La sede operativa di Frontex che l’Europa ha deciso di trasferire a Catania avrà collocazione in via Transito, nel quartiere San Cristoforo. I locali, ricavati dalla messa a nuovo di alcuni spazi dell’ex monastero di Santa Chiara, ospiteranno un distaccamento dell’agenzia internazionale che vedrà operare a Catania presumibilmente circa dieci dipendenti.
Gli uffici etnei di Frontex si trovano vicino a quella della Comunità di Sant’Egidio, notoriamente impegnata nell’assistenza ai migranti. Il sindaco di Catania Enzo Bianco ha spiegato durante la presentazione come aver ottenuto il trasferimento di una sede operative nella città etnea sia «occasione per gestire meglio il fenomeno delle migrazioni», ma anche un «gesto simbolico» riconosciuto alla generosità dei catanesi.
«Destineremo agli uffici di Frontex una parte della struttura, compresa di sala riunioni. Verrà organizzata una vera sala operativa. Quando ad ottobre del 2013 ho fatto questa richiesta sono stato scambiato per un visionario, alla fine di luglio Catania sarà invece centro della prima unità operativa di Frontex nel Mediterraneo».
L’agenzia europea di controllo delle frontiere non dovrebbe aspettare il completamento del restauro degli uffici di via Transito per iniziare a lavorare. Secondo quanto comunicato dallo stesso Bianco, «nelle prossime due settimane i primi operatori potrebbero essere già ospitati in una delle sedi delle forze di polizia catanesi». Nella giornata odierna, mentre in città si teneva la presentazione, la polizia di Ragusa ha comunicato l’apertura di un ufficio Frontex all’interno del Cpsa di Pozzallo.
La sede di via Transito rimane ad oggi un cantiere aperto. Gli operai incaricati dal Comune stanno lavorando per sistemare gli interni, l’impianto elettrico, adeguare la funzionalità dell’edificio allo standard richiesto dall’attività che Frontex dovrà svolgere nella città etnea. Tutte le 13 stanze vanno ristrutturate a causa di pesanti infiltrazioni di umidità che formano larghe macchie di muffa. All’esterno dell’edificio nulla dovrebbe essere toccato.
Secondo quanto comunicato ancora da Bianco, avere Frontex a Catania potrebbe essere occasione per ottenere «nuove opportunità». «Non è solo Frontex che ci serve – ha comunicato il sindaco – occorre che l’Unione Europea cambi completamente passo. C’è stata un’operazione importante che è stata quella di triplicare le risorse per finanziare l’operazione Triton, noi stiamo pensando di chiedere d’intervenire anche in Africa per impedire che le persone partano e siano aiutate a stare nel loro paese. Pensiamo anche iniziative di tipo giudiziario per contrastare il fenomeno dei trafficanti di esseri umani, il Tribunale di Catania ha dato una condanna esemplare – addirittura con una condanna all’ergastolo con concorso in strage – per chi ha organizzato la morte di migliaia di persone. Occorre che ogni intervento delle Forze dell’Ordine sia sostenuto da una legislazione adeguata».
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