La resistenza dei volontari del comitato Olivella «Bollette non pagate? Comune ci assegni il bene»

«Il comitato territoriale Olivella non si tocca». A metterlo in chiaro, dopo il tentativo di interruzione della fornitura elettrica dei giorni scorsi, sono stati i volontari del centro sociale ExKarcere che ormai da dieci anni operano nel quartiere offrendo servizi di doposcuola, ambulatorio sociale e palestra popolare. «Gli operai dell’Enel hanno citofonato proprio mentre eravamo dentro con i ragazzi a fare doposcuola – racconta Maria Pia Astuto, volontaria del comitato territoriale Olivella – Chiedevano di entrare perché risultava una morosità pluriannuale riguardo al pagamento della luce».

Il contratto tuttavia non è intestato al comitato. I locali dell’ex convento San Basilio appartengono al Comune di Palermo e sono occupati da circa dieci anni. «Il Comune – chiariscono i volontari – nonostante sia in corso da anni una trattativa, non ha mai dato il via libera definitivo all’assegnazione dello spazio». Al rifiuto dei volontari di far entrare gli operai, è seguito l’intervento della polizia. Ma la richiesta mossa dagli agenti è stata respinta, anche grazie all’aiuto degli abitanti del quartiere. «Ci hanno mostrato subito grande solidarietà – continua Maria Pia – raggiungendo lo spazio e difendendolo da qualsivoglia tentativo di sgombero. Temiamo che questa possa essere una scusa per mettere mano sul centro, ma non intediamo smettere di operare».

Alla luce di quanto accaduto, il comitato territoriale Olivella ha indetto un’assemblea cittadina nei locali dell’ex convento San Basilio. Presenti tra gli altri anche i consiglieri comunali Ottavio Zacco e Valentina Chinnici. «Di chi sia la responsabilità sulle bollette della luce a noi non interessa – afferma Maria Pia Astuto – le nostre attività qui non hanno intenzione di fermarsi, vogliamo concludere con l’assegnazione». Quando dieci anni fa i ragazzi sono arrivati nei locali di via San Basilio 17, gli spazi erano abbandonati. «Li abbiamo recuperati insieme agli abitanti del quartiere tramite autofinanziamento – racconta la volontaria -. L’amministrazione comunale ha più volte lodato i servizi e le attività svolte per la comunità, non ricevevamo minacce di sgombero da quando c’era l’amministrazione Cammarata».

All’interno dell’ex Convento sono attivi una palestra popolare conosciuta per i successi ottenuti a livello nazionale e internazionale dagli atleti di boxe e powerlifting, un ambulatorio, dove medici volontari svolgono visite specialistiche gratuite, e il doposcuola. «Sono qua per mostrare la mia vicinanza a una delle realtà più importanti non solo del centro storico ma della città – ha detto nel corso dell’assemblea il consigliere comunale Ottavio Zacco -. Chiederò all’assessore Sala se ci sono le condizioni per fare un’assegnazione in custodia che regolarizza la posizione all’interno di questo locale per continuare a svolgere le attività nel rispetto delle regole».

Tra i presenti all’assemblea anche Salvo Caradonna che al centro sociale ExKarcere porta il nipotino Luca di undici anni a fare il doposcuola: «Viene qua con i suoi amichetti a studiare e a giocare – spiega – è un posto sicuro, non passano le macchine. I ragazzi li seguono, sono sempre molto gentili e disponibili». Se dovessero togliere la corrente per gli abitanti sarebbe un duro colpo: «Questo centro è molto importante per noi del quartiere perché non abbiamo niente – continua -. Non c’è un campo di calcetto, una villetta dove ci possiamo sedere e parlare. Ci sono solo pub. La nostra villa è qua, al centro. La sera d’estate facevamo spettacoli teatrali e la gente anziana del quartiere veniva a passarsi il tempo».

Maria Vera Genchi

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