La moglie di un dirigente regionale – dirigente anche lei – scrive all’assessore Mariella Lo Bello. Per ricordarle che…

Trasferiti senza una motivazione? Sì, lo prevedono le ‘Purghe crocettiane’…

Egregio assessore Mariella Lo Bello

Sono Patrizia Picciotto, moglie di Giandomenico Maniscalco, dirigente del suo assessorato ed anch’io dirigente regionale del dipartimento della Programmazione. Desidero rubare pochi minuti del Suo tempo, perché reputo necessario fornirle alcuni elementi di conoscenza e informazione.

Mio marito è nel gruppo dei dirigenti trasferiti dal dipartimento Ambiente lo scorso Gennaio. E’ peraltro tra quelli il cui trasferimento – non rotazione – è stato confermato, non essendo dirigente sindacale e godendo tutti in famiglia, per nostra fortuna, di discreta salute (in quest’ultimo caso ci si riferisce al possibile ricorso ai benefici della Legge nazione n. 104/92).

Sono però certa, conoscendo bene mio marito e condividendone principi e convincimenti, che, se anche il suo allontanamento fosse avvenuto nei tanti anni in cui è stato segretario aziendale della Cgil al dipartimento Territorio e Ambiente, non sarebbe comunque ricorso a quello che, a suo/nostro giudizio, è ormai diventato un privilegio, piuttosto che una giusta garanzia ed un diritto. La forza di questa mia affermazione discende dalla consapevolezza di quanto l’adesione a rigorosi principi etici abbia sempre guidato la vita civile e professionale di Giando Maniscalco.

E’ per questo che posso decisamente affermare che quello che va da Febbraio ad oggi, viste le modalità e le motivazioni dell’avvenuto trasferimento, è stato il periodo più doloroso ed al contempo incomprensibile della sua carriera lavorativa, visto che, ad unanime giudizio, se c’è un elemento che non ha mai abbandonato la vita professionale del dott. Maniscalco, è il suo rigore etico, unito ad un profondo rispetto per le Istituzioni pubbliche ed un’incrollabile dedizione al lavoro.

Mi preme significarle che grazie a queste sue caratteristiche, in uno al preziosissimo e qualificato lavoro di un piccolo team da lui coordinato – spesso per fare cose buone non servono grandi numeri ma persone di qualità e motivate che l’assessorato da Lei presieduto beneficerà delle risorse del Programma comunitario LIFE, destinate al progetto “Spin life”, risultato terzo nella graduatoria dei progetti italiani e finanziato per oltre 2,5 milioni di euro, di particolare interesse scientifico e proiettato nella Programmazione 2014/2020.

Nel ringraziarla per la sua attenzione, le comunico che spero di potere pubblicare questa mia missiva su un quotidiano, se ne riesco a trovare uno disponibile.

 

Nota a margine

Pubblico con grande piacere questa lettera. Per un motivo semplice: perché conosco Giando Maniscalco dalla fine degli anni ’80 e so che non è solo un dirigente regionale innamorato del proprio lavoro, ma anche persona per bene e corretta.

Giando Maniscalco è soltanto uno dei tanti dipendenti della Regione siciliana vittime delle ‘purghe crocettiane’ che ricordano tanto le ‘purghe staliniane’. Deportazioni che, spesso, sono state accompagnate da affermazioni gratuite nei riguardi dei dipendenti regionali trasferiti.

Ma la Giustizia farà giustizia di certe ingiustizie. E’ solo questione di tempo. Anche quelli che pensano di essere al di sopra della Legge, magari perché potenti, alla fine pagano pure. Lo stiamo vedendo proprio in questi giorni.

La Giustizia arriverà anche per chi ha subito torti. E per chi li ha commessi, anche se nel nome di una presunta legalità e di un’altrettanto presunta antimafia.

g.a. 

 

 

 

Giulio Ambrosetti

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