La politica siciliana tra il fallimento dei ‘capi’ del PD e le inutili riforme di Province e Comuni all’Ars

LA SETTIMANA POLITICA SICILIANA SI APRE CON LA FALLIMENTARE ELEZIONE DI RACITI ALLA SEGRETERIA DEL PD DELL’ISOLA, VOTATO DA QUATTRO GATTI (SENZA OFFESA PER GLI ANIMALI OVVIAMENTE). INCREDIBILE IL FLOP DI AGRIGENTO DOVE PARLAMENTARI, DUE ASSESSORI REGIONALI E IL SINDACO DELLA CITTA’ HANNO PORTATO NEI GAZEBI MENO DI 400 PERSONE! ORA TOCCA ALL’ARS CON L’INUTILE LEGGE SU PROVINCE E COMUNI. LA SPERANZA E’ CHE VENGA ‘BOCCIATA’.

La settimana politica e parlamentare siciliana si apre con la fallimentare elezione di Fausto Raciti alla segreteria regionale del PD siciliano. Raciti ha vinto con i gazebi vuoti. Il PD governa l’Italia, esprime, nel bene e nel male il Governo della Regione, ma in Sicilia, per l’elezione del proprio segretario regionale, è riuscito a far votare meno di 74 mila persone. Un flop.

A parte Giuseppe Lupo, che praticamente da solo è riuscito a portare nei gavebo 20 mila persone circa che lo hanno votato, c’è da chiedersi quanto valgono, oggi, i dirigenti del PD siciliano che sostengono Raciti. La disfatta dei ‘capi’ del PD siciliano è tutta nei miseri numeri dei risultati elettorali di ieri.

Davide Faraone, leader dei renziani siciliani, Mirello Crisafulli, ‘padre-padrone’ del PD di Enna, Totò Cardinale da Mussomeli-Caltanissetta, il senatore Giuseppe Lumia, il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, il dieci volte parlamentare Angelo Capodicasa, le assessore regionali Nelli Scilabra e Mariella Lo Bello, decine e decine di Sindaci, centinaia di assessori e consiglieri comunali hanno raccolto per Raciti meno di 40 mila voti! Ma perché non si vanno a nascondere? Non si vergognano? Stamattina, prima di uscire di casa, avranno il coraggio di guardarsi in faccia? Ma si rendono conto o no del fallimento che rappresentano?

Agrigento – l’abbiamo accennato ieri sera – è un caso emblematico. In questa città un parlamentare nazionale, un paio di parlamentari regionali, due assessori regionali – perché Nelli Scilabra e Mariella Lo Bello sono agrigentine (la seconda è addirittura di Agrigento città!) e il Sindaco della città, Marco Zambuto, hanno portato nei gazebi meno di 400 persone!

Domanda: ma questi personaggi chi rappresentano? Ma si rendono conto o no che ad Agrigento città due club di “Forza Silvio” movimentano più persone di quelle che ieri loro sono riusciti a portare nei gazebo?

C’è da stupirsi, poi, se la signora Lo Bello, dopo un anno di gestione dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, al netto delle clientele, ha prodotto solo un maldestro tentativo, a quanto pare andato a male, di aumento dei canoni per le imprese che operano nelle spiagge siciliane, e il tentativo, non meno maldestro, di una vergognosa sanatoria edilizia nelle aree vincolate?

In questo scenario di fallimento integrale una luce è rappresentata dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che ha reso noti i nomi dei soggetti ai quali ha erogato i fondi riservati e i contributi. Un fatto storico. Dovrebbe essere imitato dal presidente della Regione, Rosario Crocetta: anche il governatore dovrebbe rendere noti i nomi dei soggetti che hanno beneficiato dei fondi riservati di Palazzo d’Orleans. Lo farà?

Dal signor Crocetta noi non ci aspettiamo nulla di buono. Ricordiamo che

Coordinamento Regionale e dei Comitati No Muos

Crocetta è quello del Muos di Niscemi: nella campagna elettorale dell’estate del 2012 lo voleva sbaraccare, ora lo considera uno “strumento di pace”. Per non parlare dell’acqua, che in campagna elettorale avrebbe dovuto tornare pubblica ed è ancora nelle mani dei privati.

Insomma, non saremmo stupiti se Crocetta, da buon “Professionista dell’Antimafia”, tenesse ben nascosta la lista dei soggetti che hanno incassato i fondi riservati della presidenza della Regione. Sarebbe in perfetto accordo con il personaggio.

Da Crocetta e dall’assessore alle Risorse agricole, Dario Cartabellotta, aspettiamo ancora il report sul Piano di sviluppo rurale 2007-2013. Come sono stati spesi questi 2,1 miliardi di euro? E’ vero che una parte di questi soldi sono è finita nelle tasche di politici e dipendenti regionali e di parenti di politici e dipendenti regionali?

Ma a parte i ‘buchi neri’ dell’Amministrazione regionale, questa settimana c’è anche Sala d’Ercole. Ovvero l’inutile disegno di legge che dovrebbe sopprimere le nove Province siciliane per istituire tre male interpretate città metropolitane e i finti ‘liberi’ consorzi di Comuni. Un disegno di legge inutile, nato non per portare una ventata di novità negli enti locali siciliani, ma per risparmiare abolendo le Province e massacrando i Comuni in perfetto stile Bilderberg.

L’augurio è che la politica siciliana – e, in particolare, il Parlamento della nostra Isola – trovi quella dignità per dare un calcio a questa finta riforma, ridando ai siciliani la rappresentanza democratica delle Province e approntando, per i Comuni, non la finta applicazione dell’articolo 15 dello Statuto ma risorse finanziarie per fornire ai cittadini quei servizi oggi negati.

Redazione

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