Ipab, Cga accoglie ricorso contro la Regione «Abbiamo subito un apparente ostruzionismo»

Una strada senza ritorno, da percorrere finché non cambieranno le cose ai vertici della burocrazia regionale nel settore delle Ipab, le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ormai da tempo al centro di una crisi che sembra avere le radici proprio nella Regione. Si è conclusa con questo proposito la conferenza stampa dei responsabili di diverse Ipab siciliane, indetta a margine del recente pronunciamento con cui il Consiglio di giustizia amministrativa (Cga) ha accolto il ricorso dell’Oasi Cristo Re di Acireale contro la bocciatura da parte del Servizio 7 della Regione del piano di rientro decennale presentato a inizio anno e del bilancio preventivo 2014.

Una bocciatura ritenuta inspiegabile dal commissario dell’ente di assistenza acese, Giampiero Panvini, che ha raccontato l’iter affrontato negli ultimi mesi: «Ci siamo trovati davanti a una situazione incredibile con continui rinvii e richieste di delucidazioni che giungevano – specifica il commissario – a ridosso della scadenza dei termini per ottenere il silenzio-assenso su una pianificazione che avevamo concordato con gli stessi uffici regionali». Non sono serviti a Panvini, giunto alla guida dell’ipab acese a fine dello scorso anno, più incontri per trovare un accordo con la Regione: «Ci fu detto che il nostro piano decennale non andava bene perché la legge prevede un massimo di tre anni per rientrare dai debiti – ha aggiunto il commissario -. E questa è storia si è protratta per diversi mesi, sembrava impossibile trovare una soluzione». I problemi però hanno riguardato anche l’approvazione del bilancio dell’esercizio 2014: «Ci venne suggerito di mettere da parte il piano, così da poter ottenere l’approvazione del bilancio e ricevere le risorse previste dalla legge sui contributi alle ipab, ma anche questo tentativo fu vano».

Un percorso a ostacoli che con il tempo ha fatto maturare la volontà di rivolgersi alla giustizia: «L’apparente ostruzionismo che ha caratterizzato l’intera vicenda – spiega Panvini – ci ha portato a fare ricorso. E, oggi possiamo dirlo, a ottenere ragione su una questione che da più di un anno ha messo in ginocchio tantissime famiglie».
Accanto alla disputa giudiziaria vi sono infatti le storie delle decine di dipendenti costretti a lavorare nonostante un ritardo nei pagamenti di quindici mensilità: «È un problema che ha origine nelle stesse norme regionali che prevedono un contributo di 40 euro per assistito a fronte di una richiesta di cure che costano all’ente più del doppio – commenta il commissario -. Con queste condizioni andare in crisi finanziaria è praticamente scontato».

Aspettando la tanto attesa, ma oggi ancora lontana, riforma regionale, la soluzione per uscire dall’impasse è rappresentata da due nuove strade: «L’Oasi Cristo Re, a riprova dell’eccellenza che offre nel campo dei servizi alla persona, ha vinto la gara triennale per ospitare nei propri locali dieci anziani catanesi malati di Alzheimer. Abbiamo immaginato di estendere il servizio anche a privati che vogliano affidare i propri cari alle nostre cure. Di pari passo – conclude Panvini – proseguiremo le nostre attività con i minori non accompagnati che ospitiamo da agosto 2013 e che a oggi hanno dimostrato come sia possibile creare le condizioni per una piena integrazione».

A prendere parte alla conferenza stampa, nei locali della rappresentanza dell’Ars a Catania, sono stati i responsabili delle Ipab, oltre che di Acireale, anche di Giarre, Palermo e Chiaramonte Gulfi. Soddisfazione sul pronunciamento del Cga è stata manifestata, inoltre, dai deputati regionali Angela Foti (Movimento 5 Stelle), Marco Forzese (Democratici per le riforme) e Marco Falcone (Forza Italia).

Simone Olivelli

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