Potrebbe essere finita l’attesa per la nave militare spagnola Audaz da giorni davanti a Lampedusa, dopo essere arrivata per imbarcare 15 dei migranti scesi dalla Open Arms la scorsa settimana. Fonti del governo spagnolo, riportate da quotidiani iberici, fanno sapere che la nave si starebbe dirigendo verso il porto di Pozzallo.
La meta ragusana è quella da cui vengono gestite le pratiche propedeutiche alla rilocalizzazione dei migranti. Sabato scorso, 72 delle persone salvate dalla Open Arms sono state portate nell’hotspot di Pozzallo dal centro di Lampedusa, dove erano stati collocati subito dopo avere messo piede a terra. Lo sbarco dell’Open Arms era stato reso possibile, dopo quasi tre settimane di permanenza in mare, soltanto in seguito alla decisione della procura di Agrigento di disporre il sequestro dell’imbarcazione. Nei giorni scorsi, il sindaco di Lampedusa Toto Martello aveva posto l’accento sulla situazione ai limiti del paradossale che si stava creando: dopo il lungo braccio di ferro voluto dal governo italiano nell’intento di impedire lo sbarco dei migranti, gli stessi si sono trovati a rimanere in Italia.
All’origine di questa impasse ci sarebbero una serie di motivi, compresa la particolare posizione del porto lampedusano rispetto all’aeroporto e il rischio di interferenze tra le comunicazioni in dotazione ai velivoli e a navi come l’Audaz. Tuttavia, il principale scoglio sarebbe di natura strettamente politica. Stando a fonti qualificate, il governo italiano non avrebbe gradito l’iniziativa della Spagna di inviare la nave Audaz in acque nazionali «senza un’esplicita richiesta da Roma».
Per comprendere meglio questo passaggio va ricordato che, nei giorni in cui la Open Arms è rimasta nelle acque antistanti Lampedusa, invocando la concessione del permesso di sbarcare, dal governo Sanchez era arrivata la disponibilità a fare sbarcare in Spagna la nave dell’ong. Una possibilità che però il comandante dell’Open Arms non aveva reputato percorribile, considerata la distanza dal Paese iberico e le condizioni sanitarie a bordo dell’imbarcazione. L’invio dell’Audaz verso Lampedusa, dunque, è stata intesa come una soluzione alternativa, nell’ottica di trasbordare i migranti sulla nave militare. Nel frattempo, però, l’iniziativa della procura di Agrigento ha permesso lo sbarco a Lampedusa.
A quel punto l’arrivo dell’Audaz in acque italiane sarebbe servito soltanto a portare in Spagna i 15 migranti che il governo di Madrid ha annunciato di accogliere. Da Roma, però, si sarebbe deciso di prendere tempo: «La rilocalizzazione in genere è una prassi gestita dalle istituzioni europee, mentre in questo caso quella di Madrid è stata una iniziativa autonoma e non richiesta», chiosano da fonti vicine al ministero degli Interni. Imbarazzi e tensioni che si sarebbero sviluppati lontano dalle dichiarazioni ufficiali, complice anche la crisi di governo che in Italia al momento suggerisce cautela sia alla Lega che al Movimento 5 stelle.
Nelle prossime ore, però, tutto potrebbe essere risolto. Da Roma, infatti, sarebbe arrivata la richiesta della disponibilità delle banchine per consentire l’attracco di Audaz a Pozzallo. La Capitaneria di porto ha fatto sapere che al momento tutte le banchine sono occupate e l’attracco non potrebbe avvenire prima di stasera. Al momento tuttavia si parla soltanto di una sosta tecnica di alcuni giorni, forse quattro. Non è escluso comunque che, in caso di esplicite richieste dal governo italiano, non si possa trovare una soluzione anche prima.
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