Fisica quantistica, musica e spiritualità. Sono questi i fili conduttori del prossimo festival in città: La natura della mente. Organizzato dal direttore artistico a titolo gratuito Franco Battiato è stato presentato questa mattina in sala giunta a palazzo comunale e si svolgerà dal 24 al 31 prossimi.
«Sono emozionato afferma il primo cittadino Enzo Bianco Con questo festival Catania torna capitale della cultura in una settimana ricca di scienziati, artisti e pensatori. Il principio della mente non muore mai aggiunge – E se tutto va bene vogliamo riproporlo ogni anno». Nessuna spesa per lorganizzazione da parte del Comune seppure servono 120mila euro per il festival. «Speravamo in un contributo della Regione ma, visto che le casse languono come le nostre, abbiamo coperto levento grazie ad alcune sponsorizzazioni», aggiunge Bianco.
Tre le location scelte: teatro Metropolitan, teatro Sangiorgi e Mercati generali. Sette gli appuntamenti serali in programma di cui soltanto i primi due sono ad ingresso libero. Si inizia sabato 24 maggio con Music of the spheres al teatro Sangiorgi con Jack Sarfatti, mentre domenica 25, nello stesso teatro, è la volta di Larmonia nascosta di Juri Camisasca. Lunedì 26 sarà invece la volta dell’esibizione del violista Jordi Savall. Due gli appuntamenti con Franco Battiato: il 27 sarà sul palco del Metropolitan per un progetto curato con altri musicisti del Mediterraneo, dal nome Diwan, mentre mercoledì 30 verrà proiettato in anteprima il suo film documentario, Attraversando il Bardo.
Gli ultimi due appuntamenti saranno invece il 29 e il 31 maggio. Il primo, sempre al teatro Metropolitan si intitola Planetario, un live tra stelle, pianeti e stazioni spaziali a cura di Deproducers; il secondo e ultimo appuntamento della rassegna è invece un concerto del chitarrista sahariano Bombino ai Mercati Generali. Le serate saranno precedute da una serie di incontri pomeridiani con diverse personalità: dai pianisti Andrea Bacchetti e Carlo Guaitoli allo scrittore e giornalista Pietrangelo Buttafuoco,
«La musica è un linguaggio in codice che più si approfondisce e più vale», afferma Franco Battiato. Cosciente che le tematiche siano un po fuori dalla quotidianità sostiene: «Purtroppo è impossibile che ci sia un pubblico vasto, perché questo mondo così materiale ci sta distruggendo e se non facciamo nulla per evolverci retrocederemo alletà della pietra». Un pensiero a 360 gradi quello del cantautore, che risponde così all’agenzia di stampa Ansa sulla sua breve esperienza di assessore regionale: «Rosario Crocetta doveva approfittare della mia uscita per licenziare tutti. Allora diventava una specie di Federico II di Svevia. Ma siccome non lo era, pazienza…».
«E un seme che lanciamo ai nostri cittadini, a tutti ovviamente, anche alluomo di strada», si collega al desiderio di Battiato anche lassessore ai Saperi e alla bellezza condivisa Orazio Licandro. «Dobbiamo dare stimoli diversi e sono convinto che scienza, musica e pensiero interessino chiunque, al di là del proprio bagaglio culturale», conclude Licandro.
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