Il nuovo contratto di servizio della durata di 15 anni dà i superpoteri alla Rap. Questo almeno secondo il nuovo piano industriale presentato dai vertici dell’azienda che gestisce i rifiuti a Palermo e dal sindaco del capoluogo Leoluca Orlando. Dei superpoteri che rispondono al nome di bancabilità e possibilità di programmazione a lungo termine e che hanno spinto la partecipata a pensare in grande, con un progetto che vedrà la discarica di Bellolampo trasformarsi in breve tempo in un importante polo strategico per la lavorazione dei rifiuti e per il completamento di tutto il ciclo del trattamento. «Adesso la Rap non ha più scuse – dice Orlando – Un piano di 15 anni significa mettere in sicurezza l’azienda e questo consentirà di non aumentare la Tari, perché un’azienda sicura non è costretta a vivere nell’angoscia del presente».
Le fasi salienti del nuovo piano sono tante. Anzitutto è in programma un sensibile miglioramento dello spazzamento delle strade. «La Rap deve dare l’impressione che ci sia un esercito di operai a spazzare la strada: chi lava, chi si occupa della disinfestazione, chi pulisce» spiega l’assessore Sergio Marino. Si punterà sulla differenziata, con il traguardo del 30 per cento da raggiungere entro il 31 dicembre del 2020. Ci sarà una ristrutturazione del Tmb, che sarà quasi come un rinnovo, ma soprattutto, si darà il via alla costruzione di altri impianti nell’area di Bellolampo.
Primo fra tutti sarà l’impianto che consentirà di produrre biometano dall’organico. La gara scade tra qualche giorno e sarà realizzato in project financing. Chi realizza l’impianto lo gestirà in un primo momento, ma la proprietà resta del Comune. Produrrà energia da portare anche alle case private di Borgo Nuovo come compensazione e come premialità per chi è puntuale con la raccolta e i pagamenti della Tari.
Previsto anche un impianto per gli ingombranti, che sarà costruito costruito con fondi Rap, derivanti anche dal risparmio ottenuto dal non dovere più esternalizzare il servizio: circa due milioni di euro all’anno. Rap è pronta per acquisire le autorizzazioni. L’impianto potrebbe essere autorizzato e progettato entro fine anno. Non trattandosi di una struttura particolarmente complessa potrebbe essere pronta nei successivi sei mesi. Anche un impianto di selezione della frazione secca, che comprende plastica, vetro, carta e cartone sarà costruito con fondi Rap ricavati anche dal risparmio nel gestire questo passaggio in house e probabilmente grazie all’aiuto di un istituto finanziario o della Cassa depositi e prestiti. Anche questo dovrebbe essere pronto intorno a metà 2021. Rap avrà anche un nuovo modernissimo quartier generale operativo, l’autoparco Ingham a Brancaccio, storica autorimessa dell’Amia, che ospiterà mezzi, officine, magazzini e depositi.
Bellolampo tuttavia rimane pur sempre una discarica. In piedi resta dunque la questione della gestione delle vasche. Per la sesta, ormai satura, si sta pensando a una riorganizzazione dei rifiuti per ricavare dell’altro spazio. Inoltre ci si sta muovendo perché anche da questa si possa trarre energia, da una parte con la produzione di biogas, dall’altra con l’installazione di pannelli fotovoltaici. Tra gli altri programmi in via di studio, invece, quello di affidare il centro per il riuso degli ingombranti a delle cooperative sociali come Emmaus.
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