Un complesso di villette di fronte alla riserva naturale. E’ il nuovo progetto da sviluppare nell’area di Ispica, in provincia di Ragusa, che fa già preoccupare le associazioni ambientaliste. «Il nostro timore spiega Antonino Duchi, presidente di Legambiente Ragusa è che parte della riserva Pantani della Sicilia orientale venga circondata dal cemento». A rischio, secondo l’associazione, sarebbero la fauna e la flora di pantano Longarini che potrebbero venire disturbati dalla nuova cementificazione proprio accanto al loro habitat. Un progetto che cerca ancora acquirenti e che fa della vicinanza con la zona protetta il suo punto forte. Dall’amministrazione, intanto, arrivano risposte lacunose: «Il sindaco di Ispica ha garantito che è tutto sotto controllo continua Duchi Ma noi vogliamo essere sicuri». E per questo i circoli di Modica, Ispica e Ragusa hanno inviato una formale richiesta al primo cittadino ispicese per sapere se il piano sia stato sottoposto a una valutazione di incidenza. «Cosa che non ci risulta», spiega Duchi.
Un documento necessario per un progetto così vicino a un sito di interesse comunitario (Sic): una delle zone individuate dagli Stati come habitat di specie e ambienti che la Comunità europea ha deciso di tutelare. Area che in gran parte coincide con la riserva, nata il 27 luglio dello scorso anno su un territorio che coinvolge non solo il Comune di Ispica, ma anche quelli di Noto e Pachino nel Siracusano. Il complesso residenziale Borgo porto Ulisse sorgerebbe proprio vicino a uno dei pantani della zona protetta: in un terreno da 50mila metri quadrati in Val di Noto, sulla strada provinciale Favara-Marza del Comune di Ispica. «Larea è circondata dallarea protetta pantano Longarini, quindi è impossibile che lentourage venga trasformato a danno del tuo investimento», si legge sul sito dedicato al progetto, della società Touring del Mediterraneo srl. «La vicinanza della riserva dovrebbe incentivare a costruire commenta Duchi – E’ paradossale». Una zona di interesse soprattutto ornitologico trasformata in uno «specchietto» da pubblicità, denuncia Legambiente locale.
Il fatto che le villette sorgerebbero comunque fuori dall’area protetta e dal Sic non conforta gli ambientalisti. «La riserva è importante in sé perché tutela un bene spiega il presidente Ma non può trovarsi in un territorio deturpato». L’attenzione va prestata anche alla qualità ambientale del contesto quindi. «Altrimenti che facciamo? Quattro isole di natura in mezzo al cemento?». Come è già successo nella riserva regionale Macchia foresta del fiume Irminio, «praticamente circondata da un anello di cemento». Scelte poco razionali non solo dal punto di vista ambientale, secondo Duchi, ma anche turistico. «Siamo proprio sicuri che il turismo cementizio sia compatibile con quello naturalistico?», chiede. Bisognerebbe piuttosto puntare a un turismo alternativo. Come a Vendicari, dove l’istituzione della riserva ha creato uno sviluppo commerciale prima inesistente. Ma coerente con l’ambiente intorno. «Tutte ipotesi su cui si potrà poi ragionare con calma conclude Duchi Adesso bisogna fermare questo scempio».
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