La carovana antimafia approda a Catania Arci: «Combattiamo la mafia con la bellezza»

«Tempo fa quando passavamo con i nostri furgoni ricoperti di cartelli e striscioni per le strade della Sicilia, le persone chiudevano le finestre. Ora non è più così, adesso siamo in tanti. Voi da che parte state? Chi è contro la mafia alzi la mano». Si sono sollevate quasi tutte le mani dei bambini della scuola Dusmet di Librino, in risposta alla domanda di Mariagiovanna Italia, presidente dell’Arci Catania, una delle associazioni che promuove la carovana antimafia, giunta stamattina a Catania.

Prima tappa nell’istituto comprensivo di uno dei quartieri più problematici della città. «Non è una novità, l’anno scorso ci siamo fermati a San Cristoforo – spiega Alessandro Cobianchi, coordinatore nazionale della carovana – Catania, a differenza di altre grandi città d’Italia, ci permette di fare queste scelte simboliche ed entrare nelle zone più povere». Per l’edizione numero sedici della carovana, insieme all’Arci ci sono i ragazzi di Libera e Avviso Pubblico che con i loro stand occupano il campetto e il cortile della scuola. «La carovana antimafia – sottolinea Cobianchi – ha un valore educativo e fa da cassa da risonanza a tante istanze locali, come è successo ieri a Niscemi per la storia del Muos». Un serpentone colorato, che, continua Cobianchi, «accende delle micce e favorisce gli incontri» e che tesse un filo di collegamento tra storie lontane geograficamente, ma unite dagli stessi valori di legalità, giustizia e «bellezza».

Lo ribadirà più tardi il presidente dell’Arci Catania davanti agli studenti del liceo scientifico Boggio Lera, riuniti in aula magna per ascoltare i magistrati Pieriogiorgio Morosini e Simona Ragazzi: «I vari linguaggi artistici – sottolinea Mariagiovanna Italia – la musica, il teatro, la danza non servono come pausa di svago dopo il momento dell’impegno. Bisogna comunicare attraverso la bellezza, che è un valore deterrente nei confronti della mafia». Per i bambini ed i ragazzi della scuola Dusmet, l’arrivo della carovana è stata l’occasione per presentare i risultati delle attività di laboratorio svolte durante l’anno. Ci sono i modellini con la città, il quartiere e la classe dove vorrebbero vivere. Progetti semplici in cui predomina il verde e i segnali stradali sono liberi, non «protetti da gabbie per timore che qualcuno li danneggi, come sono adesso a Librino», spiega la tutor Nunzia Cartillone. Ci sono i ragazzi delle medie che hanno visto a scuola il film I cento passi e adesso raccontano ai più piccoli la storia di Peppino Impastato.

La carovana, arrivata in Sicilia il 31 maggio, si trasferisce nel pomeriggio al parco Giovanni XXIII di Paternò, per parlare dei beni comuni «come progetto politico», insieme ai sindaci Valerio Marletta di Palagonia e Mauro Mangano di Paternò. Quindi alle 18 tavola rotonda ad Acireale, al cortile del Collegio Santonoceto e infine il concerto serale. Il serpentone nei prossimi giorni diventerà internazionale, toccando la Tunisia e la Francia per concludersi l’11 ottobre ancora in Sicilia.

Salvo Catalano

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