Da Salvatore Catania riceviamo e volentieri pubblichiamo: “Sono solo i siciliani la causa dei loro mali ? Non c’è errore più grande che identificare il principe di Salina con il popolo siciliano. I siciliani sono cosmopoliti per natura, si sono sempre adattati e sono sempre riusciti a convivere con chiunque sia venuto ad occupare l’isola con la forza. E fino a quando non sono stati ridotti alla fame hanno preferito il “prego si accomodi” al pericolo che la violenza mettesse a rischio la vita dei propri cari.
Non pensate sia una grande contraddizione descrivere il siciliano una volta pacifico ed adattabile e l’altra gattopardiano e insofferente al cambiamento ? Il guaio è che sono gli stessi siciliani ad avere smarrito la propria consapevolezza, e questo da modo a chi cerca di plasmare le menti più deboli di avere vita facile nel convincerli di quel che più gli fa comodo.
Uno degli strumenti maggiormente utilizzati dalla politica dei partiti italiani è l’assoggettamento psicologico. Il convincere il siciliano delle proprie colpe, della propria incapacità di impegnarsi nel lavoro, dei propri limiti nell’intraprendere qualsiasi attività volta al miglioramento della propria condizione economica.
Qualcuno ha detto che oltre la Sicilia bisogna rifare anche i siciliani …. sinceramente, mi sono cadute le braccia. Tutto quello che andiamo predicando sull’abilità che hanno i siciliani di ricoprire brillantemente qualsiasi ruolo è andato in fumo con una frase buttata lì quasi per caso. Questa frase però è un vero e proprio macigno.
Giustifica pratiche, che vengono tuttora perseguite, e vanno nella direzione di chi afferma che la soluzione ai nostri mali sarebbe quella di mandare in esilio tutta la nostra classe dirigente e farci governare da un commissariamento con dna nordico.
E’ pazzesco !!! Non sono da rifare i siciliani, è sufficiente che ognuno si metta al suo posto …., di gente, che grazie alla clientela politico-mafiosa, ricopre ruoli che non gli competono ce n’è fin troppa.
Nel frattempo giovani, e meno giovani, capaci e competenti, sono costretti ad andarsene o ad inchinarsi al sistema ….. Basterebbe rimettere le cose al posto giusto. Cancellando i privilegi.
Tolleriamo che persone incompetenti, con il diploma “acquistato” all’istituto privato, abbiano nelle nostre P.A. ruoli e stipendi che, facendo un paragone con gli Stati Uniti, competono ad alti dirigenti con titoli e curriculum prestigiosi.
Contemporaneamente, gli enti locali, sono costretti a pagare fior di consulenze esterne ……… perché alla fine il lavoro, qualcuno, lo deve pur fare ….. e, per diversi motivi, alla politica tutto questo fa molto comodo.
Ognuno di questi beneficiari delle distorsioni del sistema non pensa di porre limiti alla propria ambizione e , udite udite, nemmeno alle proprie competenze… E’stata la politica dei partiti italiani a volere che in Sicilia accadesse tutto questo .. così da toglierci anche il diritto alla parola …”.
*Salvatore Catania
Coordinatore Territoriale Piemonte
MIS – Movimento per l’Indipendenza della Sicilia
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