La ‘frittata’ del Governo Crocetta sui forestali: migliaia di operai lasciati senza la copertura previdenziale

DOMANI (COME RIFERIAMO IN ALTRA PARTE DEL GIORNALE) SCIOPERANO GLI OPERAI TESSERATI (CONTENTI LORO…) ALLA CGIL, ALLA CISL E ALLA UIL. L’UGL, INVECE, PROCLAMA LO STATO DI AGITAZIONE. VOLETE SAPERE QUAL E’ LA VERITA’? LA VERITA’ E’ CHE IL GOVERNO CROCETTA E I SINDACATI – CHI PIU’, CHI MENO – SI SONO GIOCATI ANCHE I LAVORATORI DI QUESTO SETTORE

“Proclamiamo lo stato di agitazione del comparto forestale, in sofferenza finanziaria e con a rischio i livelli occupazionali”.

Ad affermarlo il segretario regionale di Ugl Agricoli, Forestali e Pesca, Franco Arena, a margine dell’audizione della Commissione Bilancio e Finanze dell’Ars.

La dichiarazione di Arena arriva il giorno prima dello sciopero annunciato da Cgil, Cisl e Uil. Uno sciopero un po’ tardivo, come commentiamo nella nota a margine.

“Il caos nei conti della Regione siciliana emerso nel corso dell’audizione dello scorso 2 ottobre in Commissione Bilancio e Finanze all’Ars – commenta il segretario regionale di comparto dell’Ugl – rischia di ripercuotersi drammaticamente sui lavoratori e sulle giornate lavorative previste per legge che potrebbero non essere effettuate”.

Il dissesto finanziario della Regione siciliana è oramai evidente nella sua drammaticità. A pagarne le spese sono tutte le categorie, compresi i forestali che, nonostante le rassicurazioni dei mesi scorsi e le belle parole sciorinate a turno dall’assessore alle Risorse agricole, Ezechia Paolo Reale e dal collega all’Economia, Roberto Agnello, sono ad un passo dal perdere le giornate di lavoro ed i benefici previdenziali.

Per la prima volta i lavoratori forestali potrebbero non raggiungere le giornate di lavoro minime previste dalla normativa vigente.

Nel mondo sindacale c’è grande fermento e si preparano scioperi, si-tin e proteste in tutta la Sicilia.

“Avevamo lanciato l’allarme già nel mese di luglio in sede di approvazione della terza manovra di bilancio in poco meno di sei mesi – commenta Franco Arena, segretario regionale di Ugl Agricoli, Forestali e Pesca -. In quell’occasione il Governo regionale aveva dato ampie assicurazioni in Commissione Territorio e Ambiente dell’Ars, supportato da parlamentari che appoggiano il Governo, che avevano assicurato che con la manovra ter si sarebbero aggiustati i conti. Invece, come era prevedibile, ciò non si è verificato”.

“Gli addetti del servizio antincendio boschivo, invece, potrebbero non raggiungere le giornate minime pari a 151 – chiarisce Arena – così come i settantottisti, che hanno effettuato tra le 10 e venti giornate di lavoro a seconda del Distretto di appartenenza e rischiano seriamente di non effettuare le 78 giornate di lavoro”.

“Lo stato di agitazione del comparto – precisa il sindacalista – si rende necessario perché il Governo regionale non ha rispettato l’impegno assunto con i rappresentati dei lavoratori nel luglio scorso. Interpelleremo i Prefetti della Sicilia per chiedere un chiarimento definitivo sui conti dfella Regione e sulla copertura finanziaria per il comparto forestale”.

“Ugl continua a ripetere che servono fatti concreti – sottolinea Arena – che significano la soluzione del problema legato ai pagamenti delle mensilità arretrate. Più volte nel passato abbiamo lanciato l’allarme – aggiunge – ed adesso è giunto il momento di dire la verità sui conti perché il Governo regionale non può continuare a rinviare il problema, l’anno volge al termine ed il rischio di perdere le spettanze è alto per tutte le categorie di lavoratori del settore forestale”.

“Attendiamo l’esito della giunta regionale di domani, martedì 7 ottobre per proclamare lo sciopero generale e chiedere l’intervento dei Prefetti siciliani per l’eventuale impatto sociale ed economico sui lavoratori e le loro famiglie.

Nota a margine

Come hanno fatto con i lavoratori della Formazione professionale, i sindacalisti della Cgil, della Cisl e della Uil, quest’anno, hanno portato al ‘macero’ anche i lavoratori del comparto forestale.

Prima hanno contribuito ad approvare una legge regionale sbagliata, avallando la pessima riforma del settore che porta la firma dell’ex assessore alle Risorse agricole, Dario Cartabellotta.

In questa disastrosa legge di riforma prima hanno voluto inserito un articolo: se non ricordiamo male, l’articolo 12. Poi se ne sono pentiti e hanno brigato con il Governo per non farlo applicare in violazione di una legge.

Agli atti – speriamo della magistratura penale – c’è una nota dell’ex dirigente generale, Anna Rosa Corsello – che intima agli Ispettorati provinciali della Forestale di applicare questa legge. Legge che non ci sembra sia stata applicata.

Ora che la situazione è compromessa, i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil – comparto forestali – si sono improvvisamente ‘svegliati’ e fanno scendere in piazza i lavoratori. Lavoratori che, forse, avrebbero dovuto scendere in piazza nel maggio scorso, quando il Governo regionale, di fatto, disponeva – per ‘risparmiare’ – di non effettuare i lavori di prevenzione degli incendi, consegnando i boschi della Sicilia al fuoco estivo: cosa che si è puntualmente verificata.

 

Il risultato è la ‘macelleria sociale’ anche nel comparto dei forestali.

La verità è che, da quando in Sicilia governa la sinistra – o presunta tale – la legalità, in molti settori dell’Amministrazione pubblica, è finita sotto i piedi. Il tutto sotto gli occhi ‘distratti’ di tante, forse troppe ‘autorità’.

 

Redazione

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