La politica italiana ‘ricorda’ Falcone e Borsellino smantellando il pool antimafia di Palermo

A RICORDARE CHE QUELLE DI IERI, A MONTECITORIO, SONO SOLO LACRIME DI COCCODRILLO SONO I PARLAMENTARI DEL MOVIMENTO 5 STELLE, GLI UNICI CHE STANNO DIFENDENDO IL PM NINO DI MATTEO DA ATTACCHI VERGOGNOSI

La politica italiana ricorda Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, facendo ‘camminare’ le idee dei due grandi magistrati uccisi da mafia e da ‘pezzi’ deviati dello Stato sulle ‘gambe’ di chi vorrebbe smantellare il pool di Palermo.

In un comunicato del Movimento 5 Stelle, leggiamo che “la prima tappa di ‘Montecitorio a porte aperte’, che ha inaugurato ieri una serie di incontri alla Camera dei deputati, è stata dedicata ai magistrati che si immolarono per la lotta alla mafia”.

Una manifestazione che, per la deputazione palermitana alla Camera del Movimento 5 Stelle (Di Benedetto, Di Vita, Lupo, Mannino e Nuti) “sa tanto di trionfo dell’ipocrisia, alla luce degli attacchi cui è sottoposto il pool di Palermo e della votazione in Parlamento del 416 ter”.

“Ci accusano spesso – affermano i parlamentari grillini – di non essere in grado di rispettare le Istituzioni. Ci chiediamo noi, invece, in cosa consista il senso di ‘rispetto’ per i partiti, in occasione della manifestazione sull’ “eredità di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino“, proprio quando chi quella eredità se l’è caricata sulle spalle e la sta portando faticosamente avanti, subisce assurdi attacchi interni, e cioè i pm di Palermo”.

I deputati Cinquestelle si riferiscono al provvedimento disciplinare da parte del Csm, di Napolitano, per una intervista in cui Di Matteo avrebbe rivelato ‘segreti’ che coinvolgevano il Capo dello Stato e, soprattutto, alla recente circolare che potrebbe scippare la trattativa Stato-mafia dalle mani del pool, “anche se una recente precisazione del Csm dice che questa notizia è destituita da ogni fondamento”, si sottolinea nel comunicato.

Sarà così? “Ci crediamo poco o nulla”, affermano i deputati.

I parlamentari entrano nel merito anche della ‘scaletta’ dell’evento.

“Non è stato previsto – dicono – l’intervento di Salvatore Borsellino (denunciato per vilipendio al Capo dello Stato), ma quello di Rosy Bindi, che da presidente della Commissione Antimafia nulla ha detto sugli incresciosi fatti che hanno colpito il pool”.

“E’ la solita ipocrisia istituzionale – concludono i grillini – la solita retorica a beneficio di tv e giornali, quella che vediamo ogni anno sfilare anche a Palermo nei mesi di Maggio e Luglio. E’ la solita retorica che predica bene e legifera malissimo, visto che in Parlamento si è votato il 416ter depotenziato, in modo che nessun politico incensurato che abbia scambiato voti con la mafia finisca in galera, alla vigilia delle europee. Per la serie: candidati, andate a chiedere voti a chiunque”.

 

Redazione

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