Istigazione a delinquere per aver incitato i manifestanti a esercitare violenza contro il sindaco di Pachino, Roberto Bruno. È l’accusa che la Procura di Siracusa contesta al deputato regionale Giuseppe Gennuso, a cui gli agenti del locale commissariato di polizia hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari.
I fatti oggetto degli approfondimenti risalgono allo scorso 30 marzo, quando si è tenuta una manifestazione di protesta in merito ai problemi nell’erogazione dell’acqua in contrada Granelli. Luogo in cui la distribuzione della risorsa idrica è gestita dal consorzio Granelli. A organizzare la protesta, che aveva come destinatario il primo cittadino, accusato di essere il responsabile dei disservizi, è stato Luigi Gennuso, il figlio del deputato regionale.
Quest’ultimo ha comunque preso parte alla manifestazione, incatenandosi i polsi davanti a una cinquantina di persone. Quindi ha rilasciato un’intervista in cui, scrivono gli agenti di polizia, «con toni accesi, istigava pubblicamente tutti i presenti a “linciarlo e ad andare oltre”, condotta segnalata tempestivamente alla Procura della Repubblica di Siracusa». Il video, diffuso anche da alcune testate giornalistiche online, è stato acquisito agli atti e trasmesso all’autorità giudiziaria competente.
«Se il deputato di zona non può manifestare per il proprio territorio, significa mettere il bavaglio alla libertà di pensiero e di espressione – ha commentato Gennuso – Ho scoperto a distanza di quattro mesi di essere indagato dalla Procura di Siracusa per una manifestazione che da parlamentare mi era stata sollecitata da centinaia di famiglie che vivono a Granelli e che sono rimaste senz’acqua. Si è trattato di una manifestazione pacifica, dove non è stato torto un capello a nessuno. Mi sono simbolicamente incatenato in segno di protesta, ho pure espresso il mio pensiero, ma senza mai incitare le persone che si trovavano davanti al municipio di Pachino a usare violenza. Dimostrerò nelle sedi competenti la forma di ricatto da parte del sindaco di Pachino, Roberto Bruno, nei confronti di un consigliere comunale di opposizione e di un cittadino di Pachino, riguardante l’approvvigionamento idrico a Granelli».
Gennuso è stato arrestato lo scorso aprile con l’accusa di voto di scambio politico mafioso per le ultime Regionali, sarebbe sceso a patti col clan Crapula di Avola. Successivamente è stato rimesso in libertà e il giudice non ha riconosciuto l’aggravante mafiosa. Resta quindi al momento indagato per voto di scambio semplice. Il deputato è tornato quindi a sedere tra i banchi dell’Assemblea regionale siciliana.
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