La Sicilia è al collasso e la politica litiga per le poltrone

IL PRESIDENTE CROCETTA AUTO-CELEBRA IL PROPRIO GOVERNO. FACENDO FINTA DI NON VEDERE I FALLIMENTI DI DUE ANNI: DISOCCUPAZIONE GIOVANILE AL 54%, 37 MILA POSTI DI LAVORO PERSI NEL SECONDO TRIMESTRE DI QUEST’ANNO, POVERTA’ IN SPAVENTOSO AUMENTO. SE NON HANNO IDEE E SONO INCAPACI PERCHE’ NON VANNO A CASA?

di Paolo Luparello

Su varie testate online di oggi si leggono le seguenti affermazioni del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta:

“Ho grande rispetto per il dibattito dei partiti a partire dal mio, sulla composizione del Governo, ma tale dibattito non può essere infinito e, soprattutto, non può ignorare il grande percorso di cambiamento avviato in Sicilia”.

“Noto, nei partiti alleati, una fibrillazione che non si giustifica rispetto all’ultimo rimpasto di governo. Da quella data sono avvenuti solo fatti positivi: l’accordo sul patto di stabilità, il superamento dell’impugnativa del Commissario dello Stato, la messa in ordine dei conti, il consolidamento del risparmio, lo sblocco di accordi importanti col governo nazionale, l’avvio nei termini previsti della nuova programmazione europea, l’avvio del piano giovani”.

“Il click day non può essere strumentalizzato per verifiche di governo. In una regione normale si sarebbe chiuso con la verifica dei programmi informatici. Se gli assessori fossero stati ‘politici’ avrebbero forse avuto il potere taumaturgico di evitare il click day? C’è solo un piccolo problema, che questo presidente per anni è stato estraneo a vicende della Regione, ma non a quelle della politica. La politica la fa da quando aveva 13 anni, con la sola logica di cambiare l’ordine delle cose esistenti. Qualcuno non ci sta a questo cambiamento? Sono pronto alla battaglia”.

Queste sarebbero le parole pronunciate dal presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, dopo gli esiti della segreteria regionale del PD siciliano alla quale non sembra essere stato invitato.

Loro sembra che parlino di politica, ma ai più sembra che si parli soltanto di potere, di poltrone e di carriere da costruire.

Di fronte ai “fatti” che il presidente Crocetta pensa di sciorinare, nascono più dubbi che certezze…

– l’accordo sul patto di stabilità … cosa produrrà?

– il superamento dell’impugnativa del Commissario dello Stato… aveva quindi ragione il Commissario!

– la messa in ordine dei conti … in che senso?

– il consolidamento del risparmio … di che?

– lo sblocco di accordi importanti col governo nazionale… e da quando erano bloccati? E soprattutto: quali accordi?,

– l’avvio nei termini previsti della nuova programmazione europea … ma se ancora non è stato firmato l’accordo di partenariato? Senza trascurare che con il cofinanziamento portato al 75% (con il beneplacito dei presidenti di Regione che invece miravano al 50%) solo per il Fesr (Fondo europeo per lo sviluppo regionale) si dovrà rinunciare a oltre 2 miliardi di euro nella programmazione 2014-2020!

– l’avvio del Piano Giovani … si riferisce al flop day?

Insomma, dobbiamo veramente credere che tutto va bene?

La realtà della Sicilia è ben altra!

Non è soltanto quella già grave delle decine di migliaia di lavoratori vari fino a ieri, in un modo o nell’altro, a libro paga della Regione, ai quali non si è voluta dire la verità sul reale stato delle finanze regionali. Non dimentichiamo che, per mantenere i livelli occupazionali, si è dovuto fare ricorso a ben tre “finanziarie” nel corso del 201 … e l’anno non è ancora finito!

La realtà della Sicilia sta nei numeri dell’Istat che ne fotografa il collasso!

In Sicilia i dati Istat parlano di un tasso di occupazione sceso dal 39,8% al 39%.

Di un tasso di disoccupazione passato dal 21,6% al 22,5%.

Di un numero di disoccupati cresciuti da 368 mila a 378 mila.

Devastante il dato della disoccupazione giovanile che nella fascia 15-24 anni è giunto al 53,8%.

Nel secondo trimestre 2014 sono andati persi 37.000 posti di lavoro.

Sono questi i risultati di oramai quasi due anni di Governo Crocetta.

Di mezzo c’è certamente la crisi che interessa l’Europa, e non solo. Ma cosa ha fatto di concreto questo Governo regionale per contrastarla?

Al di là delle frasi ad effetto e vuote, quali sono i fatti concreti? I dati sulle opere realizzate e sui posti di lavoro creati dove li possiamo trovare? Cosa si è fatto per le famiglie che vivono in povertà?

Non si può continuare a parlare di rimpasti e di poltrone anche per i prossimi tre anni!

A quando uno scatto d’orgoglio dei deputati regionali e la richiesta forte di un Governo dei fatti e non soltanto degli annunci?

Se non avete idee per il futuro della Sicilia e per affrontare l’attuale congiuntura, fatevi da parte! Non c’è niente di male ad ammettere di non essere adatti a questo momento storico. Lasciate spazio, per un turno, a chi ha idee e capacità … anche se purtroppo non si vedono troppi “salvatori” all’orizzonte!

Redazione

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