CONTRARIAMENTE ALLE NOSTRE PREVISIONI, LA RIVOLTA SOCIALE NELLISOLA STA GIA PRENDENDO PIEDE
In effetti ci siamo sbagliati di un paio di mesi. Noi pensavamo che la protesta di piazza, in Sicilia, sarebbe scoppiata a metà dicembre. Ci siamo sbagliati. Non abbiamo calcolato la grande capacità del Governo di Rosario Crocetta di farsi male da solo.
Ormai la Sicilia è in fiamme. E siamo solo agli inizi di settembre. Guardiamo assieme quello che sta succedendo.
Ieri – alla buonora – si sono accorti che mancano 15 milioni di euro per i forestali (chi ha fatto questa stima, lonorevole Giovanni Panepinto del PD si è tenuto basso ). Di conseguenza, la prossima settimana gli operai della Forestale saranno in piazza in tutte nove le province dellIsola.
Si stanno svegliando i mille e 800 dipendenti degli Sportelli Muntifunzionali. Anche loro, alla buonora, stanno cominciando a capire che il Governo regionale li sta licenziando, scaricando la responsabilità sul Governo nazionale. Tutto falso: la scelta è del Governo Crocetta che, con i soldi degli Sportelli, vorrebbe fare altre cose (per la cronaca, LinkSicilia già da oltre un mese scrive che le intenzioni del Governo Crocetta è quella di mandarli a casa).
Si stanno svegliando anche i lavoratori della formazione professionale, gli unici a non aver ancora capito che, nella Sicilia di Crocetta, lunico modo per ottenere qualcosa è scendere in piazza in massa e bloccare tutto. Non, però, per mezza giornata, firmando un accordo con chi – il presidente della Regione – sigla patti che poi, regolarmente, si rimangia. Ma scioperando seriamente. Senza violenza, senza provocare incidenti. Ma non dando tregua allinterlocutore. Fermandosi solo non dopo gli accordi siglati tramite i sindacati, ma dopo che il dovuto è nei propri conti correnti.
Si stanno svegliando anche i rappresentanti di Cgil Cisl e Uil, vere vittime di un Governo regionale che, da nove mesi, li sta prendendo per i fondelli in modo scientifico.
Si stanno svegliando i Sindaci siciliani. Anche loro, alla buonora, hanno capito che le riforme annunciate dal Governo sono prese i in giro: Crocetta e i suoi compari perseguono un solo obiettivo, in parte già realizzato: affamarli per poi costringere i Comuni a fusioni improprie. Messi davanti a un mondo che gli sta crollando addosso, i Sindaci siciliani hanno deciso, prima di perire, di scendere in piazza. Era ora.
Sono già svegli ormai da mesi i dipendenti delle Province regionali che non sanno che fine faranno (noi, purtroppo, conoscendo Crocetta e i suoi assessori, unidea ce la siamo fatta: non la esterniamo per non gettarli nello sconforto).
Si sono svegliati gli imprenditori. Con Confindustria Sicilia da cinque anni al Governo pensavano che la Regione avrebbe onorato almeno una parte dei debiti che le stesse imprese vantano nei confronti della pubblica amministrazione. Invece, patate: i pochi spiccioli il Governo di Crocetta li vorrebbe spendere nei cantieri scuola, cioè nel clientelismo tanto al chilo (il condizionale è dobbligo, perché anche su questo fronte si va di rinvio in rinvio).
Insomma, gli imprenditori siciliani – tutti, nessuna categoria esclusa: artigiani, agricoltori, commercianti e, in generale, partite Iva (escludiamo solo gli industriali che – supponiamo – dovrebbero essere felici di questo andazzo, visto che sono garantiti da Confindustria) – hanno capito che, nel Governo della Regione, gli uomini di Confindustria si stanno facendo i cavoli propri: altro che perseguire gli interessi delle imprese!
Si sono svegliati i docenti dei Licei e, in generale, delle scuole superiori. Si sono svegliati i docenti che subiscono i tagli del Governo nazionale. Ma il Governo Crocetta, per non essere di meno, sta provando a sbarazzarsi dei docenti dei Licei provinciali.
Si sono svegliati – sempre a proposito del mondo della scuola – i circa 600 dipendenti precari delle scuole siciliane che il Governo regionale, neanche a dirlo, vorrebbe mandare a casa.
Si sveglieranno, non appena metteranno piede nelle aule, gli studenti, quando si ritroveranno con le aule che mancano, senza il personale che si occupa della parte logistica, con il corpo docente dimezzato.
Si sono svegliati – di scena, questa volta, il mondo delle università siciliane – i genitori degli studenti appena laureati che sono partiti per costosi master allestero con i soldi anticipati dalle famiglie. Per scoprire che i 15 milioni di euro che dovrebbero servire per queste borse di studio, a quanto pare, ci sono e non ci sono
Si sono svegliati i cittadini di Cinisi, Terrasini, Carini, Villagrazia di Carini e zone limitrofe, cittadini che, da due anni e forse più, vivono in mezzo i rifiuti. Domani scenderanno in piazza per dire no alla discarica che il Governo regionale avrebbe voluto realizzare a Terrasini. E per costringere lo stesso Governo ad avviare la raccolta differenziata.
Si sono svegliati i protagonisti della Giustizia di Agrigento, che hanno finalmente capito che cosa è Girgenti Acque. E siccome le acque si muovono con le onde, non è da escludere che si inizi a fare luce su tutti i privati che spadroneggiano nel settore idrico della Sicilia. A cominciare da Sicilacque.
Non si sono ancora svegliati – ma ormai è solo questione di qualche settimana – i protagonisti del Forum per l’acqua pubblica, che ancora non si sono resi conto che l’unico modo per provare ad ottenere la ripubblicizzazione del servizio pubblico non è il dialogo con il Governo regionale e l’Ars, ma le manifestazioni di piazza. Perché il Governo Crocetta non vuole l’acqua pubblica. E perché più di mezza Assemblea regionale è ‘inquacchiata’ con i privati che gestiscono il servizio idrico in Sicilia.
Si sono svegliati i titolari di associazioni, enti e fondazioni culturali che ancora vantano i crediti dello scorso anno per iniziative culturali già realizzate. Con lazzeramento della Tabella H hanno capito che per loro la Regione non ha nulla.
Si sono svegliati i protagonisti del Movimento No Muos, anche loro caduti nella rete dei tranelli del Governo Crocetta (la famosa ‘revoca’ poi revocata: una farsa fin dall’inizio), che si stanno riorganizzando.
Si sono svegliati i 14 parlamentari grillini di Sala dErcole, che hanno finalmente capito che lunica cosa da fare con il Governo Crocetta è lopposizione: sempre, comunque e in ogni dunque.
Non si sono ancora svegliati gli 80 mila precari della Regione siciliana (tra questi ci sono anche i 23 mila precari degli enti locali). Questi vivono nellillusione che, a dicembre, tra la Sicilia e Roma succederà qualcosa. Anche noi ne siamo convinti. Ma le nostra convinzioni sono diametralmente opposte a quelle di questo esercito di precari. Gente che, forse, farebbe bene a svegliarsi adesso.
A tutti questi soggetti usciti dal letargo ricordiamo che una parte consistente dei soldi che mancano dalle casse della Regione se li è presi Roma (914 milioni di euro solo questanno, più i tagli ai Comuni e alle Province, più altri tagli di varia natura).
Un consiglio: chiedete conto e ragione al presidente della Regione, Crocetta. Ma chiedete conto e ragione anche llassessore regionale allEconomia, Luca Bianchi. E lui il referente dei poteri romani in Sicilia
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