizio immediato nei confronti di Daniele Alba, meccanico di 35 anni di Cianciana, nell'Agrigentino, che…
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da Nicola Catania confermando definitivamente l’elezione…
Lo scorso 18 ottobre sono arrivate da Roma, dagli uffici del ministero dell'Interno, in concerto…