La legge elettorale-truffa di Berlusconi e Renzi: dietro ci sono i poteri forti

L’OBIETTIVO E’ LA RIPROPOSIZIONE DI UN PARLAMENTO DI NOMINATI PER ATTUARE FISCAL COMPACT E TWO PACK E REPRIMERE LE PROBABILI PROTESTE POPOLARI. IN CAMBIO IL CAVALIERE AVRA’ AVUTO ASSICURAZIONI PER LE PROPRIE AZIENDE E LA GARANZIA CHE CONTINUERA’ A CALCARE LA SCENA POLITICA

In queste ore infuria lo scontro sulla legge elettorale per eleggere i rappresentanti del Parlamento nazionale. Sin dalle prime battute un fatto emerge con forza: l’asse tra Berlusconi e Matteo Renzi non è un semplice accordo politico, ma qualcosa di molto più inquietante. Dietro questa proposta di legge che contraddice il recente pronunciamento della Corte Costituzionale c’è un’idea di dominio sul nostro Paese che deve fare riflettere. E che, con molta probabilità, trascende il ‘patto’ tra il Cavaliere e il segretario del PD.

La Consulta, ‘cassando’ il Porcellum, ha lasciato chiaramente intendere che una legge elettorale non può conculcare ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. La proposta di Berlusconi e Renzi, invece, si basa sulle liste bloccate, ovvero sulla riproposizione di un Parlamento di ‘nominati’, in totale contrasto – lo ribadiamo – con il recente pronunciamento della Corte Costituzionale.
Ora, pensare che Berlusconi e Renzi propongano una legge in contrasto con le indicazioni della Consulta senza avere le spalle coperte è da ingenui. In questo momento il Cavaliere e il segretario del PD stanno conducendo una trattativa per conto terzi. Per conto di chi?

L’Italia, negli ultimi tre anni, ha firmato due trattati internazionali che hanno e continueranno ad avere influenza decisiva sulla vita degli italiani: il Fiscal Compact e il Two Pack.

Il primo – il Fiscal Compact – impone al nostro Paese il dimezzamento, in vent’anni, del debito pubblico: ovvero il pagamento di circa 50 miliardi all’anno per vent’anni. Questo ‘Patto di bilancio’ si sostanzia in due operazioni. Primo: si impone ad ogni Stato dell’Unione europea che ha aderito all’euro e, di conseguenza, al Fiscal Compact il cosiddetto pareggio di bilancio. Tant’è vero che il Parlamento italiano di ‘nominati’ ha introdotto il pareggio di bilancio nella Costituzione.
Uno Stato, con il pareggio di bilancio, può spendere solo quanto incassa col Fisco. Di fatto, approvando il Fiscal Compact – questo noi lo scriviamo da tempo – l’Italia ha liquidato la politica economica pubblica e due o tre secoli di storia, con in testa il superamento della grande crisi dei primi anni ’30 del secolo passato grazie alla svolta keynesiana. Una totale follia.
Il secondo elemento di questo ‘Patto di bilancio’ è il pagamento – a carico dei cittadini italiani – di circa 50 miliardi di euro all’anno per dimezzare il debito pubblico del nostro Paese. Una seconda follia.

Il Two Pack non è meno pericoloso del Fiscal Compact. Di fatto, al nostro Paese è stata tolta la sovranità sui conti pubblici. La legge di ‘Stabilità’ – ovvero il Bilancio e la Finanziaria – è solo formalmente un atto del Parlamento italiano. Di fatto, a decidere è Bruxelles.

Fiscal Compact e Two Pack sono i due volti dell’euro. Con l’euro l’Italia ha perso la sovranità monetaria. Con Fiscal Compact e Two Pack ha perso la sovranità sul bilancio dello Stato.

Rimane un’ultima sovranità che non è stata ancora conculcata: la sovranità parlamentare. In verità, con il Porcellum – che forse, alla luce di quanto sta succedendo, non può essere considerato un incidente della storia, ma qualcosa di molto meno causale – i poteri forti che oggi controllano l’Unione europea avevano messo una bella ipoteca sul Parlamento italiano.
Ad un osservatore attento non sfugge il fatto che Fiscal Compact e Two Pack potevano essere votati solo da un Parlamento di ‘nominati’. Perché i rappresentanti del popolo sovrano mai e poi mai avrebbero votato due trattati così penalizzanti per il nostro Paese.

A interrompere questo gioco al massacro contro gli italiani è stata la Corte Costituzionale con il pronunciamento sul Porcellum: un pronunciamento importantissimo la cui valenza culturale, prima che politica, è stata sottovalutata dalla superficialità di un Paese – il nostro – ormai allo sbando.
Nel solco della grande tradizione della Costituente del nostro Paese – ci riferiamo, ovviamente, alla Costituente che ha elaborato la nostra Costituzione entrata in vigore nel 1948 – con il pronunciamento sul Porcellum, è come se la Corte Costituzionale, con i poteri che ha a disposizione, stesse dicendo agli italiani: badate che il voto è una cosa importante, siete voi che dovete eleggere i vostri rappresentanti, non i ‘capi’ dei partiti.

La risposta dei poteri forti non si è fatta attendere. Prima l’elezione di Renzi a segretario del PD. Adesso il patto tra lo stesso Renzi e Berlusconi. Con il Cavaliere che, con molta probabilità, si è giocato il tutto per tutto alle ultime elezioni politiche, prendendo quel 30 per cento dei consensi che, adesso, gli consente di essere ‘usato’ dai poteri forti.
Sono in tanti a chiedersi, dopo la sentenza di condanna di Berlusconi: ma perché non gli succede nulla? Semplice: perché i voti del Cavaliere servono ai poteri forti. A patto che ‘obbedisca’. E la prima cosa che deve fare Berlusconi – cosa che ha fatto in questi giorni – è trovare un accordo con Renzi sulla legge elettorale. Con un obiettivo preciso: ‘incaprettare’ gli italiani.

Da qui il progetto di legge elettorale Berlusconi-Renzi. Che prevede, come tutti ormai sanno, le liste bloccate in stile Porcellum (e quindi l’impossibilità, per i cittadini, di scegliersi i propri rappresentanti), lo sbarramento del 5 per cento per i Partiti che entreranno in coalizione (e già sarà difficile raggiungere il 5 per cento) e, addirittura!, lo sbarramento dell’8 per cento per i partiti che non si alleeranno – sostanzialmente – con Renzi e con Berlusconi.
Per capirci: con lo sbarramento dell’8 per cento a una forza politica potrebbero non bastare 2 milioni e mezzo di voti per avere rappresentanti in Parlamento!

Di fatto, siamo davanti a una legge elettorale che vorrebbe introdurre una dittatura. E chi dovrebbe introdurre nel nostro Paese questa dittatura? I parlamentari eletti con il Porcellum, cioè ‘nominati’!

Siamo al ridicolo, diranno i nostri lettori. Ma, attenzione: le dittature sono spesso ridicole, ma sono anche sanguinarie. Perché i poteri forti stanno utilizzando Renzi e Berlusconi per introdurre nel nostro Paese una forma strisciante di fascismo?
Perché sanno che la stragrande maggioranza degli italiani, oggi, vuole uscire dall’euro. Perché ormai tutti hanno capito che la perdita della sovranità monetaria è stata un errore. Perché ormai anche le imprese del Nord Italia – le piccole e medie imprese, cioè la spina dorsale dell’economia del nostro Paese – hanno capito che con l’euro non hanno dove andare.
Non solo. Chi sta dietro all’accordo Berlusconi-Renzi sa che, tra qualche giorno, potrebbe ripartire la protesta del Movimento del 9 dicembre. E sa che in tutta l’Italia, non tra due anni, ma tra sette-otto mesi lo scenario economico peggiorerà. Perché da quest’anno parte il prelievo forzoso del Fiscal Compact.

Da qui l’esigenza di un Parlamento di ‘nominati’, con i parlamentari pronti ad obbedire a bacchetta a Berlusconi e a Renzi. I quali, a propria volta, prendono ordini dai poteri forti. Una dittatura a catena. Pronta a colpire chi scenderà in piazza per protestare contro l’euro, contro un’Unione europea che non ha più nulla a che vedere con l’Europa dei popoli, contro il Fiscal Compact, contro il Two Pack. Contro le tasse che diventeranno pesantissime: più pesanti, molto più pesanti di quanto sono attualmente.

Che fare? Sarebbe poco serio non dare una soluzione. La prima è denunciare l’accordo Berlusconi-Renzi: operazione già in corso.
In seconda battuta, approvare una legge elettorale proporzionale: la legge che, con saggezza, i padri costituenti hanno dato al nostro Paese nel 1948.
La terza cosa è raggiungere al più presto i dieci Paesi dell’Unione europea che non hanno aderito all’euro. Non uscire dall’Unione europea: unirsi ai Paesi europei che non sono nell’euro.

p.s

Piccola notazione per Pierferdinando Casini, Giampiero D’Alia e Angelino Alfano.
Onorevole Casini, le è piaciuto scherza con il fuoco di Bilderberg? Se lo ricorda? Quando si è alleato con Mario Monti e voleva l’Europa sempre più forte (anzi il grido era: “Lo vuole l’Europa”).
Ministro D’Alia: anche lei giocava con il fuoco di Bilderberg: per ‘premio’ i suoi ‘alleati’ si vogliono sbarazzare di lei e del suo Partito, l’Udc. Lei e Casini siete due geni incompresi…
Ministro Alfano: lei si è divertito, lo scorso dicembre, a bloccare la protesta del Movimento 9 dicembre, bloccando anche i Forconi siciliani. Ora quelli per i quali – consapevolmente o inconsapevolmente – ha ‘lavorato’ le danno il ben servito: con lo sbarramento del 5 per cento lei e il suo Nuovo centrodestra democratico siete tecnicamente fuori dal Parlamento.

Complimenti vivissimi…    

Giulio Ambrosetti

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