«Montanelli disse che quando La Loggia dovette dimettersi da presidente della Regione (1956) lasciò un vuoto e …87 deputati, orfani di lui, di Alessi e Restivo. A questa figura di sognatore ma con i cassetti aperti, ove teneva bene in vista e fattivamente perseguiti i suoi sogni di autonomia per la nostra Isola, rendiamo omaggio nel 25° dalla scomparsa con un’iniziativa che guarda ai giovani per un futuro che veda una Sicilia forte, che ponga fine all’attuale economia a due velocità della quale non gode neanche il Nord e che indebolisce il Paese nei rapporti con le altre nazioni». Così il presidente della commissione Statuto, Elvira Amata, nel proprio ruolo di padrona di casa, aprendo i lavori dell’incontro odierno in sala rossa organizzato dal Centro Studi Giuseppe La Loggia con l’Università di Palermo e l’Ars per ufficializzare l’istituzione di sei borse di studio (1000 euro netti) destinati a laureandi in Giurisprudenza o Scienze politiche per l’anno 2019/20. Borse riservate a tesi su riforma dello Statuto così come su contenzioso finanziario Stato-Sicilia o ancora su clausola di salvaguardia nel regionalismo differenziato, temi ai quali, proprio oggi e su proposta del professor Alessandro Bellavista (direttore di Scienze politiche Unipa) si è aggiunto Il pensiero di Giuseppe La Loggia sull’autonomia.
Il tavolo di oggi, propedeutico a un composito convegno sui temi dello Statuto che si terrà il 22 marzo a Giurisprudenza, è stato organizzato con il coordinamento del segretario del Centro studi, Salvo Glorioso, e ha visto la partecipazione di funzionari Ars insieme con il loro segretario generale, Fabrizio Scimè, rappresentanti dell’Ateneo palermitano – con Bellavista, i professori Aldo Schiavello (direttore Giurisprudenza), Antonella Sciortino e Maria Cristina Cavallaro, questa anche per conto dell’associazione Ande raccordata a Soroptimist, oggi in sala La Torre impersonata da Laura Pepi e da Ada Maria Florena.
Lo stato maggiore del Centro, il revisore Pietro Busetta, il vicepresidente Salvatore Bordonali e il tesoriere Gianfranco Amenta ad accompagnare il presidente onorario Enrico La Loggia e il presidente Adelfio Elio Cardinale il quale ha sottolineato «il momento difficile e anche confuso, quando ancora si deve capir bene cosa sarà il regionalismo differenziato e, per questo, occorre tenere viva l’attenzione», dando di fatto l’acchito a Enrico La Loggia anche per il suo ruolo di presidente della Commissione paritetica Stato-Regione che ha stigmatizzato la diffusa ignoranza, pure in ambiti istituzionali, nei confronti del nostro Statuto: «C’è chi non sa nemmeno della sua esistenza, così come, del resto, in molti non sanno che esiste o a cosa serva la commissione che presiedo e che, in pochi mesi, ha già esitato provvedimenti di calibro: dalla liberazione di 100milioni per le nostre imprese, bloccati dal 1998, al trasferimento di immobili dallo Stato alla Regione, passando per la modifica del Consiglio di giustizia amministrativa».
Rinviandosi al convegno del 22 prossimo, i convenuti non hanno potuto accomiatarsi che con le ultime parole del presidente onorario, stavolta in qualità di figlio: «Il miglior ricordo che ho di papà è condensato nel suo esser sempre presente per me, per la mia educazione, mentre giorno per giorno si impegnava a far costantemente qualcosa che fosse in sintonia col progetto dell’autonomia». Insomma, un sognatore concreto, e non è un ossimoro.
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