La lettera/ L’ex Sindaco di Racalmuto scrive a Crocetta: “Le donne, i cavalier, l’acqua e i rifiuti, appalti, soldi e audaci imprese io canto…”

che furo al tempo che passò Angelino al Ministero, dall’Agrigentino…

dall’ex Sindaco di Racalmuto (nella foto a detra)
Salvatore Petrotto
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Caro Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta,

chi Le scrive non l’ha votato perché la ritenevo un soggetto politico nelle mani delle lobby dei rifiuti, dell’acqua e dell’energia.

In altri termini, un politico che si stava prestando a far perpetrare gli sporchi giochi di potere che continuano a ruotare, ad esempio, attorno all’illegale gestione del business dei rifiuti e dell’acqua, cose da me denunciate, alla Procura della Repubblica di Agrigento nel febbraio del 2011.

Forse avevo ragione! Infatti, ad oggi, non si è dato corso ad una serie di doverose indagini, se preferisce anche su Sua iniziativa, così come Le avevo scritto lo scorso anno, tese a sanzionare, una volta per tutte, una lunga serie di violazioni di legge relative ad affidamenti diretti, senza celebrare gare d’appalto, per svariate centinaia di milioni di euro, per dei schifosissimi servizi, garantiti a colpi di ulteriori reati contro l’ambiente e la salute pubblica.

Io mi ricordo di lei, quando, assieme, era il lontano 1999, producemmo il film documentario dedicato a Leonardo Sciascia, in occasione del decimo anniversario della sua scomparsa. Ricordo il titolo: “Ce ne ricorderemo di questo pianeta”, per la regia del valente documentarista Salvo Cuccia e la sceneggiatura del giornalista di Rai Tre, Davide Camarrone.

Allora lei era consulente dell’assessore regionale ai Beni Culturali, Salvatore Morinello, suo concittadino. Il presidente della Regione siciliana era Angelo Capodicasa, che si avvaleva del prezioso ausilio dell’assessore al Bilancio, Franco Piro, ma anche di quello all’Agricoltura che era Salvatore Cuffaro e di quello ai Lavori Pubblici, Vincenzo Lo Giudice.

E’ inutile che ricordi a lei ed ai siciliani come andò a finire quell’esperienza politica un po’ trasversale ed un po’ di centrosinistra, assai simile alla sua. Purtroppo, a due illustri esponenti di quel Governo, per fatti di mafia gli finì male!

Uno, Vincenzo Lo Giudice, è uscito dal carcere qualche settimana fa, dopo 10 anni scontati per associazione mafiosa. Un altro, Salvatore Cuffaro, è ancora in galera, sempre per questioni di mafia. Ma tant’è, uno ci prova a cambiare la Sicilia! Poi se ci riesce o no, non è scontato!

Del resto come sosteneva, con tanta amara asciuttezza, il poeta Ungaretti, la morte si sconta vivendo!

Mi aiuti a togliere il velo all’ennesima impostura siciliana che continua a consumarsi in una terra da sempre saccheggiata, in questo caso dai novelli professionisti dell’antimafia di la munnizza! Anche se ciò mi sembra un po’ difficile!

Se è vero, come è vero che, a detta di molti, di tanti, sono proprio i suoi più strenui sostenitori ad avere affossato la Sicilia e ad avere, da anni accusato i loro avversari, ingiustamente, di mafia. Mi riferisco agli illustri professionisti dell’antimafia dei rifiuti e di quant’altro produce business loro e miseria dei Siciliani, vedi ancora la vicenda privatizzazione dell’acqua od ancora dell’energia.

Ci sembra assai grave sentire Lei che, quando si parla di cose serie e pesanti, ci butta solo del fumo negli occhi, un po’ per rabbia ed un po’ per stringere i denti! Ma l’ultima sua nube di fumo, in quel di Niscemi, in occasione dell’ultima manifestazione anti MUOS, se la poteva risparmiare! Ancora bruciano gli occhi a quelle migliaia di manifestanti ci ‘arraggianu’ e come!

Sa, non funziona più! Non insista, nei suoi disperati tentativi di riparare alle sue cocenti magre figure, annebbiandoci la vista con la sua solita cortina fumogena, prendendoci tutti quanti per mafiosi.

Presidente, faccia diradare piuttosto quella fitta nebulosa che avvolge e nasconde, in Sicilia, quelle che Lei ama definire ‘mangiuglie’, per svariati miliardi di euro, nei settori vitali dei rifiuti e dell’acqua privatizzata. Chi può avere, altrimenti, fiducia nella giustizia, allorquando in particolari e convulsi e tristi momenti storici, riusciamo persino a farci confondere le idee al punto tale da ritenere antimafiosi degli incalliti mafiosi, mentre gli antimafiosi diventano mafiosi?

E’ il pirandelliano gioco delle parti, se mi permette, caro Presidente Crocetta.

A meno che non ‘ce ne ricorderemo di questo pianeta’, del vero pianeta mafia in tutte le sue recenti evoluzioni, avrebbe chiosato il mio più illustre concittadino, che, in quanto a logica e ragionamenti, me lo lasci dire…

Vivo Leonardo Sciascia ed anche oltre, il business per eccellenza della mafia era quello dei lavori pubblici, delle cattedrali nel deserto, della cementificazione dell’Isola.

Oggi gli affari sporchi, con affidamenti diretti, senza gara e del tutto illegali, con costi triplicati, si fanno con i rifiuti ed i servizi idrici.

Proviamo adesso a non giocare ancora a nascondino? E magari a non continuare a gridare ancora a lupo, a lupo con la storiella dell’antimafietta di professione?

Io le suggerisco di effettuare un’accurata indagine ispettiva nel settore dei rifiuti e dell’acqua, così come ha fatto con la formazione professionale.

Non l’ha detto Lei di avere trasformato la Regione che governa in una sorta di centrale operativa delle Questure e dei Tribunali! E ci sta bene, anzi benissimo!

Ma ci dica, di grazia, ci risponda. Anche perché noi siamo fermi a qualche anno fa, per quanto attiene la scandalosa gestione dei rifiuti in Sicilia.

Io ad esempio, sono fermo a quando, sino al 2011, mi occupavo, sempre e comunque, allora nelle vesti di sindaco di Racalmuto, della sempre attuale e scottante emergenza rifiuti, i cui insopportabili costi economici ed ambientali sono pagati dai cittadini, attraverso la tassa sui rifiuti più cara d’Italia e con i comuni, tutti quanti ridotti al fallimento! Senza considerare i disastri ambientali!

I debiti dei Comuni, nella nostra Regione, accertati dalla Corte dei Conti in Sicilia, alla data del 2010 (adesso sono almeno il doppio!), erano di oltre un miliardo di euro! Lei se ne potrà sincerare collegandosi al sito della stessa Corte dei Conti.

Quelli che riguardano i 19 Comuni dell’ATO AG 2, compresa Agrigento, ad esempio, alla data di dicembre 2011 erano di quasi 70 milioni di euro. Mentre nell’ottobre del 2010, la Commissione Bicamerale del Parlamento Nazionale, presieduta dall’ On. Gaetano Pecorella, scriveva che “il ciclo dei rifiuti in Sicilia è un esempio di disfunzione organizzata”.

E sa perché è successo tutto questo? Adesso proverò a spiegarglielo in soldoni. Poi Lei se ne faccia una ragione, provando a fare una specie di copia ed incolla, e vedrà che ad una ad una, in tutte le province siciliane, con gli ATO rifiuti e gli ATO idrici, e con i commissari liquidatori che Lei ed il suo predecessore, Raffaele Lombardo, avete inviato, è grosso modo successo la stessa cosa che è capitata ad Agrigento e provincia.

Alle montagne di debiti ed al fallimento di tutti i Comuni siciliani, peraltro, si sono aggiunti anche i noti disastri ambientali, nonché quelle tasse sui rifiuti e le bollette idriche che hanno rovinato tutte quante le famiglie e le imprese siciliane.

C’è comunque che ad Agrigento, avendo dato i natali ed allevato l’attuale vice-premier, nonché ministro dell’Interno, già ministro della Giustizia, il vice Berlusconi, Angelino Alfano, abbiamo dovuto, forse, pagare qualche illustre pegno in più, nei confronti dei cosiddetti ‘Professionisti dell’Antimafia’ di ‘la munnizza’.

Le malelingue sostengono che, l’ATO AG 2, quello cioè della città dei Templi e di Pirandello, ha garantito, in 19 Comuni agrigentini, compresa la Città dei Templi, ad esempio, più di trecento milioni di euro, illegalmente, con appalti senza gara, in proroga per 5 anni, sempre alle stesse ditte, SAP, ISEDA e la SEAP.

Quest’ultima società è del cugino e compare di Angelino Alfano, Sergio Vella che si è, accreditato, alla stregua del vicepresidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro, ras delle discariche, così come fan tutti in Confindustria Sicilia, dai Lo Bello, ai Montante, quale imprenditore anticorruzione ed antimafia; non disdegnando però di partecipare alla spartizione di centinaia di milioni di euro, attraverso degli illegittimi affidamenti diretti, in proroga, di tutti i servizi dell’ATO AG 2.

Anche se la Legge 18 aprile 2005, n. 62, mai abrogata e tuttora in vigore, recante “Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunita’ europee. Legge comunitaria 2004” prevede all’art. 23, secondo comma quanto segue: ‘i contratti per acquisti e forniture di beni e servizi, già scaduti o che vengano a scadere nei sei mesi successivi alla data di entrata in vigore della presente legge, possono essere prorogati per il tempo necessario alla stipula dei nuovi contratti a seguito di espletamento di gare ad evidenza pubblica a condizione che la proroga non superi comunque i sei mesi e che il bando di gara venga pubblicato entro e non oltre novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.’

Nel nostro caso, se ci riferiamo all’ATO AG 2, altro che sei mesi, le proroghe ed i rinnovi sono stati assicurati sino al 2013: per sei anni consecutivi! E tutto ciò è avvenuto anche perché, come più volte ho avuto modo di sostenere, si è contravvenuto a quanto previsto proprio dalla legge che ho citato. E neppure si è voluto tenere conto, minimamente, delle inderogabili sentenze del Consiglio di Stato o dell’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici che da sempre hanno sanzionato tali palesi illegalità!

Presidente Crocetta, vada in Questura e denunci, vada in Questura! Non mi faccia venire in mente brutti fantasmi! Si ricorda la scena del film ‘Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto ’ di Elio Petri? Quando il commissario di Polizia, interpretato dall’incommensurabile attore Gian Maria Volontè, invitava un povero malcapitato, interpretato dall’eccezionale Salvo Randone (lo stagnaro) a denunciarlo, in quanto reo-confesso dei un delitto e gli intimava, con toni minacciosi, di andare a denunciarlo in Questura!

Poi sappiamo a che gioco giocava quel commissario, al di sopra di ogni sospetto! Il finale, di questa nostra realtà, non del film di Petri, lo scriva Lei, Presidente!

Quando in Sicilia parliamo di ‘munnizza’, Presidente, sa, la puzza di illegalità e l’odore dei soldi, tanti soldi, si sentono a mille miglia di distanza. Pensi un po’ che cosa si sono messi a dire nell’Agrigentino! Che l’ATO AG 2 è anche il di feudo di Angelino Alfano!

Che un tale, di nome Claudio e di cognome Guarneri, da sempre direttore amministrativo dell’ATO AG 2 e vice segretario provinciale del PDL, uomo di Alfano dentro l’ATO AG 2, assieme alla dott.ssa Teresa Restivo, garantiscono al cugino e compare di Alfano, Sergio Vella, della SEAP ed ai suoi soci della SAP e dell’ISEDA, una serie situazioni assai ‘strane’, per centinaia di milioni di euro.

Per dei servizi, peraltro garantiti, senza tenere minimamente conto dell’effettuazione della raccolta differenziata. così come prevedono le vigenti norme; e tutto ciò avviene malgrado l’esistenza, in tutto l’Agrigentino, di numerosi impianti pubblici, di raccolta e smaltimento dei rifiuti differenziati, fatti funzionare poco e male, per favorire i costosissimi impianti privati o per portare tutto nelle discariche, anch’esse private quali quella di Siculiana, di proprietà del vicepresidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro, ritenuto dalle malelingue il più impegnato professionista dell’antimafia ‘di la munnizza’.

Si dice anche che queste signore e signori dell’ATO rifiuti di Agrigento si sono adoperati a non tenere conto delle leggi, dei pronunciamenti e delle sentenze che ho citato, per favorire, anche il cugino e compare del Ministro e vicepremier, Angelino Alfano!

Caro Presidente Crocetta ritiene che sia ‘Una Storia Semplice’ andare in Questura e denunciare anche queste ‘mangiuglie’ o queste malelingue, se preferisce? Non mi dica che il Questore, in Questura a quest’ora non c’è perché non ci credo!

Per Lei c’è sempre!

 

p.s.

dimenticavo, Presidente Crocetta, ha letto il romanzo giallo ‘Una Storia Semplice” di Leonardo Sciascia? Sa, mi sto convincendo che a forza di denunciare sempre gli scandali miliardari riguardanti la gestione dei rifiuti e dell’acqua in Sicilia, sono forse diventato un testimone assai scomodo per qualche rappresentante dei due Governi, quello regionale, da Lei presieduto, e quello nazionale vice-presieduto dal quasi mio concittadino, il vice premier Angelino Alfano!

Ritiene che c’è da aver paura di tutto ciò?

Redazione

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