«L’autorevole e puntuale intervento dell’Anac, con cui è in corso da tempo un’interlocuzione, ha evidenziato delle criticità relative alla Centrale unica di committenza della Regione Siciliana che erano già sotto l’esame del governo Schifani, derivanti principalmente dalle carenze in termini di organico registrate da tempo». A dirlo è l’assessore all’Economia Marco Falcone dopo l’ispezione dell’Autorità nazionale anticorruzione.
«È già allo studio un riordino dell’ufficio speciale volto anche al recepimento del nuovo Codice degli appalti e al rafforzamento della struttura. Prioritaria sarà la riorganizzazione del personale, anche alle luce dei futuri concorsi che la Regione potrà attuare dopo anni di blocco del turnover. In ogni caso – prosegue Falcone – giova ricordare che, nell’anno in corso, la Centrale ha aggiudicato tredici gare dal valore complessivo di quasi due miliardi di euro, generando risparmi che superano i 160 milioni attraverso i ribassi d’asta. Entro fine anno riteniamo di condurre al traguardo la chiusura di altre quattro gare inerenti forniture sanitarie e servizi di vario genere per la Regione dal valore di ulteriori 800 milioni di euro».
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