La guerra dei vitalizi approda anche in tribunale. O, quantomeno, ne viene annunciato l’approdo. Questa mattina il deputato Udc Vincenzo Figuccia ha chiamato a raccolta i suoi, compreso il collega di partito Danilo Lo Giudice, insieme al leader dei Forconi Mariano Ferro, e alla fondatrice del movimento Vox Populi Lucia Pinsone, per annunciare una denuncia preventiva in caso di danno erariale derivante dal mancato taglio dei vitalizi.
In soldoni, la tesi di Figuccia è che in caso di mancata decurtazione delle pensioni agli ex parlamentarari, la conseguente riduzione nei trasferimenti statali sarebbe da imputare ai deputati che non hanno voluto applicare la sforbiciata in Sicilia. «Stanno intentando una vera e propria truffa ai danni dei siciliani – ha detto – proponendo un taglio dei vitalizi in Sicilia di appena il 9 per cento. Ci sono gli estremi per una denuncia preventiva per danno contabile da fare alla Corte dei conti, perché per non fare tagli veri la Sicilia perderà le risorse statali come prevede la manovra di bilancio dello Stato».
A sostenere la denuncia anche il Codacons, pronto a mettere in campo una class action conto i parlamentari regionali. «Mentre ci sono artigiani e commercianti che dopo 40 anni di attività non hanno potuto maturare la pensione, mentre i ragazzi, con mia figlia in testa, sono costretti ad andarsene dalla Sicilia – dice Figuccia – c’è gente all’Assemblea siciliana che continua a banchettare. Mi si accusa di raccontare queste vicende alle emittenti nazionali: sono orgoglioso di farlo, chi si deve vergognare è chi continua a umiliare in siciliani».
Il leader dei Forconi Mariano Ferro, rivolgendosi ai parlamentari siciliani, afferma: «Dimettetevi tutti. Stimo Musumeci ma in questi due anni ha fatto gli stessi discorsi che facevano Raffaele Lombardo e Rosario Crocetta, da lui ci aspettavamo un sussulto che non arriva. Arriva invece da Gianfranco Miccichè, che si batte per i vitalizi».
«Il taglio – dice Lo Giudice – è una necessità che la Regione deve attuare per mille motivi a partire dalla situazione finanziaria che ci impone di centellinare qualunque tipologia di spesa. Non possiamo permetterci il lusso di subire un ulteriore taglio dallo Stato che ammonta a 60 milioni. Come dovremmo spiegare all’oltre 53 per cento di giovani in cerca di occupazione che ancora una volta manteniamo questo status all’interno della nostra Regione? Lo dico da sindaco e da deputato, questa responsabilità non me la prenderò mai».
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