La classifica delle migliori 50 granite in Sicilia «Ecco perché da catanese ho premiato Messina»

«Ma picchì? A Messina sanu fari i graniti?». Nel piccolo borgo di Santa Maria La Scala, frazione di Acireale, la signora Tanina tiene alta la bandiera della catanesità nell’eterna battaglia tra la provincia dello Stretto e quella etnea sul primato della granita più buona. A dare però un dispiacere all’anziana proprietaria de La Timpa è arrivato il blog Dissapore, punto di riferimento per chi si è appassionato di gastronomia, che, da una posizione superpartes, ha stilato la classifica delle 50 granite siciliane più buone. E la signora Tanina, autentico riferimento per i buongustai dell’area etnea (non solo per le granite, ma anche per il pesce), si è dovuta accontentare del terzo posto, scavalcata da altri due concorrenti della provincia di Messina. 

A vincere è stato infatti il bar Fiumara di Villafranca Tirrena, a pochi chilometri da Messina, che si posiziona in testa alla classifica con due prelibatezze: la caffè con panna e quella ai gelsi. Un posto «dove apparenza e gastrofighetti non entrano neanche di striscio», lo descrive il blog. «Non me lo aspettavo, ma sono molto contento – afferma Alessandro Fiumara – il segreto della nostra granita è la semplicità e la qualità delle materie prime. Anche se ha vinto la caffè con panna, personalmente preferisco quella al pistacchio e cioccolato». Si piazza al secondo posto la granita alla pesca del bar Eden di Torre Faro a Messina. 

La città dello Stretto batte dunque Catania, che però vede al terzo posto proprio il bar La Timpa di Santa Maria la Scala. «Mi meritavo il primo posto – commenta sicura la signora Tanina – perché come faccio le granite io non le fa nessuno. Da 39 anni e solo con prodotti freschi e genuini. È questo il segreto. Proprio ora sto preparando quella alla pesca e ai gelsi». Per Dissapore il top della signora Tanina è la granita alla mela verde, «che gli dei vi assistano facendovi arrivare nell’unico giorno dell’anno in cui la zia Tanina la prepara». Al quarto posto arriva il bar Musumeci di Randazzo, di cui si ricorda la granita alla ciliegia, rigorosamente mastrantonia, che si prepara solo nel mese di giugno. Al quinto il bar Alecci di Gravina di Catania, segnalato per gelsi e pistacchi.

A stilare la classifica, per conto di Dissapore, è stata Mara Pettignano, nata a Cesarò e cresciuta a Catania. «Ho provato a essere più giusta possibile – spiega a MeridioNews -. Mi sento catanese a tutti gli effetti e il mio passato mi ha formato senza che me ne rendessi conto, ma ho cercato di non essere prevenuta. Alla fine credo di poter dire che le granite che ho assaggiato io non le ha assaggiare nessuno. Spesso ci affezioniamo al posto dove prendiamo la granita, ma se davvero giri la Sicilia capisci che quello non è il migliore». Mara di bar ne ha testati circa 110, a partire dai primi giorni di giugno fino a metà luglio. L’anno scorso Dissapore aveva già stilato la classifica delle migliori granite in provincia di Catania, in quella di Messina e nel resto dell’Isola. «Sono ripartita da quelle, in particolare dalla valanga di commenti e critiche che sono arrivati e sono andata a constatare di persona tutte le segnalazioni che ci hanno fatto».

In ogni bar la giornalista ha assaggiato cinque, sei gusti, la brioche e, a parte, la panna. E ha applicato diversi criteri. «Mi informavo con la gente del posto, perché volevo capire anche le differenze dei vari territori nel rito, nell’approccio alla granita. Non ho escluso a priori nessun posto, perché il risultato non doveva essere una classifica di nicchia, per gli appassionati del cibo, ma una graduatoria popolare». I fattori tecnici valutati sono stati il sapore, la consistenza («d’accordo la cremosità – dice – ma non troppa perché la nostra granita in origine non era così»), l’equilibrio («non troppo zuccherate perché si cancella il sapore della frutta, né troppo aspre»), la naturalezza dei prodotti e la qualità della frutta. «E poi ho valutato anche l’atmosfera, la presenza di quelle caratteristiche, come le piazze, le persone, che ti fanno sentire in Sicilia».

Così è venuta fuori la classifica delle top 50 siciliane. Appena fuori dai primi cinque posti, si piazza il bar dei fratelli Patanè, a Pozzillo (un’altra frazione di Acireale). E, a scendere, è ancora un alternarsi tra Messina e Catania. Al settimo posto si inserisce il bar Noviziato di Messina, con la granita al gusto gelsi; per l’ottavo si torna ad Acireale con lo storico bar Cipriani, definito dal blog «il vanto degli acesi» e suggerito soprattutto per la variante ai gelsi; al nono posto di nuovo un messinese, ma di Capo D’Orlando: è il bar Giulio con la sua granita al mandarino. Chiude la classifica dei primi dieci posti il bar pasticceria dei fratelli Russo a Santa Venerina, alle pendici dell’Etna, in questo caso il consiglio è di accoppiare alla granita gelsi non la classica brioche ma il cornetto al miele. Per conoscere le altre posizioni, si può cliccare qui (per quelle dall’undicesimo al trentesimo posto) e qui (per quelle dal 31esimo al 50esimo). 

Considerato che quando si parla di granita in Sicilia non si scherza, era scontato aspettarsi valanghe di commenti al lavoro di Mara. «L’anno scorso mi è arrivato persino un audio su Whatsapp in cui mi accusavano di essere una schifosa e un’infame – ci scherza su -. Ma ho ascoltato tutte le critiche, andando nei posti segnalati e spesso escludendoli dopo averli provati». Due mesi in cui ha fatto il pieno di zuccheri. «Per riprendermi – conclude Mara – a cena mangiavo acciughe salate e speck».  

Simona Arena

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