A pochi mesi dalle elezioni a sindaco di Palermo, spunta a sorpresa un nuovo candidato, un outsider, il giovane giornalista di Villabate Ismaele La Vardera. In effetti non si tratta di una novità assoluta: già nei mesi scorsi il suo nome era circolato tra i possibili candidati alla prima poltrona di palazzo delle Aquile. A spingere in questa direzione, soprattutto i Comitati civici che avevano puntato sul volto noto del collaboratore delle trasmissioni Le Iene e Openspace di Italia Uno e autore del libro Le piccole cose fanno la differenza. Una richiesta, quella di scendere in campo, che La Vardera ha però declinato, motivando la sua decisione in un video. E sempre in un video, pubblicato in queste ore su youtube, che Ismaele ora rompe gli induci e si dice pronto ad affrontare questa sfida. Ma cosa lo ha spinto a cambiare idea?
A rivelarlo è lo stesso Ismaele: «Nel video lanciato su Facebook qualche mese fa dicevo no alla proposta dei comitati civici, e mi rivolgevo ai miei coetanei affinché scendessero in campo per cambiare le sorti di questa città. Quelle stesse parole sono state usate proprio contro di me: un giovane mi ha accusato di incoerenza, invitando gli altri a scendere in campo e fuggendo contemporaneamente da quello stesso campo. Così ho deciso di dare seguito al mio stesso appello auspicando di creare una realtà che sogno diventi il terzo polo civico alternativo all’ormai passata dicotomia destra-sinistra».
Nonostante la totale mancanza di esperienza, il giovane Ismaele mostra di non nutrire timori reverenziali e nel video se la prende con i big della prossima competizione elettorale: da un lato l’attuale sindaco Leoluca Orlando, dall’altro il M5s: «In questa situazione di assoluta confusione della politica palermitana ci sono professori che ostentano con stizza e boria che solo loro lo sanno fare e c’è anche chi vuole rompere il sistema ma non solo in quel sitema già ci è entrato ma addirittura è e diviso prima di cominciare la competizione elettorale».
Nelle prossime settimane in conferenza stampa sarà presentata la campagna di comunicazione, il programma e la squadra e l’intera coalizione a sostegno rivela Ismaele. «Non chiuderò le porte a nessuno, sarò lo sconzajuoco per eccellenza. Il mio maestro? Gesù: mi ha sempre insegnato di credere nell’impossibile. Sarò un piccolo Davide rosso contro i giganti della politica. Io adesso il sindaco non lo so fare. Ma vi dico: scendiamo insieme in campo, chiedo ai palermitani un atto di fede, un lucido atto rivoluzionario: credere a un ragazzo che non ha un sistema alle spalle, che non ha padrini politici da servire. Sì mi candido a sindaco, alle mie spalle avrò solo una cordata di forze civiche, di associazioni. Nella mia colazione non chiuderò le porte a nessuno ma le aprirò a chi vuole il bene della città”. E in chiusura, un un’ultima stoccata ai Cinque stelle: «Da adesso si raccolgono le firme: non faremo truffe a 5 Stelle…»
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