A Ferragosto c’è chi preferisce evitare il mare, chi lavora, chi è costretto a rimanere in città o sceglie volontariamente di godersi la città quasi disabitata. A tutti costoro si rivolge da tempo la galleria d’arte moderna di Palermo, che anche il 15 agosto rimane aperta, assicurando per giunta con un’apertura di nove ore – dalle 9.30 del mattino alle 18 e 30 (con l’ultimo ingresso consentito alle 17 e 30). L’unico museo in città a effettuare questa politica di apertura, e più in generale l’unico spazio culturale insieme al complesso monumento dello Spasimo.
«Non è una novità – ci tiene a precisare la direttrice della Gam Antonella Purpura – La nostra è una precisa scelta, almeno a partire dal trasferimento nella nuova sede nel 2005, ma in realtà anche da prima. Abbiamo cioè optato per orari che vadano incontro alle esigenze dei cittadini, dei turisti e del pubblico in generale. Un’istituzione museale non può non essere aperta nelle giornate in cui la gente è libera. Quindi noi siamo regolarmente aperti non solo a Ferragosto ma anche a Natale, a Capodanno, ogni domenica. E con un orario continuato, per dare ampia possibilità di fruire di questo spazio, entrato anche per questo motivo nel cuore della città».
Anche i numeri dell’affluenza, poi, confermano la scelta della direttrice di puntare su un popolo culturale che, per forza di cose, se è al lavoro non può andare al museo. «La gente viene proprio quando dispone del maggior tempo libero – conferma Purpura – Il fatto di essere gli unici a restare aperti oggi non è certo un record che mi fa piacere, perché preferirei invece che tutti i musei fossero accessibili. Noi facciamo però la nostra parte. La città infatti non si svuota più come prima e Palermo in questo momento è una delle città più visitate d’Italia. I musei sono una delle principali attrattive, non lo dobbiamo dimenticare».
E come reagiscono i lavoratori a questa scelta della galleria d’arte moderna? In fondo le festività sono fatte per riposare. «C’è una grande disponibilità da parte dei lavoratori – afferma ancora Purpura – che sono parte di questo progetto di fruizione del museo. La loro collaborazione in questi anni è stata essenziale. Dalla riapertura del 2005 dell’attuale sede il museo non ha mai chiuso un giorno, non ha mai saltato una domenica o un pomeriggio o una festività. Bisogna ringraziare in particolare il personale di sala. Quando parliamo di lavoratori socialmente utili la loro utilità in questi casi è tangibile».
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