Il dirigente generale dellIrsap (lIstituto regionale per le attività produttive), Salvatore Pirrone, annuncia le proprie dimissioni. E lo fa con una lettera indirizzata al presidente della Regione, Rosario Crocetta.
Pirrone va via lasciando il settore in uno stato di grande confusione e di grande sofferenza per i lavoratori. Per la cronaca, lIrsap ha preso il posto dei vecchi Consorzi per le Aree di sviluppo industriale della Sicilia (Asi). Si tratta, forse, dellunica, vera riforma avviata ma non portata del tutto a termine dal Governo regionale di Raffaele Lombardo.
La riforma dei Consorzi Asi è stata voluta dallex assessore regionale, Marco Venturi. I potentati che stavano con Lombardo in un primo momento lhanno appoggiata, poi lhanno bloccata e, infine, hanno dato il via libera, non senza una cintura di protezione per le vecchie clientele, in certi casi anche pesanti.
Venturi aveva avviato unoperazione trasparenza nella gestione di tutti i Consorzi Asi, facendo emergere anche le collusioni con la mafia. Emblematico il caso dellAsi di Agrigento, dove il commissario straordinario, Alfonso Cicero, nominato dallex assessore regionale, aveva iniziato unazione amministrativa per recidere tutti i legami con ambienti non esattamente cristallini. Sempre le la cronaca, Venturi e Cicero sono stati bloccati dal presidente Lombardo.
Lo stesso ex presidente della Regione ha voluto Salvatore Perrone dirigente generale dellIrsap, mentre il ruolo di commissario straordinario dello stesso Istituto per le Attività produttive è stato affidato, sempre dal Governo Lombardo, a Luciana Giammanco. In entrambi i casi, si tratta di nomine effettuate dopo lentrata in vigore della cosiddetta legge regionale blocca-nomine (a agosto di quest’anno). Dunque, nomine illegittime, come ha stabilito inequivocabilmente il Cga (Consiglio di giustizia amministrativa) in un parere reso il 16 ottobre scorso.
Quello che è avvenuto fino ad oggi nei Consorzi Asi in liquidazione lo hanno raccontato i dirigenti di quasi tutte le sigle sindacali, che hanno lamentato cattiva amministrazione e incredibili ritardi nei pagamenti degli stipendi al personale. Insomma, caos, lavoratori lasciati da mesi senza soldi, zone industriali allo sbando, uffici in tilt, contenziosi a go go, valanghe di illegittimità a partire dalle stesse nomine di Pirrone e del Commissario Giammanco (nella foto a destra).
Lombardo, violando in toto la legge bloccanomine, aveva proceduto ad una raffica di nomine negli enti e nei dipartimenti degli assessorati che non ha eguali nella storia di qualsiasi istituzione pubblica.
Soltanto oggi il dirigente generale dellIrsap, Pirrone, si è deciso a dimettersi inviando oggi, come già ricordato, una nota al presidente della Regione Rosario Crocetta. Pirrone, che aveva strappato in modo del tutto “anomalo” un contratto dorato al commissario dell’Irsap, Luciana Giammanco (anch’essa illegittima per via della legge blocca-nomine) ha anche creato uno stato di confusione e di immobilismo che non ha precedenti.
La Giammanco e Pirrone, nonostante vi fossero le somme per pagare gli stipendi ai dipendenti delle 11 ex Asi di Sicilia e per mantanere i servizi essenziali alle imprese insediate nelle Are industriali, hanno tenuto tutto a “secco” facendo pagare le conseguenze di tali disastri alle famiglie dei lavoratori ed al settore delle imprese.
Per non parlare delle gravi vicende relative alle mancate costituzioni in giudizio al Tar ed al Cga contro le aziende della zona industriale di Agrigento colluse ed in odore di mafia, alle quali l’ex commissario dell’Asi, Cicero, aveva revocato i lotti per via delle informative antimafia “atipiche”.
Da aggiungere il caos creato all’Asi di Agrigento, da circa 10 giorni lasciato allo sbando, retto per poco tempo da Piero Re, diventato famoso per avere chiesto la collaborazione ad un dirigente dell’Asi di Gela invischiato in problemi giudiziari.
Tutti i sindacati hanno più volte sottoscritto dei documenti unitari, contestando l’operato dei vertici dell’Irsap, colpevoli, a loro dire, di non garantire il pane ai lavoratori ed il minimo funzionamento agli uffici.
Pirrone, forse, ha atteso troppo tempo per dimettersi da un incarico illegittimo conferitogli da un commissario, la dottoressa Gimmanco, anch’esso illegittimo. Verrebbe da dire, le lombardate passate a danno della Sicilia che, siamo certi, non torneranno più.
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