Sono giornate frenetiche per i tanti pasticceri chiamati a produrre quantità di pecorelle pasquali. Simbolo della resurrezione nella tradizione cristiana, rappresentano uno dei dolci tipici del periodo, accanto alle immancabili uova di cioccolata, alla colomba, alla cassata siciliana e al pupo con le uova sode.
Gli agnellini pasquali vengono realizzati con un impasto di pasta reale o di mandorle, una lavorazione inventata dalle suore della chiesa della Martorana: da qui il nome di altri gustosi dolcetti, tradizionali nel mese di novembre durante le celebrazioni nel ricordo dei morti.
Il primo passo per realizzare una pecorella artigianale, dalla forma compatta e senza imperfezioni, è imparare a maneggiare accuratamente la pasta di mandorle, poi si passa alla rifinitura (solo le zampette e le orecchie, dettagli molto difficili da realizzare a mano libera, vengono create attraverso degli stampini) e infine arriva il momento della decorazione. Anche qui ci vuole tempo e attenzione: le pecorelle vengono prima disposte in dei vassoietti dorati sopra i quali viene realizzato il prato, utilizzando la pasta di zucchero; poi sulla distesa di colore verde il pasticcere si sbizzarrisce con ulteriori dettagli, e può scegliere di inserire delle piccole uova di cioccolato o delle pietre di zucchero di vari colori che rappresentano degli alberi o dei promontori. Per la decorazione di tutti questi elementi ornamentali vengono utilizzati i colori alimentari.
Un procedimento complesso e che vede molti pasticceri iniziare la produzione anche 25 giorni prima della Pasqua. D’altronde come tutti i prodotti artigianali anche questo dolce pasquale è legato alla passione e alla manualità dell’uomo che deve unire qualità, competenza e creatività.
Negli ultimi anni accanto alla tradizionale pecorella si è andata diffondendo un’altra varietà, che ha riscosso un buon successo tra i palermitani e i turisti. E’ la pecorella ripiena di marzapane al pistacchio, come l’agnello pasquale realizzato nella tradizione a Favara in provincia di Agrigento, città dedicata proprio a questo dolce.
Ma accanto alle novità strettamente legate alla tradizione c’è n’ è una che arriverà l’anno prossimo: una pecorella dalle dimensioni di 5 chilogrammi (oggi non superano il chilo) ripiena di torrone (pistacchi e mandorle) e pronta a girare il mondo in un comodo contenitore che sostituirà il poco pratico vassoietto.
L’ acquisto della pecorella avviene in negozio, ma anche attraverso un sito online delle pasticcerie, un modo per esportare sulle tavole di altre Regioni la nostra tradizione. Innovazioni che accontentano il palato e che cercano di contrastare quello che rimane il dolce più venduto e preferito da giovani e bambini: l’uovo di cioccolato
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