La discarica Oikos nascerebbe appena fuori Catenanuova Distanza minima rispettata grazie a una modifica del 2012

Poco più di dieci chilometri di distanza tra i rispettivi palazzi di città. In mezzo zone come contrada Muglia, a ridosso della località Pietraperciata, area di interesse archeologico anche se finora mai oggetto di vincoli da parte della Soprintendenza. Sono Centuripe e Catenanuova, i due centri più interessati dal progetto di Oikos per la realizzazione di una piattaforma, comprendente una vasca da quasi tre milioni di metri cubi in cui finirebbero i rifiuti non utilizzabili per la produzione di energia. 

L’area interessata dal maxi-impianto, che sarebbe capace di accogliere mille tonnellate di indifferenziata al giorno, si trova a sud di Centuripe e a est di Catenanuova. A contare di più però non sono le posizioni geografiche, quanto quelle politiche rispetto alle intenzioni della società dei Proto. Da una parte, infatti, c’è il sindaco di Centuripe, Elio Galvagno, che finora ha più volte ribadito l’intenzione di attendere il parere di esperti prima di esprimersi sull’opportunità di accogliere potenzialmente nel territorio un quarto della spazzatura prodotta nell’Isola, sottolineando di volere fare l’interesse della cittadinanza «ma senza speculazioni di alcun tipo»; e dall’altra Giancarlo Scravaglieri, primo cittadino di Catenanuova, che invece non ha esitato sin dal primo momento a manifestare la propria opposizione alla discarica. 

«Viviamo in un territorio le cui potenzialità, a partire dai siti di interesse archeologico e culturale, andrebbero valorizzate; e invece c’è chi pensa di venire qui per valorizzarlo con la spazzatura, come se l’unica destinazione possibile per l’entroterra fosse quella di trasformarlo in pattumiera», dichiara a MeridioNews Scravaglieri, eletto sindaco la scorsa primavera in una situazione particolare, quella di chi non ha avversari. «Amministrare in questa condizione non è semplice come si potrebbe immaginare – va avanti il primo cittadino, che guida una giunta in cui figurano assessori di centrodestra, di centrosinistra e vicini ai Cinquestelle -. Finisce che l’opposizione ce la si trova all’interno e non fuori come dovrebbe essere. In ogni caso su temi come questo della discarica, che mette in gioco il futuro di tutti, è difficile non essere uniti. Questo territorio meriterebbe un rilancio anche da un punto di vista agricolo». 

Interesse che in passato ha manifestato anche lo stesso Elio Galvagno, nel periodo in cui ha occupato uno scranno all’Ars. Era il 2009, quando da deputato regionale in quota Pd, Galvagno, che precedentemente era stato anche presidente della Provincia di Enna, presentò un ddl sulla tutela e la valorizzazione delle varietà e delle razze locali di interesse agrario del territorio siciliano. «Sono temi che meritano approfondimento da parte di esperti – ha detto nei giorni scorsi il sindaco di Centuripe a MeridioNews -. Di certo posso rassicurare tutti che io per primo non vorrei un luogo che minaccia la salute delle persone, anche perché io qui ci vivo ogni giorno, ma non voglio neanche emettere giudizi a priori». Il primo cittadino non ha negato di tenere in conto anche i possibili risvolti economici dell’operazione, che secondo alcuni comprenderebbe la promessa di molti posti di lavoro per la gestione del sito e royalties intorno al milione e mezzo all’anno. 

Tra Galvagno e Scravaglieri, chi avrà voce in capitolo nell’iter riguardante la costruzione della discarica sarà di certo il primo. L’area scelta da Oikos – 190 ettari dei circa 300 per i quali in estate la società ha firmato un preliminare di acquisto – ricade infatti nel territorio di Centuripe. «Anche se in realtà è più vicina a noi, visto che da Catenanuova dista poco più di tre chilometri», ricorda Scravaglieri. Per quanto sia ridotta, la distanza rispetta i limiti previsti dalla normativa regionale. A disciplinare a materia è infatti una legge approvata dall’Ars il 30 luglio 2012, il giorno prima che Raffaele Lombardo annunciasse anzitempo le dimissioni da presidente della Regione per potersi difendere meglio dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. La legge riduceva la distanza minima degli impianti dai centri abitanti, portandoli da cinque a tre chilometri. «Prossimamente cercheremo un dialogo con la Regione, per capire quale sia la posizione del governo Musumeci su questo progetto e per rendere note le nostre preoccupazioni», sototlinea Scravaglieri. 

A riguardo va detto che da Palermo, al momento, non è arrivato alcun commento sulla vicenda di Centuripe. Nonostante sul tema si siano pronunciati anche alcuni deputati regionali come la cinquestelle Elena Pagana, e l’esponente di Cento Passi, Claudio Fava. I due si sono detti inoltre pronti a presentare un ddl di un solo articolo per ripristinare la distanza di cinque chilometri.

Simone Olivelli

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