La Sicilia come Barcellona. questa l’idea di Roberta Schillaci, deputata regionale del Movimento cinque stelle che ha presentato il disegno di legge che al momento si trova al vaglio della commissione Disegno di legge che prevede l’istituzione di un percorso Liberty non solo a Palermo, ma anche nell’interno territorio regionale, perché, come dice la stessa Schillaci: «di siti che risalgono al periodo dell’Art nouveau ne abbiamo tanti sparsi in Sicilia, anche se distribuiti in maniera non omogenea sul territorio. L’idea vuole essere quella di creare qualcosa che possa esistere alla stregua del percorso Gaudì a Barcellona, che è diventato uno strumento potente di sviluppo economico e turistico».
«Un percorso che in realtà potrebbe già esserci, avendo in Sicilia una serie di villini: il villino Ida, il Favaloro, il Florio. Ma anche tantissime realtà in mano a privati: penso agli eredi del Basile, dei Florio, per esempio, che hanno manufatti che oggi si trovano chiusi nei magazzini e per cui è stata interdetta la fruizione pubblica». Per uscire dall’impasse tra Regione e collezioni private, il ddl prevede la creazione di un ente terzo che sia in grado di mantenere l’equilibrio tra queste due anime.
«L’idea è quella di creare una fondazione che metta in contatto pubblico e privato e soprattutto serva a risolvere il problema della gestione di questi beni, che dovrebbero confluire nel nuovo ente ed essere gestiti secondo una logica – prosegue Schillaci – Per esempio, Il villino Ida potrebbe diventare la casa museo di Ernesto Basile, il Favaloro il museo della fotografia e così via, fino a dare una collocazione specifica a tutti gli altri siti». Oltre alla valorizzazione e alla salvaguardia delle testimonianze Liberty pervenute ai nostri giorni, si cercherà di pensare anche al Liberty non più esistente, in particolare a quello gettato via negli anni ’50 e ’60, durante il famigerato sacco di Palermo.
Lo si intende fare tramite un progetto che coinvolga il terreno in cui sorgeva villa Deliella, splendido esempio di Liberty nei pressi di piazza Croci, a Palermo, rasa al suolo per lasciare spazio a un parcheggio. «Si vorrebbe inglobare, qualora fosse possibile, l’area dell’ex villa Deliella, che oggi è vuota e farla diventare un giardino della memoria di quella che è stata la triste stagione del Sacco di Palermo, magari con delle installazioni multimediali per fare capire cos’era Palermo un tempo e cos’è oggi, con tanto patrimonio che rimane ancora da valorizzare».
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