La scuola cambia nome: da Crispi a Panepinto «Scelta contro chi ha soppresso i fasci siciliani»

«Una scuola non può essere intitolata a chi ha soppresso i fasci siciliani». Il sindaco di Santo Stefano Quisquina, Francesco Cacciatore, non nasconde un certo orgoglio nell’aver fortemente voluto il cambio di denominazione dell’istituto comprensivo del piccolo paese in provincia di Agrigento già intitolato a Francesco Crispi e da oggi dedicato alla memoria del maestro Lorenzo Panepinto, fondatore del Fascio siciliano del piccolo centro. «Abbiamo ristabilito una verità storica – continua il primo cittadino – rendendo onore a un uomo politico, un grande sindacalista vittima della rappresaglia di Crispi e ucciso dalla mafia». 

Panepinto fu un insegnante, politico socialista e membro del Comitato della Federazione regionale socialista. All’età di 24 anni riuscì a strappare ai liberali la maggioranza del consiglio comunale di Santo Stefano Quisquina. Subì numerose rappresaglie politiche e sull’onda dei grandi stravolgimenti sociali fondò una sezione dei Fasci siciliani nel piccolo centro. Ma l’organizzazione venne repressa e chiusa pochi mesi dopo da Crispi, all’epoca presidente del Consiglio dei ministri e originario della vicina città di Ribera.

Iniziò per Panepinto un periodo di esilio, costretto ad abbandonare la propria città per farvi ritorno solo nel 1908. Il 16 maggio 1911 viene assassinato a Santo Stefano Quisquina davanti la propria abitazione con due colpi di fucile al petto. La sua figura, poco nota, ha rappresentato un importante punto di riferimento per il sindacalismo agrario di tutta la Sicilia. Così la sua città ha deciso di rendergli omaggio con un’intitolazione dell’istituto comprensivo che ha il sapore della rivincita sociale: dall’uomo che ha soppresso i Fasci siciliani a uno dei fondatori degli stessi.

«Non esisteva una scuola dedicata al maestro Panepinto – conclude il sindaco – per cui abbiamo deciso nel marzo del 2015 di intraprendere l’iter per il cambio di denominazione con una delibera condivisa dal dirigente scolastico Francesco Catalano e da tutto il collegio docenti». A 105 anni dall’omicidio, ieri è avvenuta la storica intitolazione, anche se già dallo scorso luglio la scuola portava il suo nome. Soddisfatto il preside: «Mi sono limitato a cogliere ciò che aleggiava nel contesto del paese – spiega Catalano – cioè un grande affetto per questa figura, molto popolare e presente nei racconti degli anziani e nella vita della città tramite dipinti e pubblicazioni».

Una figura conosciuta anche dagli studenti. «Sono sempre stati sensibilizzati sulla storia di Panepinto – conclude il dirigente scolastico – in passato abbiamo organizzato convegni e incontri, possiamo dire che Panepinto è da tempo presente nella nostra didattica. Inoltre è entrato nella vita dei ragazzi grazie ai racconti dei familiari».

Mario Cappello

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