da Salvatore Petrotto
ex Sindaco di Racalmuto
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Qualcuno l’ha battezzata la mancata Intifada agrigentina. Di scena un bizzarro referendum che, di fatto, consentirà agli abitanti di due quartieri di Racalmuto di diventare cittadini di Grotte. Un referendum che passerà senza problemi. A Racalmuto, grazie a una sorta di ‘Arabica impostura’, amministrano i commissari del Governo Monti che, neanche a dirlo, hanno riempito di tasse e imposte i cittadini del paese di Leonardo Sciascia. Figuriamoci se gli abitanti dei due quartieri di Racalmuto non voteranno in massa per passare sotto le bandiere di Grotte dove pagheranno il 50 per cento in meno di tasse e imposte!
Dieci persone, o giù di lì, che hanno calunniato i cittadini e le aziende di Racalmuto nelle pubbliche piazze, attraverso dei blog pirata, od anche attraverso la grande stampa nazionale hanno distrutto un paese, insomma. Racalmuto, uno dei pochi centri della Sicilia il cui bilancio, sino al 2011, era in attivo, addirittura con un discreto avanzo damministrazione, sta subendo un trattamento del tutto insopportabile.
Quando città e paesi, quali Palermo, Catania e, senza andar lontano, Agrigento, Favara o Porto Empedocle sono indebitati sino al collo, per svariate centinaia e decine di milioni di euro, che cosa si orchestra a Racalmuto? Si crea il ‘caso’ per trascinare nel baratro unintera comunità, privata della possibilità di andare a votare, per via di un quanto mai discutibile scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune.
Oltre ad avere subito la punizione di vedersi applicate le tasse comunali più care dItalia, adesso sta perdendo anche una sua porzione di territorio. Si tratta di due quartieri che, con un blitz politico-burocratico ed un referendum che nessuno ha impugnato, verranno accorpati, con tutta probabilità, al confinante Comune di Grotte. E una storia vecchia che qualcuno vuole liquidare con una decisione del tutto a scapito di Racalmuto.
Si tratta di centinaia di Grottesi che hanno edificato le loro case in territorio di Racalmuto e che, alla stregua della storica vicenda della striscia di Gaza (i coloni ebrei che hanno edificato in territorio palestinese), pretendono adesso di far trasferire quella porzione di territorio al Comune di Grotte.
Ma da noi, a Racalmuto, non è scoppiata alcuna Intifada tra Racalmutesi (Palestinesi) e Grottesi (Ebrei), in quanto nessuno si è opposto ad un referendum, indetto dalla Regione, proprio mentre gli organi istituzionali del Comune sono stati sciolti per mafia. (a sinistra, un’immagine di Grotte, foto tratta da sicilia.indettaglio.it)
I commissari governativi, inviati dal Governo Monti, non si sono opposti allindizione di tale referendum che assegna solo agli abitanti di quei quartieri di decidere, in nome e per conto dellintera cittadinanza racalmutese, se rimanere cittadini racalmutesi o diventare cittadini grottesi.
Il risultato è scontato, visto che a Racalmuto il Governo Monti ha stabilito, in maniera gratuita e punitiva, di far pagare le tasse comunali più alte dItalia, a partire dalla tassa sui rifiuti, per finire allImu (Imposta comunale sugli immobili) ed alladdizionale Irpef comunale che è stata aumentata, addirittura, del 400 per cento!
Così i cittadini di Racalmuto, molti di loro di origine grottese, residenti nei quartieri di Fico Fontanelle e Confine finiranno con il transitare, armi e bagagli, a Grotte, dove le tasse comunali che si pagano sono meno del 50 per cento di quelle di Racalmuto.
Eppure neanche il prestigioso periodico di Racalmuto, Malgrado Tutto, se la sente di prendere posizione in merito.
E così fior fior di giornalisti che scrivono su Malgrado Tutto, a partire dal reporter di Canale 5, il racalmutese Gaetano Savatteri o dalloriundo (mezzo grottese e mezzo racalmutese), nonché giornalista del Corriere della Sera, Felice Cavallaro, non si pronunciano.
Del resto, il periodico racalmutese, Malgrado Tutto, dove hanno scritto gli scrittori Leonardo Sciascia, Gesualdo Bufalino o Vincenzo Consolo, è diretto da un giornalista grottese, Egidio Terrana che ha tutto il campanilistico interesse di favorire questo ingiusto trasferimento di territorio da Racalmuto a Grotte.
Dopo lacqua regalata dalla Regione siciliana, per vie delle selvagge privatizzazioni, a due spa, Sicilacque e Girgenti Acque (per non parlare dell’acqua dei monti Sicani finita alla multinazionale svizzera Nestlè), Racalmuto, oltre a morire di sete, subisce un ulteriore furto, quello del suo territorio.
Insomma: ci stanno rubando la terra sotto i piedi!
Territorio e popolazione, elementi costitutivi di uno Stato di Diritto, anchessi, in maniera selvaggia, stanno per essere derubati ai Racalmutesi, attraverso un referendum che si celebrerà in occasione delle prossime consultazioni elettorali regionali del 28 ottobre 2012.
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