Quei palermitani che scelgono di vivere a Marettimo «Dal palco del Massimo a fare il marinaio per amore»

Lui ha le sue prime esperienze subacquee sin da bambino. Lei si avvicina al mare successivamente, dopo essere stata giovanissima ballerina al teatro Massimo. Tra Davide Di Franco e Diletta Giannola l’amore ha il colore del mare. Entrambi di Palermo, da anni hanno scelto di vivere a Marettimo: la più occidentale delle isole Egadi, probabilmente la meno conosciuta ma la più selvaggia. Appena 150 abitanti d’inverno, i due hanno scelto di vivere proprio qui, a fronte della propria città d’origine che di abitanti invece ne conta 678mila. Una decisione che è insieme romantica e coraggiosa

«Viviamo sette mesi su dodici a Marettimo – conferma Davide – e gli altri cinque tra Palermo, la nostra isola e in giro per l’Italia e l’Europa». Davide e Diletta infatti sono i gestori del Blu tek Diving, un centro immersioni che fornisce supporto, attrezzatura e corsi, con tanto di rilascio di brevetto, per la pratica delle attività subacquee. La loro sede è su corso Umberto, tra le caratteristiche casette di Marettimo a uno o due piani, con la facciata bianca e le persiane azzurre. Basta guardare le entusiastiche recensioni su tripadvisor per rendersi conto che l’attività funziona. La coppia esplora poi le fiere di settore per promuovere le attività.

Giovani e intraprendenti, Diletta e Davide ci mettono passione e inventiva. «Abbiamo una barca di 15 metri – racconta Davide -, e un altro mezzo nautico che utilizziamo come furgone, facciamo immersioni e per chi vuole facciamo una sosta che diventa un pranzo, in una delle splendide calette dell’isola. Molto apprezzate sono anche le immersioni notturne nel periodo alto della stagione, c’è un altro tipo di ambiente rispetto al giorno». Tra le feste più sentite dagli isolani ci sono il carnevale e san Giuseppe: tutti aprono le porte in paese ed è una grande festa, che si ripete anche in Alaska, dove tanti pescatori di Marettimo si sono trasferiti per pescare salmoni. 

«Da sei anni viviamo sull’isola e da quattro abbiamo il diving. Io ero una ballerina del Teatro Massimo, da artista sono diventata marinaio per amore di un uomo e dell’isola. – dice Diletta -. Abbiamo anche scelto di sposarci a Marettimo, questo posto rappresenta ormai casa nostra. A volte mi manca il palcoscenico ma in inverno riesco sempre a fare qualcosa con la danza, quest’anno a marzo lavorerò per un opera al Massimo ad esempio. Non mi pento affatto per la scelta che ho fatto, qui ho scoperto una dimensione di solitudine alla quale noi che viviamo nella grande città non siamo abituati. Contestualmente tutti gli abitanti di questa piccola isola sono una sorta di grande famiglia». 

Presto Davide e Diletta torneranno sull’isola delle Egadi per mettere in sesto El Merendero, un vecchio peschereccio che i due ragazzi hanno ristrutturato e che ogni anno ha bisogno di manutenzione. «Mi piace stare qui – dice ancora la ballerina – nonostante i molti disagi. Siamo distanti dalla terra ferma, non c’è un parrucchiere, non c’è un centro estetico e quando c’è brutto tempo il traghetto non parte e con lui anche i generi alimentari. In inverno coltivo il mio lato femminile e in estate quello maschile del mio carattere. Sulla barca del nostro diving faccio il marinaio e il cuoco di bordo. Mi piace quest’isola per il forte contatto con la natura selvaggia, quando apro le finestre di casa la mattina vedo i cervi che scendono fino in paese per la stagione dell’amore. Oltrepassando le due punte del paese si rimane completamente isolati, i cellulari non prendono e si riprendono i contatti con quello che si ha intorno, lontani da Facebook. Lavorando su un palco per tanto tempo avevo imparato a mettere distanza con la gente, adesso invece sto anche otto ore a contatto con le persone, in uno spazio piccolissimo che è quello della barca».

Anche a Davide la lontananza dai ritmi caotici del capoluogo siciliano non dispiace. «Certo, dipende da persona a persona – ammette -: se sei una persona che vuol avere la mondanità sono cose che ti mancano ma poi ci fai l’abitudine. A Marettimo ognuno dà una mano all’altra, in città invece manco ci si saluta. Molti amici di Palermo vengono a trovarci. L’unico lato negativo è che l’isola viene coperta dalla più conosciuta Favignana, ma molto spesso poi a Favignana la gente non vede molta differenza tra la città e l’isola mentre qui la noti. A Marettimo i nostri amici e chiunque arrivi lascia i figli liberi di scorazzare per le vie, cosa che in città non avviene mai». Ci sono però volte in cui raggiungere Marettimo da Palermo (o viceversa) diventa complicato.  «Sì, ogni tanto le condizioni meteo ti bloccano – conviene il sub -. Per esempio due anni fa nel periodo di capodanno l’ultimo aliscafo arrivò il 27 dicembre e il primo dell’anno nuovo soltanto il 3 gennaio. In queste condizioni è difficile magari stare qui ma lo devi tenere in considerazione: a Palermo magari se hai fame scendi per strada e trovi cibo ovunque, qui devi fare le scorte ma poi appena ci vivi ti ci abitui».

*Il racconto nel dettaglio di come si vive in una delle isole minori, rispetto alla madre isola che è la Sicilia, verrà affrontato a breve in una nuova puntata del format MeridioTrotter.

Andrea Turco

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