Dopo l’esperimento Visit Sicily, la cui promozione dell’isola post-lockdown è andata a sbattere a fine estate con la nuova impennata dei contagi, la Regione ci riprova e scalda i motori in vista del maxi-investimento per la campagna turistica See Sicily. Sono 75 i milioni che il governo Musumeci nella prima finanziaria dell’era Covid ha destinato per il rilancio del settore. Con questa somma saranno acquistati voucher per attirare in Sicilia i turisti – in particolar modo dall’estero – nel momento in cui si potrà tornare a viaggiare. Il programma prevede l’acquisto di pernottamenti in hotel, compresi oltre tremila in strutture a cinque stelle, case vacanze, villaggi turistici, agriturismi, ostelli e bed and breakfast, ma anche servizi legati all’escursionismo e alle visite guidate, oltre che ticket omaggio nei luoghi della cultura.
Un’operazione che affinché possa ottenere i risultati auspicati, a partire dal sostegno alla ripartenza del settore che più di tutti ha subito le restrizioni della pandemia, deve essere comunicata. Il piano See Sicily prevede una spesa di quasi cinque milioni per la comunicazione, con una piccola ma importante tranche che dovrebbe essere spesa a stretto giro. Scade infatti il 15 febbraio l’avviso pubblicato dall’assessorato guidato da Manlio Messina, per la ricerca di un’agenzia che si occupi della campagna di comunicazione. In ballo ci sono 75mila euro che saranno affidati direttamente dalla Regione senza gara d’appalto e dopo avere valutato le proposte che arriveranno agli uffici.
Per partecipare, oltre che essere iscritti sul Mepa, bisognerà garantire il possesso di una serie di requisiti particolarmente rigidi. Dal fatturato nell’ultimo biennio (compreso quindi il 2020 targato Covid) che dovrà essere dell’importo minimo annuale pari a quello dell’affidamento, ovvero 75mila euro, al possesso di una squadra di lavoro con esperienza particolarmente consolidata: un project manager senior con dieci anni di lavori alle spalle anche con pubbliche amministrazioni e grandi clienti, un direttore creativo che opera da almeno cinque anni; stessa esperienza per l’account supervisor, mentre per l’account junior basteranno due anni. Almeno un lustro di esperienza, infine, per art director, videomaker e copywriter.
La richiesta prevede contenuti comunicativi che andranno veicolati sia su supporti come brochure e cartellonistica ma anche in tv e on line. Diversi gli spot che dovranno essere girati, con la partecipazione anche di un testimonial d’eccezione. Sul punto la Regione si riserva la possibilità di scegliere la figura di punta stanziando un budget integrativo. Previsti anche le versione dei video in lingua straniera (inglese, francese, tedesco e spagnolo) e l’uso di sottotitoli anche in portoghese, russo, cinese e giapponese.
Richieste simili, in fatto di contenuti, erano state previste anche la scorsa primavera in occasione del progetto Visit Sicily. In quella circostanza, a fare discutere era stato il logo proposto alla Regione alla World 2.0, l’agenzia a cui era stato affidato il servizio, anche in quel caso senza gara. «Semplice non significa elementare», aveva replicato l’amministratore Antonio Carbone, smarcandosi poi da qualsiasi collegamento tra l’attività professionale e l’amicizia con l’assessore regionale al Turismo. «Chi a Catania non è amico di Manlio Messina?», aveva replicato.
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