E stato un vero e proprio flop la prima edizione di Slow Sea Land svoltasi a Mazara del Vallo nei giorni 8, 9 e 10 giugno. Si tratta della manifestazione organizzata dalla Regione siciliana, Slow Food Italia in collaborazione con il Distretto Produttivo della Pesca-Cosvap, dall’Ice (Istituto per il commercio con l’estero) e dal Comune di Mazara del Vallo.
Lo avevamo annunciato qualche tempo fa e questo aveva suscitato – stranamente – non poche polemiche nei corridoi del dipartimento regionale degli interventi per la Pesca. Alla fine, però, il bilancio di Slow Sea Land non ha superato lesame.
La manifestazione ha registrato un impegno finanziario di 330 mila euro. E’ stata finanziata con fondi dellIce (60 mila euro) e dellassessorato regionale Risorse agricole e forestali (270 mila euro). I fondi regionali sono stati prelevati dal capitolo delle promozioni del pescato siciliano. Tutti si aspettavano che dalla tre giorni dedicata al pescato siciliano e alle produzioni di eccellenza dell’agroalimentare dei Paesi del Mediterraneo si concentrassero iniziative spiccatamente volte alla valorizzazione delle produzioni ittiche isolane. E invece i fatti dicono unaltra cosa.
Intanto va rilevata la paradossale assenza di stand di produttori ittici, quei pochi che avevano aderito hanno abbandonato il 9 giugno levento. Massiccia, invece, la presenza di produttori di formaggi, salumi, olio, vino e via continuando con i prodotti agricoli. Per carità, produzioni di eccellenza della nostra terra, ma tutto ciò cosa centra con la finalità della promozione del settoreittico?
Questo giustifica, per esempio, il patrocinio alla manifestazione della neo costituita Fondazione della dieta del mediterraneo, organismo che da subito ha avuto assegnato un contributo ordinario di 125 mila euro prelevati dal fondi strutturali dellagricoltura. Organismo che annovera tra i vertici il presidente della Regione siciliana che ricopre lincarico di presidente onorario.
Il risultato dellevento è sicuramente positivo se lo si analizza dal punto di vista enogastronomico, degli incontri e dei dibattiti di caratura internazionale con presenze provenienti da diversi Stati frontalieri e non. Ma tutto ciò, lo ripetiamo, appare non congruo rispetto alla finalità del contributo pubblico destinato alla specifica valorizzazione del pescato siciliano.
Attendiamo di conoscere il Report finale del dipartimento regionale degli interventi per la Pesca. Intanto, abbiamo raccolto le proteste di diverse marinerie che lamentano lutilizzo di denaro destinato al settore della pesca per iniziative che non hanno apportato alcuna ricaduta diretta in favore delle imprese ittiche e dei pescatori.
Foto tratta da rivistainnovare.com
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