La nave dell’estrema destra soccorsa da una ong «Aiutiamo chi è in pericolo senza fare distinzioni»

La nave C-Star, della formazione di estrema destra Generazione identitaria, ha avuto bisogno dell’aiuto della ong Sea-Eye, la più vicina alla sua posizione, a causa di un’avaria al motore mentre era in navigazione tra la Tunisia e la Libia, in acque internazionali. 

Secondo quanto riferisce l’Ansa, la segnalazione del problema della C-Star è stata raccolta da una delle navi inserite nel dispositivo Eunavformed, la missione europea al largo della Libia. Questa, a sua volta, ha avvisato il Centro di coordinamento dei soccorsi che ha dirottato la Sea Eye verso la nave anti migranti. 

Le difficoltà sono state confermate dalla stessa Defend Europe. «La C-Star – scrive l’organizzazione – è incorsa in un problema tecnico di lieve entità durante la notte. Al fine di risolverlo prima che la nave entrasse in zona Sar e navigasse in prossimità di altre imbarcazioni, il motore principale si è spento. Questo comporta che per il regolamento internazionale per prevenire abbordi in mare (Colreg), l’imbarcazione è considerata senza comando, e ciò è stato comunicato alle navi in prossimità, conformemente al regolamento». Il problema, conclude Defend Europe, «sta per essere risolto».

La C-Star ha l’obiettivo di controllare le imbarcazioni delle ong che salvano migranti e affiancare la guardia costiera libica nell’azione di contrastarle e limitarne l’operatività. Nei giorni scorsi la spagnola Pro Active Open Arms ha denunciato, pubblicando audio e video, le minacce e poi gli spari in aria da parte dei libici. 

Adesso però Generazione identitaria usufruisce dell’aiuto di una di queste ong, la tedesca Sea Eye. È proprio quest’ultima a rendere noto l’episodio. «Siamo stati contattati dal Mrcc (il Centro di coordinamento dei soccorsi) per fornire aiuto alla Cstar – ha scritto in un tweet – l’equipaggio si sta dirigendo verso la nave». Il presidente dell’organizzazione, Michael Busch Heuer sottolinea: «Aiutare in situazioni di pericolo è il dovere di chiunque sia in mare – senza distinzioni di origine, colore, religione o mentalità».

Redazione

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