La Regione siciliana non ha più soldi: chiude il Cerisdi. Le dimissioni del presidente Adelfio Elio Cardinale. L’intervento di Giacomo Greco

ADDIO AL CENTRO DI ECCELLENZA DELLA REGIONE SICILIANA

La crisi finanziaria della Regione siciliana ha determinato la chiusura del Cerisdi. Ne ha preso atto il presidente, il professore Adelfio Elio Cardinale, docente di radiologia, già preside della facoltà di Medicina di Palermo.

Si chiude così, ingloriosamente, la storia, mai bella e sempre un po’ tormentata, del Centro Ricerche e Studi Direzionali della Regione. Cosa abbiano trovato, dalla fine degli ani ’80 del secolo passato ad oggi, i protagonisti del Cerisdi nessuno l’ha mai capito. L’unica cosa chiara è che costava un sacco di soldi.

L’unica cosa veramente interessante del Carisdi era la sede: il castello costruito nei primi del ‘900 dall’imprenditore Michele Utveggio su monte Pellegrino. Un castello che domina la città. Su questa costruzione, che avrebbe potuto esere la sede di un casinò, gettò gli occhi alla fine degli anni ’80 l’allora presidente della Regione siciliana, Rino Nicolosi. Checché se ne posa dire oggi, Nicolosi era uno che vedeva lontano. (a sinistra, foto tratta da maps.google.com)

E’ lui a pensare a un centro di alta formazione per la Sicilia. Il suo sogno non verrà realizzato. Forse un po’ di luce il Cerisdi la vede con la guida illuminata di padre Ennio Puntacuda, sociologo, gesuita ribelle, che a metà anni ’90, dopo aver rotto con il suo ex pupillo, Leoluca Orlando, accetta di andare a dirigere questo Centro, dando al Cerisdi una proiezione mediterranea.

Questo è, forse, l’unico momento in cui questo centro riesce a diventare e a far diventare la Sicilia una Regione in grado di interloquire con tanti Paesi del Mediterraneo. Dopo Padre Pintacuda non c’è molto, nonostante la buona volontà di chi ha cercato di fare qualcosa.

“Questo Centro di eccellenza, istituito e normato dalla Regione – scrive Cardinale nella lettera che annuncia le sue dimissioni – ha sempre ricevuto risorse adeguate dal Governo regionale, malgrado ripetute riduzioni negli anni, per raggiungere le proprie finalità qualificate e prestigiose. Nel 2013 è stato erogato un contributo assolutamente inadeguato, quasi irrisorio, per motivazioni apparentemente non comprensibili. Eppure nel Centro si è messa in atto una gestione austera e rigorosa: nessuna assunzione; vendita della macchina blu di rappresentanza; rinuncia a qualsiasi emolumento o gettone da parte del Presidente e di un Consigliere di amministrazione; attività gratuita da parte del Direttore generale e dei consulenti nominati; severa restrizione dei servizi, manutenzione e gestione; bilancio del 2012 in pareggio”.

In realtà, le motivazioni della chiusura del Cerisdi sono chiarissime: la Regione non ha più soldi. Il resto sono chiacchiere.

“Il Cerisdi, sotto la mia presidenza – aggiunge Cardinale – ha vissuto una rinascita riacquisendo reputazione in campo nazionale e internazionale, attraverso anche intese e protocolli con prestigiosi atenei e istituzioni estere. Si è realizzata, in aggiunta, una buona transizione scuola-lavoro, con studenti che già prima di iniziare gli studi muovevano i primi passi dentro grandi aziende. Fattore primario per la nostra Sicilia”.

“Oggi il Centro non può perseguire la sua funzione istitutiva. Si sono già attivati gli ammortizzatori sociali per i dipendenti, ma si impongono ulteriori provvedimenti traumatici, che colpiscono lavoratori e famiglie, e che non intendo mettere in atto, perché determinati da volontà altrui, specie nell’attuale grave carenza di lavoro in Sicilia”.

“Queste dimissioni – scrive sempre il professore Cardinale – non sono una presa d’atto di una debolezza, ma un atto di potere intellettuale e di volontà piena. Si sta spegnendo, nella nostra Isola, una delle ultime luci residue nel campo dell’alta formazione. Tutto ciò testimonia la mancanza di una relazione virtuosa tra la Regione e la sua cultura. Auguriamoci che le nuove norme e regolamenti regionali possano rappresentare uno sforzo di limpidezza nella destinazione dei finanziamenti. Altrimenti, ancora una volta, troveranno conferma le parole del Gattopardo: Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.

Vorremmo comunque tranquillizzare il professore Cardinale (nella foto a sinistra): non ci saranno altri finanziamenti. Qui hanno salvato 6 milioni e mezzo con i quali dovranno ciechi, sordi, associazioni mediche e, in ultimo, quello che ormai resta delle attività culturali sostenute dalla Regione. In pratica, quattro soldi a tutti.

Leggiamo sui giornali che starebbero per erogare 5,5 milioni di euro al Teatro Bellini di Catania. A noi che sia disponibile una somma simile per il Teatro lirico di Catania ci sembra molto improbabile.

Il presidente della regione siciliana, Rosario Crocetta, si dice molto soddisfatto della chisura del Cerisdi. “Apprendo dalla stampa la notizia delle dimissioni del professor Adelfio Elio Cardinale, dal Cerisdi: Alleluia alleluia – dice Crocetta -.. Il Cerisdi è infatti uno dei classici enti mangiasoldi che volevo mettere in liquidazione con la finanziaria scorsa e che l’aula ha salvato con una serie di emendamenti finanziari a favore”.

“Doveva fare alta ricerca, con un castello bellissimo donato in comodato d’uso dalla Regione e invece ha organizzato splendide cerimonie nuziali in una cornice di grande suggestione. Per carità, nessuno scandalo, più gente si sposa meglio è, cresce la popolazione siciliana, ma non si capisce perché noi dobbiamo dare soldi per tale finalità. E’ la duplicazione di tante altre cose ed è l’ora di smetterla di finanziare enti solo per mantenere una parte della casta. Ringraziamo il professore per l’incarico che ha svolto, ma sicuramente non ci strappiamo le vesti per queste dimissioni. Valuteremo se esistono le condizioni per il commissariamento e avviare la liquidazione, in modo da restituire il castello alla pubblica fruizione”.

Per una volta siamo d’accordo con il presidente della Regione. Anche se i toni da parte del governatore, forse, avrebbero dovuto essere diversi. Con una precisazione: che il Cerisdi non chiude per una scelta ‘politica’ del Governo Crocetta, ma perché – come abbiamo detto – sono finiti i soldi.

Aspettiamoci altre ‘chiusure’. E altri licenziamenti.

Sul Cerisdi interviene Giacomo Greco, tra i protagonisti del centro di eccellenza. “Un’altra Eccellenza Siciliana – dice Greco – peraltro voluta ed istituita dalla Regione Siciliana, sta per scomparire. La lettera di dimissioni del Presidente Prof. Adelfio Elio Cardinale era nell’aria. Dispiace per tutto quello che lui ha fatto per portare in alto il Cerisdi, che è una Associazione, senza scopo di lucro, costituita su iniziativa del Governo della Regione Siciliana e sotto l’egida dell’allora Ministero per gli Interventi straordinari del Mezzogiorno con atto pubblico lo 09/01/1989”.

“L’Associazione è stata riconosciuta come Persona Giuridica con Decreto del Presidente della Regione Siciliana del 27.11.1990. Quindi prepotentemente voluta dalla Regione Siciliana, quella stessa istituzione che ora l’ha voluta distruggere. E pensare che padre Ennio Pintacuda prima (dal 1998 al 4 settembre 2005, data della sua morte) e il Prof. Adelfio Elio Cardinale dopo, hanno portato il Cerisdi al massimo splendore. Di più, il Prof. Adelfio Elio Cardinale non ha mai percepito il suo compenso che ha lasciato all’Associazione, ha venduto l’auto di rappresentanza e si è recato al Castello con la sua auto e col suo autista. Due consiglieri di amministrazione, il Direttore Generale e tutti i consulenti nominati, compreso chi scrive, non hanno mai percepito il compenso loro spettante perché, come il Presidente, lo hanno lasciato nelle casse del Centro”.

“Io sfido qualunque nemico di questa gloriosa istituzione di eccellenza – prosegue Greco – a portare un solo esempio di associazioni pubbliche o private amministrate con questo stesso rigore in Sicilia. Il Prof. Adelfio Elio Cardinale negli anni del suo mandato ha stipulato intese e protocolli con le più prestigiose istituzioni italiane ed estere, con l’ENA (Ecole Nationale d’Administration) francese, forse la più importante Scuola di formazione di eccellenza del Mondo, con la Bocconi di Milano, con la LUISS e tante altre importanti istituzioni universitarie di tutto il mondo”.

Rosario Crocetta. Foto di Gabriele Bonafede

“Non va dimenticato il Personale del Cerisdi, che in più di 20 anni ha acquisito una grande esperienza nella preparazione di corsi e di progetti con i quali ha partecipato (e si è aggiudicata) ai vari bandi nazionali ed internazionali”.

“Dispiace che da quei vertici istituzionali che avrebbero dovuto difendere e portare avanti il Cerisdi – conclude Greco – arrivano solo battute offensive che non si addicono al ruolo che esse svolgono e che offendono la cultura e chi si batte per portare avanti la Sicilia attraverso le sue eccellenze. Ma chi ha fatto tutto questo si è assunto una grande responsabilità nei confronti dei siciliani, perché adesso deve dimostrare che saprà fare meglio di chi ha gestito fino ad ora il Cerisd. Noi conteremo i giorni e poi ne riparleremo!”. 

 

 

Redazione

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