Una decina di lastre di eternit rotte, quindi più pericolose, tranquillamente appoggiate sulla recinzione di una scuola con quasi trecento ragazzi. Uno scenario che potrebbe sembrare assurdo, inaccettabile e che a Palermo invece rappresenta una sorta di triste normalità, tant’è che nel plesso Impastato dell’istituto comprensivo Manzoni, in via Girolamo Di Martino, alla Noce, gli alunni vivono in questa situazione da oltre un mese. «Un mese, due mesi, forse anche di più – spiega la dirigente scolastica, Silvia Schiraldi – È un pericolo incredibile per quanto riguarda la salute. Abbiamo fatto una raccolta firme insieme ai genitori e so che in molti si stanno mobilitando. Inn qualità di rappresentante legale della scuola non posso fare altro che fare tutti i solleciti per via legale che mi sono consentiti, ma sembra che nessuno recepisca. Purtroppo questa zona è terra di nessuno ed è giusto che si sappia».
Tra le colpe di questa scuola in terra di nessuno c’è quella di trovarsi sulla linea di confine dell’area interessata al secondo step di Palermo Differenzia 2. Una sfilza di cassonetti disposti in serie, quelli del plesso Impastato, a ridosso di una vasta area in cui, a causa del porta a porta, sono stati rimossi. Troppo invitante per non creare una sorta di pellegrinaggio per gettare i rifiuti. «È una situazione che si ripresenta di volta in volta – continua la preside – Il problema fondamentale, al di là della presenza di amianto, è dato da questi otto cassonetti che si trovano lungo il perimetro della scuola in cui la gente, che viene anche da altri quartieri scarica di tutto. Questo è uno degli ultimi punti rimasti in cui sono presenti molti cassonetti, così vengono dai quartieri vicini e la situazione è diventata incresciosa».
Adesso la dirigente scolastica chiede che i cassonetti vengano rimossi, per risolvere il problema alla base, o quanto meno che ci sia più vigilanza in una zona già di per sé difficile. «Più di una volta ho dovuto chiamare le forze dell’ordine per altri problemi come lo spaccio – conclude – ma così funziona a Palermo, la gente si gira dall’altra parte». Per quanto riguarda l’amianto, invece, si dovrà aspettare che il Comune reperisca i fondi necessari. Sono stati già stanziati circa 15 mila euro, ma sono pochi per le troppe discariche di amianto indiscriminate in città. «Le segnalazioni che indicano l’abbandono di amianto per strada – dice Salvo Altadonna, consigliere della V Circoscrizione – sono tantissime e sono cosciente che non è semplice per l’amministrazione, far fronte a questa emergenza sanitaria. Non posso però giustificarla permanenza di eternit davanti alle scuole. Prima che un consigliere sono un insegnante e so quanta frustrazione c’è nelle scuole. Investiamo risorse per parlare di ecologia, differenziata, impatto ambientale con quale risultato? Prendere in giro i nostri alunni, responsabilizzandoli su temi che non hanno un riscontro diretto sul loro quotidiano. Oggi – conclude Altadonna – il problema è proprio questo, le funzioni dello stato agiscono indipendentemente l’una dall’altra senza un disegno comune. La scuola oggi è sola a narrare una società non più percepibile dai ragazzi».
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